giovedì 11 agosto 2011

"Il mio cocktail? Eccolo qui" Vasco svela la lista dei farmaci

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L'aveva descritta come "una valanga di chimica". Ora, colpito dal clamore delle sue stesse dichiarazioni, il rocker cerca di ridimensionare. E descrive nei minimi particolari le medicine che assume contro la depressione

"1 antidepressivo al dì, l’Effexor 0,75 mg, (è il dosaggio minimo, esiste anche  da 150 e da 300mg) , 1 ansiolitico al bisogno, lo Xanax (che ha effetti collaterali molto inferiori a farmaci come il Tavor o il Minias che mi risulta essere usato dalla stragrande maggioranza della popolazione) 1 complesso vitaminico studiato appositamente per me dopo precisi esami che faccio presso una clinica x la salute, nella quale trascorro una settimana ogni anno e che frequento da vent’anni. Tutto qua".

Eccolo, il "cocktail di farmaci". Svelato direttamente - su Facebook, come sempre - dal beneficiario. Ossia, da Vasco Rossi.

Colpito dal clamore suscitato dalle sue stesse dichiarazioni (a più riprese aveva ammesso di usare psicofarmaci per combattere la depressione), il rocker di Zocca ha deciso di mettere online quelle che definisce alcune "precisazioni".

"Quando ho parlato 'provocatoriamente' di cocktail di farmaci grazie ai quali sopravvivo, non credevo di scandalizzare e  preoccupare tanto sociologi psicologi comitati di difesa dei minori tuttologi e giornalisti. Forse è il caso che, a questo punto, precisi bene la quantità e la qualità dei farmaci che mi sono stati prescritti e che assumo giornalmente". E dunque, ecco la lista.
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Non è la prima volta che Vasco interviene per ridimensionare il senso delle sue stesse parole. E anche oggi - come altre volte in passato - accusa gli altri di non aver capito bene: "Io sono abituato a scherzare, provocare e utilizzare paradossi che non si possono prendere sul serio e non capirne l’ironia. Gli unici che capiscono benissimo siete voi che seguite il mio sito e per i quali scrivo. Ma i visitatori, estranei, che occasionalmente frequentano e leggono le mie esternazioni, arrivano a trarre conclusioni  e interpretare le mie parole in maniera veramente tragicomica".

Insomma, quello che scrisse il 5 agosto ("Assumo (da tempo) un cocktail di antidepressivi, psicofarmaci, ansiolitici, vitamine e altro , studiato da una equipe di medici, che mi mantiene in questo equilibrio accettabile... Se sono vivo lo devo a tutta questa valanga di chimica che assumo", sarebbe solo un paradosso, una provocazione.

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Già che c'è, però, il "Komandante" approfitta per chiarire cosa lo spinse alla depressione, e ad affidarsi agli psicofarmaci: "La mia 'depressione' è esplosa nel 2001 dopo la morte improvvisa di Massimo Riva seguita da quella del più caro mio amico d'infanzia Mario Giusti. Il quale, dopo un  periodo di tossicodipendenza da eroina durato 4 anni dal 1982 al ‘86, dopo due anni di comunità, era uscito completamente trasformato e maturato. Aveva smesso da dodici anni di farsi ed era ritornato ad una vita normale. Lavorava e viveva serenamente quando all’improviso si è sentito male in settembre (epatite c ) e a gennaio è morto! Questo ha scatenato in me una rabbia e una disperazione tale per una così ingiusta e crudele fine che, aggiunta alla sensazione di essere un sopravvissuto ,di avere raggiunto ogni meta e realizzato ogni sogno al di là di qualsiasi immaginazione, mi ha gettato in uno stato di tristezza e una malinconia tali per cui mi sembrava niente avesse più importanza".

fonte : http://bologna.repubblica.it/

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