Al giorno d'oggi, secondo molte teorie formulate da specialisti in diversi campi, come economisti, scienziati o politologi, il mondo è controllato non dai politici bensì dalle grandi aziende, che operano in diversi campi e detengono il potere di influenzare l'andamento dei mercati. Sono queste grandi aziende che influenzano pesantemente le decisioni che prendono i politici, considerati potenti ma che in realtà non lo sono.

Nello specifico la Shell, che ha un fatturato annuo di circa 310 miliardi di Euro, è accusata di creare ingenti danni ambientali, distruggendo i mezzi di sostentamento delle popolazioni che vivono in prossimità degli impianti d'estrazione. In più la Shell è accusata di appoggiare, con la fornitura di armi e carburante, il regime militare nigeriano e di aver influito sull'uccisione di civili innocenti, ma scomodi alla compagnia. La Shell è anche tra quelli che hanno guadagnato in seguito alla guerra in Iraq, ottenendo dei contratti di estrazione.
La BP, che ha un fatturato annuo di circa 245 miliardi di Euro, ha causato ingenti danni ambientali, vedi la marea nera provocata dalla piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico,inoltre è stata accusata da Human Rights Watch di aver addestrato e fornito armi alla polizia militare in Colombia per ottenere protezione da duecento famiglie che hanno visto le loro terre distrutte dopo la costruzione di vari oleodotti. Stessa fine hanno fatto i territori di alcune popolazioni indigene dell'Amazzonia e rischiano di farla altre famiglie in Azerbaijian e Turchia. Anche la BP ha avuto una fetta delle risorse petrolifere dopo la guerra in Iraq.
La Exxon Mobil, che ha un fatturato annuo di circa 300 miliardi di Euro, e ha realizzato l'utile più alto della storia, è accusata di provocare disastri ambientali e sostenere regimi corrotti, che perseguitano gli oppositori della compagnia, in Ciad, Camerun, Indonesia, Guinea Equatoriale e Kazakistan. L'azienda ha ottenuto giacimenti petroliferi in seguito alla guerra americana in Iraq e sembra sia coinvolta in un pesante e persistente fenomeno di inquinamento del fiume newyorkese Newton Creek.
Ultima, ma non ultima, la Chevron, che ha un fatturato annuo di circa 290 milioni di Euro, è accusata di aver creato disastri ambientali in Ecuador, Nigeria e Angola, in queste ultime due nazioni la major statunitense è in combutta con le dittature locali. La Chevron ha allungato le sue mani, o meglio, i suoi oleodotti in 23 nazioni diverse in tutto il mondo.
Queste compagnie sorreggono dittature, forniscono armi, decidono i prezzi, fanno uccidere innocenti, creano disastri ambientali, ma non vengono mai toccate da nessun governo e hanno anche il coraggio di mettere sui loro siti internet la voce “Diritti Umani” oppure “Energia Sostenibile.
fonte : http://www.agoravox.it/
0 commenti:
Posta un commento