Tel Aviv contro le Nazioni unite:
"Condanna ipocrita". Espulsi nella notte anche i cittadini turchi. Forse oggi liberi anche i 6 italiani (i nomi).
Angelo Angeli
Israele ha iniziato ed espellere stamattina 250 degli oltre 650 attivisti stranieri arrestati in seguito al blitz contro la flottiglia diretta a Gaza: 124 sono già stati rilasciati, senza attendere le decisioni della giustizia ordinaria israelina.
Lo ha annunciato la radio militare israeliana.
Potrebbero tornare liberi oggi anche i sei attivisti italiani della flottiglia filo-palestinese fermata dal blitz israeliano. Dopo il biasimo internazionale, Israele ha infatti deciso di accelerare le procedure di espulsione.
Dopo le fermissime proteste del presidente turco Erdogan, circa 50 cittadini turchi sono stati liberati stanotte, mentre le famiglie dei diplomatici iraeliani ad Ankara sono state richiamate in patria.Ad annunciare il prossimo rilascio degli italiani è stata il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi, attesa oggi in Cisgiordania, dove torna anche il mediatore Usa George Mitchell.
Nuova riunione oggi del Consiglio di sicurezza dell'Onu
Il Consiglio di sicurezza Onu torna a riunirsi oggi. La tempesta diplomatica contro Israele è ancora forte.Il Nicaragua ha sospeso le relazioni diplomatiche con Israele.
Un'altra nave verso Gaza: sarà fermata
Un'altra nave della flottiglia di pacifisti è in arrivo verso la costa di Gaza.
Lo conferma a Cnr-media Avi Pazner, già portavoce del governo israeliano, sottolineando che "sarà fermata".
"C'è un'altra nave, irlandese, sempre parte della Freedom Flottila che pensa di arrivare a Gaza. Sarà fermata, così come - ha spiegato Pazner - sono stati fermati gli altri. Spero senza vittime e spargimenti di sangue".
"Non permetteremo che nessuna nave arrivi a Gaza senza che venga esaminata: non posso dire come lo faremo, visto che ieri - conclude Pazner - siamo caduti in una trappola; agiremo in maniera diversa ma di certo non lasceremo passare navi che possono contenere armi o esplosivi per Hamas".
Il leader turco, Erdogan, intanto parla in Parlamento. Accusa Israele di aver dato un colpo alla pace nel mondo e poi aggiunge, con forza, "rivogliamo i nostri cittadini catturati da Israele". Erdogan ha inoltre annunciato che in serata parlerà al telefono con il presidente Usa Barak Obama e insieme discuteranno degli ultimi sviluppi della vicenda.
Non solo. La Turchia potrebbe anche rivedere gli accordi energetici con Israele.
Ed anche la Nato si allinea. E? stato direttamente il segretario generale, Anders Fogh Rasmussen, a chiedere a Israele di liberare immediatamente i civili e le navi coinvolte nell'assalto alla flottiglia.
Rachel Corrie, la nave con a bordi un Nobel per la pace
La nave irlandese con aiuti per la popolazione di Gaza, la "Rachel Corrie", intende raggiungere la Striscia nonostante l'attacco israeliano contro la flottiglia: lo ha reso noto la Irish Palestine Solidarity Campaign, il gruppo che ha organizzato il viaggio. La nave, rimasta a Cipro per 48 ore in più per motivi logistici, ha a bordo il premio Nobel per la pace Maired Corrigan-Maguire (vinto per il suo impegno per la pace in Ulster) e l'ex assistente segretario generale dell'Onu Denis Halliday, tra gli altri. Parlando dalla nave con l'Irish Times, Jenny Graham, una cittadina irlandese a bordo spiega che "la nave porta materiale per le scuole, da costruzione, e giocattoli. Tutto è stato ispezionato alla partenza dall'Irlanda. Speriamo di riuscire a passare sani e salvi". La Maguire, intervistata dalla tv Rte ha detto che "nessuna nave degli aiuti porta armi e aiuti puramente umanitari... la nave deve giungere a Gaza per mostrare che il mondo ci tiene...il porto di Gaza è stato chiuso per 40 anni..., 15 milioni di persone, è come la popolazione dell'Irlanda del Nord, totalmente isolati dal mondo da questo assedio illegale ed inumano. I confini sono chiusi, e mancano le medicine. Che cosa succederebbe se lo stesso accadesse alla gente dell'Irlanda del Nord? Il mondo urlerebbe immediatamente affinchè ciò finisca".
Le 12 ore di discussione all'Onu
Dopo 12 ore di discussione, l'Onu ha deciso: condanna l'azione di Israele, promuove una commissione d'inchiesta sui fatti e chiede il rilascio della nave e dei pacifisti che sono stati tutti arrestati e non rilasciati, fatta eccezione per una quarantina che hanno accettato di firmare il decreto di espulsione.
Per Israele è una sconfitta diplomatica, arrivata a conclusione di una discussione che si è protratta per tutta la notte.
Una dichiarazione in 3 punti
La dichiarazione del 15 membri del Consiglio di sicurezza si articola in tre punti.
Il primo è il più sfumato ed è stato l'oggetto di maggiore contrattazione.
L'Onu condanna, infatti, gli "atti che hanno portato alla perdita di vite umane in conseguenza dell'indicente" verificatosi al largo di Gaza.
Nel secondo si propone, invece, l'istituzione di una commissione di inchiesta internazionale e credibile che verifichi, con trasparenza, l'accaduto.
Il terza punto chiede il rilascio immediato della nave turca e dei pacifisti incarcerati dai militari di Israele.
Tel Aviv: "Condanna ipocrita"
Israele ha definito "ipocrita" la condanna del Consiglio di sicurezza dell'Onu alle azioni che hanno portato all'attacco degli attivisti sulla flottiglia diretta a Gaza. Per il portavoce del ministero degli Esteri, Yigal Palmor, la dichiarazione è stata "precipitosa".
Israele insiste: "Non faremo passare nessuna nave"
"Non faremo passare nessuna nave, faremo fuoco a Gaza su qualunque convoglio si provi a forzare il blocco delle nostre acque territoriali": il ministero della difesa di Israele ribadisce il diritto alla difesa delle sue acque territoriali anche di fronte a sbarchi umanitari.
Intanto è ancora in corso - impegnato nella ricerca di una difficile mediazione - il Consiglio di sicurezza dell'Onu per decidere come reagire all'assalto di Israele alle navi turche. La riunione si è protratta per tutta la notte.
Oggi si riunisce anche la Lega Araba.
La gran parte dei pacifisti che erano sulle navi turche sono nelle carceri israeliane, perché non hanno voluto firmare il decreto di espulsione.
Altri 45 sono negli ospedali, dove sono ricoverati anche due militari israeliani, in condizioni che vengono definite "molto serie".
Il "titolo scandalo" de Il Giornale
La tensione è altissima in tutto il Medio-Oriente, con i rapporti tra la Turchia e Israele che hanno toccato il minimo storico.
In Italia dà scandalo, invece, il titolo con cui Il Giornale (di proprietà della famiglia Berlusconi) apre la prima pagina: "Israele ha fatto bene a sparare".
Il quotidiano diretto da Feltri fa notare che le navi turche stavano per violare le acque territoriali israeliane, ma quel titolo darà certamente fastidio al presidente del Consiglio, visto che ieri il suo ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha "deplorato le vittime civili" conseguenti all'azione dei militari di Netanyahu.
480 arrestati, 48 espulsioni, 45 ricoveri
Sono 480 gli attivisti della flottiglia internazionale arrestati dagli israeliani dopo il blitz di ieri contro la spedizione umanitaria internazionale, mentre altri 48 stanno per essere espulsi. Lo ha annunciato la radio pubblica israeliana. Le 480 persone arrestate sono raggruppate nella prigione di Ashdod, nel sud di Israele, mentre gli altri 48 sono stati condotti all'aeroporto internazionale di Ben Gurion per essere espulsi verso i loro paesi d'origine. Altri 45 attivisti, per la maggior parte di origine turca, sono stati ricoverati in diverse strutture. In ospedale anche sei soldati israeliani, secondo i media locali.
Tutti arrestati i 6 pacifisti italiani
La Farnesina intanto conferma che, sulla base "degli ultimi dati disponibili, sono 6 i connazionali detenuti" in Israele. Di questi due hanno doppia nazionalità, uno italo-tedesco ed uno italo-palestinese. Un funzionario italiano li incontrerà oggi.
I sei sono il tenore Giuseppe Joè Fallisi, la giornalista Angela Lano, Marcello Faracci, Manolo Luppichini, Manuel Zani e Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin (italiano di ascendenze arabe). Tutti hanno rifiutato - come molte altre decine di attivisti - di essere espulsi con un provvedimento di polizia e sono stati quindi arrestati. Dovranno ora attendere che sia un tribunale israeliano a esaminare il loro caso - e verosimilmente a confermare l'espulsione con una sentenza - prima di tornare in Italia. Una procedura che non può durare in circostanze normali meno di 72 ore. I sei, trattenuti ieri in isolamento ad Ashdod, la città portuale a sud di Tel Aviv in cui è stata dirottata l'intera flottiglia dopo l'assalto, avranno accesso a rappresentanti consolari italiani nelle prossime ore. Come alcuni altri attivisti risultano essere stati trasferiti stamattina nel carcere di Ber Sheeva, nella regione meridionale del Neghev.
Stefania Carxi: "Stanno bene"
I sei attivisti italiani detenuti nel carcere israeliano di Bersheeva "stanno tutti bene, anche se l'unica donna tra loro, la giornalista Angela Lano, è la più provata". Lo ha riferito ai giornalisti il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi che si trova a Gerusalemme e ha parlato con il console a Tel Aviv Gloria Bellelli che li ha appena incontrati.
La sintesi delle notizie di ieri: assalto all'alba
La marina israeliana ha assaltato la notte scorsa un convoglio di 6 navi con a bordo centinaia di attivisti pacifisti che si stavano dirigendo verso le coste per forzare il blocco imposto agli abitanti palestinesi della Striscia di Gaza (nella foto della home, un momento dell'attacco notturno).
Le notizie, controllate da Israele, filtrano con difficoltà, ma inizialmente si parlava di almeno 14 morti e di oltre 30 feriti. Poi il numero delle vittime sembra salito a 19. Intorno alle 18, infine, fonti israeliane hanno ridimensionato il numero delle vittime a 9.
Fonti palestinesi, da parte loro, hanno diffuso cifre provvisorie oscillanti fra 15 e venti morti. Quanto ai feriti, l'indicazione prevalente è di una trentina, oltre a una decina di militari delle forze speciali israeliane.
Gli italiani a bordo 4 o forse 6
Gli italiani a bordo dovrebbero essere 4.
Ma secondo l'Ucoii (l'organizzazione delle comunità islamiche presenti in Italia) erano 6 gli italiani a bordo della nave turca.
Lo sostiene il presidente dell'Ucoii Izzedin Elzir, palestinese e fiorentino d'adozione, spiegando che tra gli "italiani" a bordo della flottiglia c'è anche monsignor Hilarion Capucci, arcivescovo palestinese greco-cattolico (melchita).
Un nome che da solo colpisce in tutto il mondo.
Un nome che da solo colpisce in tutto il mondo.
Acutissima tensione internazionale
Le reazioni politiche sono, intanto, fortissime, come era facile immaginare.
Per domani è stata convocata una riunione d'emergenza della Lega araba.
Mentre il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è detto "scioccato" per l'attacco di Israele alla flotta degli attivisti pro-palestinesi e ha condannato l'episodio. E stasera si terrà una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu.
La Turchia, intanto, ha richiamato il proprio ambasciatore in Israele. E col il suo primo ministro Erdogan ha definito l'attacco "un atto di terrorismo di Stato".
Dal canto suo l'Ue ha convocato i suoi ambasciatori che si incontreranno oggi pomeriggio a Bruxelles, in via straordinaria, per discutere della crisi scoppiata in Medio oriente.
Salta l'incontro Obama-Netanyahu
Anche la Casa Bianca ha espresso profondo rincrescimento per la perdite di vite umane a bordo della flottiglia filopalestinese attaccata nella notte dall'esercito israeliano.
Ed è giallo sull'incontro tra il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente americano Obama che si sarebbe dovuto tenere domani. Confermato in un primo momento, l'incontro è improvvisamente saltato, forse per l'irritazione degli statunitensi per l'aggressione israeliana.
A bordo anche 4 italiani
Ci sono anche alcuni italiani, almeno quattro, fra gli attivisti della flottiglia che stamani cercava di recarsi a Gaza e che è stata bloccata dalle forze israeliane. È quanto riferisce la Farnesina interpellata sulla vicenda. Le fonti del ministero degli Esteri italiano riferiscono anche che non risultano italiani coinvolti nella sparatoria che ha provocato morti e feriti. L'ambasciata italiana in Israele ha comunque inviato alcuni funzionari ad Haifa, dove la flottiglia verrà scortata dalle forze israeliane, per verificare la situazione sul posto.
C'è anche una giornalista torinese
C'è anche una giornalista di Torino su una nave del convoglio umanitario, diretto a Gaza, assaltato questa notte dalla marina militare israeliana. Angela Lano, 47 anni, era a bordo della "8000 - Freedom for prisoners. Freedom for Gaza" insieme ad alcuni colleghi. "Di lei - dicono adesso alla Infopal, l'agenzia di stampa on line di cui è direttore - non abbiamo notizie. L'ultima telefonata ci è giunta alle 2 della notte scorsa: diceva 'gli israeliani ci stanno intercettando'. Poi, il nulla". Infopal fornisce news, resoconti e reportage sulla situazione in Palestina e, in particolare, sulla striscia di Gaza.
"In questo momento, 22.50 ora italiana, navi da guerra della Marina israeliana stanno intercettando la Freedom Flotilla" ha scritto Angela ieri sera.
Chi è Angela Lano
Angela Lano è un'orientalista e una studiosa del mondo arabo e islamico, 47 anni. Dirige l'agenzia di stampa on line Infopal, specializzata in resoconti e reportage dalla striscia di Gaza. Laureata nel 1990 in lingua e letteratura araba con una tesi sulla questione palestinese, ha scritto saggi sulla condizione femminile, sulla guerra in Iraq, sull'islam in Italia. Nel 1996-97 ha aggiornato il "Grande dizionario enciclopedico" della Utet per le voci "letteratura araba" e "letteratura persiana", uscito nel 2003 anche nell"'Enciclopedia di Repubblica". Tra il 1997 e il 1999 ha svolto una ricerca sul fenomeno delle conversioni all'islam e sulla presenza dell'islam in Italia pubblicata a puntate sulla rivista "Missioni Consolata", organo dell'omonimo istituto missionario. Infopal è nata nel 2006. Registrata al tribunale di Genova, ha la redazione in provincia di Torino. Conta una decina di collaboratori, una folta squadra di consulenti fra studiosi, giuristi e giornalisti, e alcuni corrispondenti da Gaza.
I nomi degli altri 3 italiani
Oltre a Angela Lano, a bordo di una delle navi del convoglio umanitario attaccate dalla marina israeliana c'erano altri tre italiani. Si tratta di Manolo Luppichini, un free lance e regista romano che, tra l'altro, ha collaborato con il programma "Presa diretta" di Rai3, Manuel Zani, un altro free lance, e Joe Fallisi, un tenore e anarchico milanese. Con i quattro c'erano anche due palestinesi partiti dall'Italia: sono Muin Qaraqe e Abd El Jaber Tamimi, entrambi dell'Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (Abspp) con sedi a Genova, Milano e Roma. Non erano invece a bordo gli altri due italiani della spedizione partiti dall'Italia ma bloccati a Cipro: l'ex senatore Fernando Rossi e la presidente dell'associazione "Per il bene comune", Monica Benini.
Navi dirottate ad Haifa
Non ci sono per ora commenti ufficiali da parte israeliana, le notizie provengono da un giornalista arabo a bordo di una delle navi intervistato dalla radio pubblica israeliana.
Le navi sono state dirottate verso il porto israeliano di Haifa. Secondo gli organizzatori, l'operazione sarebbe avvenuta in acque internazionali.
"Le immagini non sono certo piacevoli. Posso solo esprimere rammarico per tutte le vittime", ha detto il ministro israeliano per il Commercio e l'Industria, Binyamin Ben-Eliezer, alla radio dell'esercito.
Sui circuiti internazionali filtrano, intanto, le prime immagini dell'assalto notturno.
Convocato l'ambasciatore di Israele in Turchia
L'ambasciatore israeliano in Turchia, Gabi Levi, è stato convocato d'urgenza stamani al ministero degli Esteri turco per riferire dell'arrembaggio alla flottiglia di aiuti umanitari e di attivisti filo-palestinesi da parte della marina israeliana. Lo ha annunciato l'emittente privata Ntv.
Intanto, come riferisce la stessa Ntv, decine di persone inferocite si sono già radunate stamani davanti alla residenza dell'ambasciatore israeliano ad Ankara e davanti all'edificio che ospita il consolato di Israele a Istanbul.
Israele: "Rinviate i viaggi in Turchia"
La centrale israeliana per la lotta al terrorismo ha emesso oggi un avvertimento ai cittadini israeliani a rinviare i viaggi in Turchia e a quelli che già si trovano in questo paese a restare nelle loro abitazioni e a evitare luoghi affollati. L'avvertimento è stato emesso in seguito allo scoppio di aspre manifestazioni di piazza davanti alle rappresentanze diplomatiche israeliane in Turchia.
Frattini: "Deplorevole"
Il ministro degli esteri, Franco Frattini, ha "deplorato" oggi "in modo assoluto l'uccisione di civili" nell'assalto della marina militare israeliana alla flottiglia di Ong diretta a Gaza. "È un fatto assolutamente grave", ha detto ai giornalisti alla Farnesina.
E ancora: "Israele deve dare spiegazioni alla comunità internazionale, l'uccisione di civili è grave e inaccettabile in senso assoluto, al di là delle motivazioni della flottiglia".
Per Hamas è terrorismo di Stato
Hamas ha denunciato l'arrembaggio della flottiglia di aiuti umanitari e di attivisti filopalestinesi da parte della marina israeliana, affermando che si tratta di "terrorismo organizzato di Stato".
Israele: "Nessuna emergenza umanitaria a Gaza"
"Non c'è una crisi umanitaria e nessuno muore di fame nella striscia di Gaza, dove il problema è il fatto che il controllo del territorio è nelle mani di un'organizzazione terroristica (Hamas)". Lo ha detto oggi il ministro della difesa israeliano Ehud Barak in una conferenza stampa frettolosamente indetta dopo l'alto numero di vittime durante l'arrembaggio di una flottiglia di attivisti filopalestinesi da parte della marina militare al largo di Gaza. "L'isolamento di Gaza - ha poi affermato - ha il solo fine di impedire l'afflusso di armi e di terroristi in questo territorio. Israele è deciso a difendere con determinazione la sua sovranità".
Non solo. Anche il premier israeliano Benyamin Netanyhau in visita a Ottawa ha espresso "pieno appoggio" all'azione dei militari contro la flottiglia filopalestinese.
Annullata amichevole Turchia-Israele
Sulla scia delle polemiche scatenate dall'assalto della Marina israeliana contro un convoglio di navi con aiuti umanitari destinati ai palestinesi di Gaza che ha provocato diverse vittime, anche turche, Ankara ha deciso di annullare una partita di calcio in programma tra la nazionale Under 18 turca e quella israeliana. Lo ha reso noto il vice premier Bulent Arinc.
Non solo, un ciclista israeliano è stato aggredito da un attivista turco nella città di Tekirdag (sul lato europeo della Turchia), mentre correva per il Tour della Tracia. E' stato un attivista di Humanitarian Relief Foundation (IHH), una delle ong che hanno organizzato la flottiglia, a introdursi nel percorso della gara, scagliandosi contro il ciclista israeliano e provando a tirargli un pugno. Il ciclista è riuscito a evitare il colpo, mentre l'aggressore, che durante l'aggressione impugnava una bandiera palestinese, è stato fermato dalla polizia.
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