lunedì 20 dicembre 2010

Chi è "Mendax", alias Julian Assange?

Ascolta il post Listen to this Page. Powered by Tingwo.co
Un Hacker non è un Cracker. E’ fondamentale fare questa distinzione. Per Hacker da decenni si indicato i Pirati Informatici che in effetti sono i misconosciuti Cracker. Craccare un Sistema, significa entrarvi dentro senza esserne l’amministratore e fare un po' di porcate varie, a seconda di chi è il Cracker e della motivazione per cui si decide di sfondare – in pratica – la porta di casa altrui senza essere invitato.
Julian Assange, in arte Mendax è stato un Hacker. Membro di un gruppo internazionale denominato "International Subversives”, la cui traduzione appare chiara: i sovversivi internazionali della Rete. Assange all’epoca – erano gli anni ’80 – scelse con cura il suo pseudonimo rifacendosi ad una frase di Orazio: “magnificamente mendace”. Ovvero: “magnificamente bugiardo”.
Erano anni in cui si parlava di Informatica ad un certo livello solo per quanto riguardava i Sistemi Governativi internazionali, mentre le Masse dovevano accontentarsi di smanettare con antesignani Joystick alla rincorsa di palline bidimensionali su campi verdi che molto si discostavano ancora dalle attuali possibilità creative in materia di giochi per Computers.
All’epoca quindi, chi andava oltre il livello di utente base e si inerpicava nell’esplorazione di qualcosa di totalmente incomprensibile, aveva ottime possibilità di divenire una sorta di Mito. Un Padreterno in grado di comprendere ciò che l’umana comprensione neppure poteva immaginare di striscio.
Ecco quindi Julian Assange, allora conosciuto solo alle cronache australiane e statunitensi per essere riuscito ad entrare – ergo crackare – nel sistema informatico di un’Università di Melbourne ed anche nel sistema del Dipartimento della Difesa americano, divenire in un qualche modo un Mito ed insieme un simbolo di ciò che presto sarebbe avvenuto a livello mondiale: l’incredibile flusso di dati sensibili che passano dall’essere materiali e quindi cartacei ad uno stato del tutto effimero come quello di un file informatico.
Assange dimora per un breve periodo in carcere colpito da ben 24 capi di accusa per Crackaggio, anche se le cronache – sbagliando già allora – parlavano di Hackeraggio.
Non finirà gli studi di Matematica e Fisica e nemmeno quelli di Filosofia e Neuroscienze, come da copione di molti ottimi Informatici che probabilmente scelgono ad un tratto la strada della pratica a quella della teoria.
Devono passare diversi anni prima che si Assange si ritrovi qualche traccia. Cosa abbia fatto negli anni. Con chi abbia stretto “amicizie”. Da chi sia stato eventualmente protetto. Chi lo abbia avvicinato per motivazioni che vanno olltre la comprensione di una normale quotidianità, non è dato sapere. Ed è qui che a mio parere, nascerebbe il vero grande scoop.
Chi è davvero Julian Assange?
Al di là di un curriculum facilmente evincibile da tutti sul web, Assange oggi, attraverso lo “scandalo Wikileaks”, riveste un ruolo ed un personaggio ben aderente ai tempi attuali. Da Cracker ed Hacker internazionale, si reinterpreta in Uomo delle intelligence mondiali.
Il progetto Wikileaks, ci riporta al Dicembre 2006, quando attraverso el pagine del sito, il mondo fu messo a conoscenza di un complotto – confermato dalle documentazioni pubblicate – ai danni del Governo Somalo.Ma bisognerà attendere il 2007 per fare di Wikileaks un fenomeno di proporzioni non ancora controllabili. In quell’anno infatti, entrò a far parte dell’organizzazione un volontario che rese disponibile un Software che consente la pubblicazione del tutto anonima di documenti sul web: “Tor” (The Onion Router) facendo sì che il progetto iniziale di Wikileaks – quello di rendere pubblici complotti e segreti di Governi ed Industrie – potesse arricchirsi di files altamente scottanti, garantendo appunto l’anonimato a colore che volessero renderli in qualche modo leggibili alla grande Massa.
Ecco che qui si crea un primo diverbio fra l’Hackeraggio ed il Crackaggio. Perché se da un lato l’hacker è colui che governa in maniera sapiente l’utilizzo dei sistemi informatici, il Cracker ne fa un uso diverso, solitamente con scopi non proprio etici e legali.
Questo fece si che l’idea di base dei fondatori, un gruppo fra giornalisti, scienziati ed attivisti politici, di rendere noti eventi altrimenti tenuti nell’assoluta oscurità, potesse ampliarsi in maniera esponenziale, dando la possibilità a chiunque di mettere a disposizione notizie interne, segreti e misfatti di ogni genere protetti dall’assoluto anonimato.
Si è negli anni di Bush. Della guerra di pace che oltre ad essere un bizzarro e sanguinolento ossimoro porta sulle spalle il sapore di ben altri oscuri segreti. Si è nel periodo in cui un Senatore di colore renderà nota la sua volontà di presentarsi alle elezioni alla presidenza americana. E si è nei primi vagiti di una crisi internazionale di proporzioni macroscopiche, che porterà il mondo intero a sussultare scossone dopo scossone, in una lotta mondiale alla sopravvivenza.
Quali rapporti intessevano in quei mesi Assange alias Mendax e gli altri promotori del portale più discusso del momento? Con chi vennero a stringere patti? A chi proposero di vendere l’incredibile database di segreti internazionali? Con chi erano già in trattativa? Perché se ci pensate, migliaia e migliaia di documentazioni top secret, sono una bella moneta sonante da avere in mano, nella prospettiva di venderla ad un Governo alla ricerca di spunti concreti con cui andare a disturbare altri Governi.
Queste domande – per ora – non hanno risposta certa. E’ un dubbio. Un mio dubbio che voglio condividere. Mettiamo il caso che la Fondazione Wikileaks, attraverso il suo promotore più influente – Julian Assange – inizi trattative ai vertici allo scopo di vendere il proprio preziosissimo database a questo o quel Governo. Mettiamo quindi il caso che Assange entri in contatto con il Governo X ma anche con il Governo Y al fine di vendere al miglior offerente cotanta ghiotta mercanzia. Mettiamo il caso che, uno dei due Governi siano gli USA e l’altro – sempre ipoteticamente – la Russia. Una trattativa lunga, delicata e difficile. Dove magari, per accaparrarsi il malloppo di files, si metta persino in pericolo la vita del mediatore: Julian Assange.
Ecco quindi che alcune cose tornerebbero. Non più Assange in pericolo di arresto per aver prodotto pubblicamente files più o meno segreti. Bensì Assange in pericolo di vita per un qualche Governo che alla trattativa economica preferisca ottenere tutto senza pagare e magari levandosi di mezzo pure il mediatore. Sembra la scena di un film. Ma spesso i Film sono più aderenti alla realtà di qualsiasi eventuale verità.
Cosa fare a questo punto per cautelare da una parte il malloppo e dall’altra la vita? Rendersi pubblico. Uscire allo scoperto alla grande. Manifestarsi pesantemente al mondo, di modo che nessuno più possa perseguitarti e derubarti, di vita e files.
Potrebbe Assange, aver persino “creato dal nulla” la in effetti inverosimile storia dello “stupro”, che se ricordate bene, fu presentata non come uno stupro, bensì come una dimenticanza. Rapporti sessuali senza l’uso del preservativo. Che in una nazione come la Svezia non sarà mai e poi mai considerato reato. In special modo perché le Signore oggetto di dimenticanza erano consenzienti alquanto. E immagino pure consapevoli che qualcosa mancasse all’appello, al momento del coito. Ergo: ridimensioniamo la storia e la motivazione della denuncia per stupro. Perché dico che lo stesso Assange potrebbe aver creato l’idea della denuncia per stupro e conseguente arresto con tanto di rilascio controllato persino da braccialetto elettronico? Perché potrebbe essere uno dei tasselli di una strategia per cautelarsi la vita ed anche un database che a mio parere nasconde veri segreti proprio li dove nessuno guarderebbe.
Tutte le cronache mondiali, hanno quasi riso a crepapelle, dovendo pubblicare “notizie scottanti” come il caratteraccio di Sarkozy o l’abitudine ai festini di Berlusconi. Robaccia. Cose risapute. Dov’è lo scoop? E quindi, tutti alla ricerca ed in attesa di vere e proprie chicche. Segreti segretissimi. Cospirazioni. Complotti. Nessuno che abbia pensato fino ad ora, che le vere informazioni si trovano magari proprio all’interno dei files considerati inutili perché il loro contenuto è risaputo. Chiunque abbia qualche nozione di codici e decriptazioni, può facilmente arrivare alla considerazione che le vere Informazioni vanno ricercate li dove sembra che nulla sia di interesse internazionale.
Lo so, sembra una spy story all’americana. Una di quelle che vai a vedere al cinema coi bambini. Dove papà per 90 minuti ed attraverso le gesta del protagonista, può giocare per un pò a sentirsi 007. Eppure...
Altra cosa su cui riflettere. Ammettendo tutto ciò scritto fino ad ora. Ammettendo che uno dei Governi in trattativa con Wikileaks per l’acquisto dei files sia l’America, ci sarebbe anche da capire e scoprire cosa l’America stia nascondendo al mondo che già non si sappia o che già non si dubiti. Gli Stati Uniti hanno sempre più necessità di ripulire azioni contrarie ai trattati internazionali ed anche a ristabilire una immagine diversa per ciò che riguarda l’annosa guerra in Iraq, contrabbandanta per Guerra di pace, di Democrazia e di formazione militare. Ecco quindi che il cerchio si chiuderebbe in maniera concreta e motivata.
Sta di fatto che qualsiasi illazione è possibile. Nessuna è comprovabile. Aspettando tutti di poter vedere un pò più chiara una situazione che potrebbe nascondere ben altro da ciò che viene urlato a livello internazioanle, vi “regalo” un link particolarissimo: all’interno di questo file criptato, potrebbero esserci le rivelazioni che Assange fino ad ora non ha reso pubbliche. Questo file è stato messo online allo scopo di assicurare ad Assange, in caso gli accada qualcosa (...) di rendere pubblica la chiave per l’apertura del file stesso. Conservatelo in una cartella del vostro Pc. Non si sa mai.

0 commenti:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...