mercoledì 16 giugno 2010

La newsletter di Fuoriluogo Anno IX - Nuova serie, Numero 13

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la Newsletter di Fuoriluogo



In copertina

Le vittime italiane della War on Drugs. Incontro dei comitati a Perugia il 25 e 26 giugno.

Il Comitato Verità e Giustizia per Aldo Bianzino promuove due 
giorni di confronto e riflessione, su autoritarismo, proibizionismo, carcere e sicurezza il 25 e il 26 giugno 2010 a Perugia.
Hanno aderito all'iniziativa: Familiari e Comitato di Federico Aldrovandi (Ferrara), Centro Sociale strike spa, sn.info sportello antipro (Roma), coop.Sensibili alle Foglie, Associazione Antigone, Forum Droghe, Carta, Comitato Stefano Frapporti (Rovereto), Comitato Mastrogiovanni (Vallo della Lucania), Osservatorio Antipro (Pisa), Centro AntiViolenza (Perugia), Rete delle donne Anti Violenza onlus (Perugia), Comunita San Benedetto al Porto (Genova), Don Andrea Gallo, Attac Perugia, Centro di Relazioni Umane (Bologna), Forte Prenestino (Roma), Maria Grazia Negrini, Collettivo Femminista Sommossepg/Associazione Tana Liberetutte (Perugia), Csoa Ex Mattatoio (Perugia), Onda Perugia, Circolo Arci Island (Perugia), Ass. Cantiere Sociale (Trestina)

In Primo Piano

Funghi di guerra in Afghanistan?

Una strana polvere bianca stesa sui campi, un'infezione fungina, Antonio Maria Costa e l'Afghanistan. Enrico Fletzer racconta sul sito di RadioKCentrale la storia del fungo che sta attaccando le coltivazioni di oppio nel paese asiatico.

Detenzione di stupefacenti: spaccio e uso, l'ebook è online

E' stato pubblicato in formato eBook il libro "Detenzione di stupefacenti: spaccio e uso" di Carlo Alberto Zaina, consulente legale dell'Aduc. Il libro, edito da Altalex, è acquistabile sul sitowww.altalex.it.

Le carceri sono fuorilegge.

Un appello lanciato insieme da Antigone, A buon diritto, Carta per dare il via a una vera e propria vertenza nei confronti delle istituzioni affinché siano rispettati i diritti delle persone detenute. Le adesioni vanno inviate a carta@carta.org.

Altri due suicidi nelle carceri italiane

Si sono tolti la vita due uomini, uno nel carcere milanese di Opera, l'altro a Lecce. In 6 mesi già 31 suicidi, i casi in drammatico aumento.

La rubrica su FL sul Manifesto

Pistoia, dalla gogna mediatica alla giustizia sommaria

Sergio Segio scrive sulla vicenda delle due maestre di Pistoia per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 2 giugno 2010.
«Sbatti il mostro in prima pagina», titolava il film del 1972 di Marco Bellocchio, con il grandissimo Gian Maria Volontè. Contribuì a educare una generazione e pezzi di opinione pubblica a diffidare delle campagne mediatico-giudiziarie, nonché a radicare la convinzione della necessità di un’altra informazione, una controinformazione, rispetto a quella diffusa e dominante.
Altri tempi, certo. E più direttamente politici i frequenti casi di “mostrificazione”. Che tuttavia continuano, a opera di una stampa molto – e giustamente – preoccupata delle proprie libertà e prerogative, ma assai meno delle libertà altrui e di quelle generali, oggi decisamente ridotte al lumicino da una voga proibizionista e neoautoritaria che agisce a largo spettro.
Così, di questi tempi, la costruzione mediatica dell’indignazione pubblica deve esercitarsi laddove il terreno è più fertile e il raccolto più facile. La tecnica, però, è la solita, la stessa collaudata un’infinità di volte, oggi resa più pregnante dalla pervasività delle nuove tecnologie e dei nuovi media.
Uno dei terreni più immediatamente in grado di mobilitare sentimenti e istinti è quello della violenza contro l’infanzia.
La vicenda delle due maestre di Pistoia, arrestate per maltrattamenti di alcuni bambini affidati al loro asilo ha scosso e indignato. Le immagini brutali subito diffuse dai media, con i piccoli presi a schiaffi e maltrattati, hanno provocato reazioni accese anche nelle persone più miti.
L’indignazione e anche la rabbia sono facili da comprendere, oltre che essere del tutto legittime. Meno comprensibile, e meno legittima, dovrebbe risultare l’indignazione quando diventa giustizia sommaria. Il che pare sempre più frequente. La legge di Lynch e il tribunale mediatico vanno da tempo per la maggiore, si fondano programmaticamente sull’assenza di dubbi e non consentono alcun genere di appello.
Alle due donne, subito arrestate, oltre all’immediato processo mediatico è toccato quello operato dalle altre recluse, non meno impietoso e ancor più discutibile, fatto di aggressioni e di isolamento. La “guerra tra poveri” non è, in effetti, prerogativa solo della società libera, essendo quella prigioniera nient’altro che lo specchio, pur deforme ed estremo, della prima.
Ora, dopo sei mesi di cella, le due donne sono state poste agli arresti domiciliari, in attesa dell’unico processo che ancora manca, l’unico davvero titolato ma come sempre il più lento, quello dell’aula di tribunale. I recapiti delle nuove abitazioni, dove le maestre si sono trasferite, per prudenza o per vergogna, sono stati prontamente diffusi. È così che, nei giorni scorsi, qualcuno ha pensato di lanciare due bottiglie incendiarie contro la casa di una delle due. Esito scontato, minacciato e atteso, date le premesse.
Di fronte a quest’ultimo avvenimento, il commento più responsabile è venuto da persone direttamente coinvolte e colpite, alcune mamme di bambini ospiti dell’asilo nido di Pistoia: «Nessuna rappresaglia. Non si combatte la violenza con la violenza».
Una piccola e necessaria lezione di civiltà, utile anche a porre pubblicamente una domanda: cosa c’è di più vile e odioso della violenza di un adulto su un bambino, per giunta affidato alla sua responsabilità?
Viene da dire: probabilmente nulla. O, forse, di peggio c’è solo la violenza extra legem della società contro l’individuo solo e in catene: la violenza della gogna, fisica e mediatica, contro chi ha commesso atti mostruosi, ma che pure non può e non deve mai essere considerato mostro; non solo per il formale rispetto di tempi ed esiti dei processi, ma per la fondamentale – e, mi rendo conto, sempre più eretica – considerazione che in ogni caso occorre mantenere e riconoscere una distanza tra l’uomo e i suoi atti, pena la perdita di umanità di tutti e di ciascuno.
Come ha scritto Franco Corleone, «fra vittime e carnefici lo scambio di ruolo può essere più veloce della luce». Bisognerebbe avere paura di ogni clima d’odio che possa rendere attuale questo monito. E bisognerebbe forse reimparare che difendere l’indifendibile diventa pratica imperativa quando c’è la ressa per linciare Caino. Una ressa frequente a destra, naturalmente, ma pure a sinistra, dove anche e soprattutto a questi riguardi la bussola sembra da tempo smarrita.

L'Italia dei diritti umani violati e i turbamenti di Frattini

Stefano Anastasia scrive per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 9 giugno 2010. La presentazione del Rapporto sui diritti globali su youtube.
Non c'è stata crisi o catastrofe umanitaria internazionale degli ultimi anni che abbia turbato il Ministro Frattini più della pubblicazione dell'ultimo rapporto di Amnesty International. Eppure non sembrava così imprevedibile, agli occhi profani di chi legga i giornali con qualche assiduità, figuriamoci allo sguardo attento di chi comanda stuoli di feluche intenti a trasmettere notizie e informazioni da ogni parte del mondo sulla credibilità internazionale dell'Italia. La condanna dei respingimenti, delle norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, del trattamento delle comunità rom erano già state espresse, a più riprese, finanche da organismi internazionali di cui l'Italia è parte. Perché sorprendersi allora? Ma, si sa, la miglior difesa è l'attacco.
Ne ha fatto le spese, di recente, anche il «Capitan futuro» della Roma calcio, Daniele De Rossi, reo di aver riproposto - a parole sue - una ripetuta raccomandazione degli organismi internazionali per i diritti umani, e cioè che gli operatori di polizia in servizio debbano avere un segno di riconoscimento della loro identità (anche) per inibire le «mele marce» dal commettere abusi sotto la copertura di una divisa e del suo potere. De Rossi per questa inappuntabile dichiarazione è stato messo sotto accusa dall'intero establishment italiano, fino alla veramente censurabile decisione del Ministero dell'Interno di richiamare dal ritiro azzurro i funzionari addetti al coordinamento della sicurezza della Nazionale. Delle due l'una: o erano lì in gita di piacere, e allora è bene che con un pretesto siano stati richiamati; o servivano a qualcosa, e dunque ci dovevano restare, qualunque sia l'opinione di chi deve essere tutelato dal loro lavoro.
Nella retorica dei diritti umani, nulla è più facile dell'applicare loro il pregiudizio etnocentrico secondo cui a noi tocca fissare gli standard che gli altri devono seguire. Con questa motivazione, anni fa un serio e apprezzato magistrato, massimo dirigente dell'Amministrazione penitenziaria del tempo, ebbe modo di commentare un convegno di Antigone sulla tortura, sottolineando che si trattava di un argomento certo importante, ma che non ci riguardava, non essendo la tortura prevista dal nostro ordinamento (sic!). Insomma: noi scriviamo i diritti e gli altri li violano. Facile, no? E invece non è così: capita che standard e diritti vengano condivisi, e capita - soprattutto - che i diritti umani vengano violati anche qui, in casa nostra, sul posto di lavoro, in un ospedale pubblico o nelle segrete di un tribunale. Chi voglia saperne di più, e fuggire dalla pelosa indignazione del Ministro Frattini, ha anche quest'anno la possibilità di documentarsi esaurientemente grazie al Rapporto sui diritti globali (Ediesse, 1310 pp., 30 euro ) curato dalla Associazione SocietàINformazione con il sostegno della Cgil e di molte associazioni di settore, dal Gruppo Abele ad Antigone, da Legambiente all'Arci.
Il Rapporto sui diritti globali ha - tra gli altri meriti - quello di leggere le vicende italiane in una prospettiva planetaria, essendo appunto i diritti civili e sociali di cui si interessa «diritti globali», che non reggono gli ambiti confinari degli Stati, dei continenti e degli stadi di sviluppo. Quanto garanzie e tutele, precarizzazione e prevaricazioni dei diritti abbiano natura globale ce l'ha mostrato più di ogni altra contingenza la crisi finanziaria ed economica apertasi nell'autunno del 2008 e, come giustamente ammoniva Guglielmo Epifani nella sua prefazione scritta prima del precipitare della crisi greca, tutt'altro che risolta. Figura chiave di questa dimensione «globale» (della crisi, dei diritti e del loro misconoscimento) è la condizione dei migranti, testimoniata crudamente e crudelmente in quello che il coordinatore del Rapporto, Sergio Segio, chiama «il safari umano di Rosarno»: mondi che si incontrano e si scontrano, diritti civili e sociali, «habeas corpus» e dignità del lavoro, che stanno insieme o vengono negati entrambi.
Non piace al Ministro Frattini questa immagine dell'Italia? Comprensibile, ma non se la caverà allestendo un piccolo Truman Show a uso e consumo di palati troppo facili da soddisfare.

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L'Agenda di FL.it

LIBERTÀ e SICUREZZA: ma per chi?

Il Comitato Verità e Giustizia per Aldo Bianzino, promuove due 
giorni di confronto e riflessione, su autoritarismo, proibizionismo, carcere e sicurezza il 25 e il 26 giugno 2010 a Perugia. Vai al comunicato stampa.

Rototom Free

I edizione del festival di musica e cultura a ingresso gratuito il 2-3 Luglio 2010 al Parco del Cormor - Udine.

La Scuola Estiva 2010

Nuovi consumi di una droga antica. Letture sociali, approcci teorici, interventi sul consumo di alcol a confrontoIl 2-3-4 settembre 2010 a Villa Cesi, Impruneta (Firenze) torna la Scuola Estiva di Forum Droghe/Fuoriluogo e CNCA in collaborazione con CESDA.

Campagne

Finanziaria iniqua, colpirà solo i più deboli

Pubblichiamo il comunicato della campagna I diritti alzano la voce sulla manovra finanziaria: "Giusto “fare sacrifici”. Ma perché la politica, gli evasori e coloro che vivono di rendita ne escono quasi indenni?".

La biblioteca di FL

Libro Bianco sulla Fini Giovanardi

Tre anni di applicazione della legge 49/2006 sulle droghe. Illustrazione e commento dei dati sulle conseguenze penali e sulle sanzioni amministrative. I riflessi sull’amministrazione della giustizia e sul carcere. On line il libro bianco a cura di Forum Droghe, Antigone, la Società della Ragione.

Droghe e Democrazia. Verso un cambio di paradigma.

On line la sintesi in italiano del Rapporto della Commissione Latino Americana su Droghe e Democrazia, promossa dagli ex Presidenti Fernando Cardoso del Brasile, Cesar Gaviria della Colombia, Ernesto Zedillo del Messico e tutta la documentazione di approfondimento.

Irresponsabili per eccellenza. Droghe, "Doppia Diagnosi", OPG.

Dossier di documentazione in occasione di Trieste 2010, che cos’è “salute mentale”? - Incontro Internazionale 9-13 febbraio 2010 - San Giovanni – Parco Culturale – Trieste.

Oltre la Carta

Ricorso alla Corte europea per i Diritti dell’Uomo per denunciare le condizioni di sovraffollamento

Il Difensore civico dei diritti delle persone private della libertà
dell’Associazione Antigone, Stefano Anastasia invita chi è interessato a presentare ricorso alla Corte europea per i Diritti dell’Uomo, per denunciare le condizioni di sovraffollamento in cui è costretto a vivere (o ha vissuto) in Carcere, a compilare una scheda di valutazione.

L'Art. 75 del DPR 309/90 e il consumo di sostanze illegali

Ecco in formato pdf la sintesi della Ricerca "L’ART. 75 DEL D.P.R. 309/90 E IL CONSUMO DI DROGHE ILLEGALI. UNA RICERCA SU PRASSI APPLICATIVE, ESPERIENZE, INNOVAZIONI" curata da ricercatori di sei università italiane.

La percezione sociale nel consumo di sostanze - esame della stampa della Regione Emilia-Romagna

Ecco il testo della ricerca dal titolo "La percezione sociale nel consumo di sostanze - esame della stampa della Regione Emilia-Romagna", realizzata da Forum Droghe a cura del Prof. Piero Ignazi, Facoltà di Scienze politiche, Università degli Studi di Bologna.





Attenzione: è stato prorogato al 22 giugno il termine per l'iscrizione a quota scontata allaSummer School 2010 di Forum Droghe e CNCA dedicata al consumo di alcol. Affrettatevi a scaricare il modulo di iscrizione, pagare la quota ed inviare il tutto via mail aformazione@fuoriluogo.it o via fax al numero 055/6587433.
Ecco il programma del seminario "Nuovi consumi di una droga antica. Letture sociali, approcci teorici, interventi sul consumo di alcol a confrontoorganizzato il 2-3-4 settembre 2010 a Villa Cesi, Impruneta (Firenze)
Per maggiori informazioni scrivere a formazione@fuoriluogo.it; telefonare al numero 055/6587433 oppure al numero 339/3512706 (Elisa Ciari).


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