lunedì 13 settembre 2010

Piero Ricca: Scusi sen. Andreotti, lei è mafioso?

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Il video in questione è datato 2008 ... ma dopo le recenti affermazioni del senatore Giulio Andreotti ... e dopo aver letto molti commenti di lettori che sostenevano Andreotti fosse stato assolto dall'accusa di associazione a delinquere del 1980, mi sono reso conto che sulla questione c'è molta confusione! Per questo spero di fare un po' di chiarezza con il seguentevideo e con il correlato articolo : (segue il video da youtube)





dal blog http://guerrillaradio.iobloggo.com/   Wikipedia 

(video made in http://www.quimilanolibera.net/ e www.pieroricca.org/)
Andreotti è stato sottoposto a giudizio a Palermo per associazione mafiosa. Mentre la sentenza di primo grado, emessa il 23 ottobre 1999, lo aveva assolto per insufficienza di prove, la sentenza di appello, emessa il 2 maggio 2003, distinguendo il giudizio per i fatti fino al 1980 e quelli successivi, ha stabilito che Andreotti aveva «commesso» il «reato di partecipazione all'associazione per delinquere» (Cosa Nostra), «concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980», reato però «estinto per prescrizione». Per i fatti successivi alla primavera del 1980 Andreotti è stato invece assolto.

La sentenza della Corte di Appello di Palermo del 2 maggio 2003, parla di «una autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell'imputato verso i mafiosi fino alla primavera del 1980».

Interrogato dalla procura di Palermo il 19 maggio 1993, il sovraintendente capo della polizia Francesco Stramandino, dichiarò di aver assistito il 19 agosto 1985, in qualità di responsabile della sicurezza dell'allora ministro degli Esteri Andreotti, ad un incontro tra lo stesso politico ed il boss Andrea Manciaracina, all'epoca sorvegliato speciale e uomo di fiducia di Totò Riina. Lo stesso Andreotti ammise in aula l'incontro con Manciaracina, spiegando che il colloquio ebbe a che fare con problemi relativi alla pesca. La sentenza di primo grado definì «inverosimile» la «ricostruzione dell'episodio offerta dall'imputato». Pur confermando che Andreotti incontrò uomini appartenenti a Cosa Nostra anche dopo la primavera del 1980, il tribunale stabilì che mancava «qualsiasi elemento che consentisse di ricostruire il contenuto del colloquio». La versione fornita dall'onorevole Andreotti, secondo il tribunale, potrebbe essere dovuta «al suo intento di non offuscare la propria immagine pubblica ammettendo di avere incontrato un soggetto strettamente collegato alla criminalità organizzata e di avere conferito con lui in modo assolutamente riservato».

Sia l'accusa sia la difesa presentarono ricorso in Cassazione, l'una contro la parte assolutiva, e l'altra per cancellare le conclusioni della sentenza di appello. Tuttavia la Corte di Cassazione il 15 ottobre 2004 confermò la sentenza d'appello[5]. Nella motivazione si legge (a pagina 211):

« Quindi la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione. »

Se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il 20 dicembre 2002 (termine per la prescrizione), Andreotti avrebbe potuto essere condannato in base all'articolo 416, cioè all'associazione "semplice", poiché quella aggravata di stampo mafioso (416-bis) fu introdotta nel codice penale soltanto nel 1982, con la legge Rognoni-La Torre.

Per quanto concerne il coinvolgimento nell'omicidio Pecorelli, Andreotti fu assolto in primo grado ma successivamente condannato a 24 anni di reclusione in appello dalla Corte d'Assise di Perugia, il 17 novembre 2002. La sentenza d'appello venne quindi annullata senza rinvio dalla Corte di Cassazione, annullamento che rese definitiva la sentenza di assoluzione di primo grado.

al sito che s'indigna e denuncia con Piero Ricca censurato


Fonte : http://stopthecensure.blogspot.com/

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