venerdì 1 ottobre 2010

Nucleare Puglia: rifiuti radioattivi di origine sanitaria. Un altro buco nero?

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Nucleare Puglia: rifiuti radioattivi di origine sanitaria. Un altro buco nero?
di Redazione
Domanda diretta al governatore pro tempore Nichi Vendola, poiché al precedente quesito in materia di rifiuti radioattivi eventualmente esportati in Puglia dalla struttura ospedaliera san Raffaele del Monte Tabor di Milano, riconducibile a don Luigi Maria Verzè, non è stata data alcuna risposta dopo oltre un mese:
Presidente Vendola quanti rifiuti radioattivi di origine sanitaria vengono prodotti annualmente in Puglia (in strutture pubbliche e private)? Qual è la loro destinazione finale? La Regione Puglia importa scorie ospedaliere contaminate radioattivamente? Le foto a corredo di questo articolo ritraggono appunto scorie radioattive di origine sanitaria trasferite in Puglia. A tale proposito il governatore Vendola intende riferire all’opinione pubblica a chi appartengano e dove sono state occultate?


Brevi di cronaca (17 luglio 2010) e lanci d’agenzia, tanto per rinfrescare la memoria ai rappresentanti istituzionali, si fa per dire, ovvero ai dipendenti dei cittadini.
“Sono finiti agli arresti domiciliari anche due noti imprenditori della Viri (gruppo Tradeco) di Altamura nell’inchiesta della Procura della Repubblica del Tribunale di Bari sul torbido intreccio tra l’imprenditoria del settore dello smaltimento dei rifiuti e il management sanitario. Si tratta di Michele Columella e Francesco Petronella. Sono cinque in tutto le persone colpite dai provvedimenti restrittivi, tutte ai domiciliari. A parte i due imprenditori, ci sono tre manager della Asl di Bari. Le misure sono state eseguite dai carabinieri del capoluogo pugliese. Le ordinanze sono state emesse dal gip Vito Fanizzi, su richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica Desiree Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone, nell’ambito di uno dei filoni di inchiesta sulla sanità pugliese. Le accuse, a vario titolo, sono di turbativa d’asta, corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio, falsita’ materiale in atti pubblici. Le indagini, svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari e del Ros hanno consentito di far luce su un torbido ed illecito intreccio fra il management sanitario e l’imprenditoria che opera nel settore con il coinvolgimento dell’ex assessore regionale alle politiche della Salute Alberto Tedesco. La sua posizione è al vaglio della magistratura. In particolare, l’inchiesta ha riguardato le gare milionarie pubbliche indette dalla Asl di Bari per il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali prodotti nelle strutture sanitarie ed amministrative dell’ente e per il completamento delle attrezzature dell’Istituto di ricovero e cura  ‘Giovanni Paolo II-Oncologico di Bari (lotto 2 e 4). Gli arrestati sono Francesco Petronella (del Pd di Altamura), 53 anni, imprenditore, titolare di fatto della societa’ Vi.Ri., Michele Columella, legale rappresentante della Vi.Ri., nipote del primo, Antonio Colella, 43 anni, già capo Area Gestione Patrimonio della Asl di Bari, Nicola Del Re, 51 anni, dirigente della Asl di Bari, Filippo Tragni, 51 anni, dirigente della Asl di Bari. I primi due e l’ultimo sono di Altamura,  sede legale del gruppo Tradeco. Le indagini hanno consentito di evidenziare l’ingerenza illecita degli indagati a sostegno degli interessi economici, ad esempio della ditta Vi.Ri. srl (gruppo Tradeco), specializzata nello smaltimento dei rifiuti speciali. All’impresa, che fa capo a Michele Columella e Francesco Petronella, nell’aprile del 2009 venne assegnato l’appalto dell’Asl di Bari per un importo di circa 5 milioni di euro, per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti speciali prodotti dalle strutture sanitarie. Favori sarebbero stati fatti anche alla Draeger Spa, rappresentata da Elio Rubino, con l’assegnazione dell’appalto dell’ente pubblico dell’importo di circa 2 milioni e 600 mila euro, relativo alla fornitura di attrezzature necessarie per il completamento della nuova sede dell’Istituto ricovero e cura ‘Giovanni Paolo II’ di Bari (Istituto Oncologico) e alla Consanit scpa con l’assegnazione dell’appalto relativo alla fornitura di arredi di laboratorio per l’importo di circa 2 milioni di euro grazie all’attivita’ illecita che sarebbe stata compiuta da Antonio Colella, pubblicvo ufficiale. Allarmante e’ risultata agli occhi degli inquirenti la facilita’ con cui gli indagati intervenivano nelle sedute dei seggi di gara al fine di attribuire punteggi decisamente superiori nelle valutazioni delle offerte dal punto di vista tecnico e qualitativo rispetto alle ditte concorrenti. Sono due le vicende vagliate dagli inquirenti. Gli indagati avrebbero fatto in modo di aggiudicare gli appalti in favore delle societa’ coinvolte ed in danno delle altre ditte partecipanti. L’esame delle gare ha evidenziato un meccanismo perverso di aggiudicazione illecita basato non sulla libera concorrenza fra ditte nell’ambito di un legittimo sistema procedurale ma sulla iniziativa fraudolenta di qualcuna di esse volta a piegare il sistema a proprio vantaggio, avvalendosi del comportamento dei pubblici funzionari Nicola Del Re e Filippo Tragni per l’appalto dei rifiuti speciali aggiudicato alla Viri e Antonio Colella per l’appalto dell’oncologico aggiudicato alla Draegher e alla Consanit. Lo stravolgimento delle regole della gara si è perfezionato con la rivelazione reiterata di notizie segrete sull’istruttoria e con la disponibilita’ complice dei pubblici funzionari ad assecondare le richieste delle ditte poi risultate vincitrici degli appalti. Nel caso dell’appalto sui rifiuti speciali anche con la sostituzione della busta in corso di istruttoria contenente l’offerta economica della ditta Viri. Secondo i magistrati della Procura di Bari, che il hanno ordinatocinque arresti nell’ambito di uno dei numerosi filoni di inchiesta sulla sanita’ pugliese, l’ex assessore regionale alle Politiche della Salute e attuale senatore del Pd, Alberto Tedesco, si sarebbe inserito decisamente nel turbamento della gara per i rifiuti speciali vinta dalla Viri (gruppo Tradeco), di cui avrebbe seguito attentamente le sorti, attraverso la concreta ed interessata ingerenza nell’istruttoria della stessa, segreta fino alla pubblicazione dei punteggi finali, tramite suo genero Elio Rubino. La turbativa sarebbe stata attuata con la complicita’ dei componenti delle Commissioni di gara, Nicola Del Re e Filippo Tragni, due delle persone poste ai domiciliari, che si sarebbero prodigati per il raggiungimento dello scopo (in particolare, agendo per l’utilità di veder sistemata definitivamente la propria posizione professionale di dirigenti precari all’interno dell’Asl). Nella gara dell’oncologico vinta dalla ditta Draeger (lotto 2) e’ stata riscontrata l’attivita’ illecita di turbativa posta in essere da Elio Rubino e da Mario Malcangi e dal funzionario dell’Asl Bari Antonio Colella, gia’ coinvolto in altre inchieste sulla sanita’. Nella gara vinta dalla Consanit e’ stata riconosciuta, secondo gli inquirenti, l’attivita’ illecita di Colella per falso ideologico e abuso di ufficio in favore della ditta. Gli indizi acquisiti a supporto dell’ipotesi investigativa sono corredati da intercettazioni telefoniche, da documenti e dai contenuti di testimonianze e interrogatori. Emergono, secondo i magistrati, gravi condotte lesive degli interessi pubblici nel quadro più in generale di una diffusa mala gestione della cosa pubblica. Pur confermando i gravi indizi di colpevolezza, non e’ stata accolta dall’ufficio del gip per difetto di esigenze cautelari la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura nei confronti di Elio Rubino e Mario Malcangi, il primo genero e il secondo segretario di Tedesco. Nei confronti dell’ex assessore Tedesco la Procura non ha avanzato allo stato attuale una richiesta di misura cautelare essendo al vaglio ulteriori episodi di indebite ingerenze nella gestione della cosa pubblica”.

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