mercoledì 11 agosto 2010

L’Operazione Memoria la facciamo noi, 2a parte: le manovre per bloccare Annozero

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      Intercettazioni Inchiesta Trani

(Immagini tratte da Raiperunanotte)

Operazione Memoria, parte seconda: quando B. voleva far chiudere Annozero, nessuno ne ha mai chiesto le dimissioni, certo non dalle colonne de Il Giornale, che oggi parla di ‘par condicio’. Lui, B., presidente del Consiglio, telefona al commissario Agocom Giancarlo Innocenzi, suo fedelissimo dai tempi della prima Finivest, per sollecitare interventi da parte del presidente Calabrò in forma preventiva contro la trasmissione di Santoro, che si accingeva a parlare del processo Mills, a fare – secondo B. medesimo – un processo mediatico senza contradditorio.
Naturalmente Berlusconi non vuole che si parli del processo Mills. Fa pressione su Innocenzi al fine di agire su Mauro Masi, il dg Rai, il quale alla fine sbotta, “queste cose neanche nello Zimbawe”. Berlusconi non ha mai spiegato questo particolare interessamento per Santoro, ma ha giustificato in pubblico le sue azioni. Non contento, ha chiesto al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, di inviare gli ispettori a Trani (ispettori guidati allora da un certo Arcibaldo Miller, un signore che cena con Flavio Carboni, Dell’Utri, Verdini e Alfonso Marra, architettando come intervenire sulla Consulta in procinto di pronunciarsi sul lodo Alfano).
A vostro giudizio, tutto quanto descritto sopra, è più grave o meno grave di una casa a Montecarlo?

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