Editoriale di Alessandro Cardulli
Ora l’operazione è chiara in ogni suoi termine: Berlusconi gioca su due terreni una partita che lui considera definitiva e riguarda il suo futuro, quello di presidente della Repubblica, votato direttamente dai cittadini, con poteri di governo. E’ il sogno cui ha dedicato tutti questi anni , ogni giorno mettendo in discussione la Costituzione, dispiegando leggi ad personam ed anche ad “impresam” ( scusate l’uso del latino maccheronico ndr), vedi caso Mondadori, cercando di trasformare dall’interno la Repubblica nata dalla Resistenza e dalla lotta antifascista.
Ora ha bisogno di mettere a tacere i “ ribelli”, o meglio i “ traditori”, cosi’ li definisce, che con Gianfranco Fini hanno dato vita a Futuro e libertà, gruppo autonomo sia alla Camera che al Senato. Nessuno può osano discuterne l’autorevolezza,sminuirne la credibilità, mettere in forse il suo delirio presidenzialista. Lui che comanda a bacchetta tutti i leaders europei. Il terreno che più gli aggrada, sul quale sguazza a piacimento, è quello del “ recupero” dI una parte di coloro chde hanno aderito al movimento che da capo a Fini. Anche nella conferenza stampa, si fa per dire visto che i giornalisti sembrano ammutolire di fronte a Silvio Cesare, ha negato di aver contattato alcun parlamentare per convincerlo a rientrate nei ranghi.Tre piccioni con una sola fava
Ma basta frequentare i corridoio di Montecitorio o gli altri luoghi della politica, pur in tempi di vacanze, per avere un dettagliato elenco dei “finiani” contattabili e contattati. Se i “ pentiti” tornano all’ovile, ne bastano una dozzina, il gioco è fatto: si colgono con una sola fava tre obiettivi, un record mai realizzato da nessuno visto che si dice “ due piccioni con una fava”. Ma lui è uno cui tutto è possibile. Si assicurerebbe non solo la fiducia ma la “ pace” all’interno del Pdl. Anche i parlamentari di Fli assicurano la fiducia, ma solo per quei provvedimenti che fanno parte del programma di governo. Vogliono invece discutere proprio quello che più interessa Berlusconi, il processo breve, la messa in mora del Consiglio superiore della magistratura, con il suo sdoppiamento e la perdita di ogni funzione di garanzia. Bocchino, capogruppo di Fli alla Camera, respinge la politica degli “ aut aut”.
E c’è chi, come Granata, aggiunge che occorre vederci chiaro anche sul punto relativo ai respingimenti e sulla materia concreta dei decreti attuativi il federalismo fiscale e sulle politiche di sostegno al Sud".
Granata (Fli): “Non è questione di falchi o di colombe”
Il vicepresidente della Commissione nazionale Antimafia rafforza queste richieste affermando che"non è più una questione di falchi e colombe. Perché ne và del futuro della destra legalitaria e repubblicana e dell'Italia". Assicurati i due obiettivi; ritorno all’ovile di un gruppetto di finiani che garantiscono che non turberanno più i sonni di “papi”, il terzo “ pccione” è servito in tavola: Fini non avrebbe più seguito, alcuna possibilità di incidere sul Pdl, con la credibilità a zero. Vista che la strada del massacro mediatico perseguita dai media diretti da Feltri e Belpietro non dà i risultati sperati ci pensa lui, l’imperatore a mandare in soffitta il presidente della Camera. Non riesce l’operazione?. Si passa a percorrere il secondo terreno. Quello, appunto, dell’aut aut.
Berlusconi: processo breve ad ogni costo e subito
Berlusconi e subito dopo i suoi pappagalli ammaestrati, vedi Cicchitto e Gasparri fra i più addomesticati, parlando ai dirigenti del circoli nel vertice di partito che ha seguito quello di ieri, ha detto che non si discute più di niente, non c’è da confrontarsi su niente, i cinque punti sono chiari, si approvano e si passa ad approvare i provvedimenti nei tempi che saranno previsti dalla mozione sulla quale viene chiesta la fiducia. Il processo breve deve passare ad ogni costo e in tempi strettissimi."Non accetteremo un voto sul 95% della mozione che conterrà i cinque punti programmatici- ha detto il capo del Pdl-non- intendiamo trattare sul 5% relativo alla giustizia.
Urge una risposta finalmente antiberlusconiana
Prendere o lasciare". Il voto di fiducia, quindi, assume il significato che i finiani, tutti, si cospargono il capo di cenere, si inginocchiano in deferente adorazione davanti a Cesare, giurano di non commettere più atti impuri. O così o si va alle elezioni anticipate per colpa di Fini e dei suoi compagni, scusate il termine, associati. Non solo se poi avessero l’idea di fare un partito , magari anche non subito, se dalla Festa di Mirabello Fini ne parlasse, verrebbe marchiato a fuoco come “traditore.” Sospiro berlusconiano: “Pier Ferdinando Casini dovrebbe venire con noi, sarei contento entrasse nella nostra squadra.”. Con questo sospiro di cui dicono le cronache il quadro politico è ancora più chiaro. La palla è stata messa al centro. Bisogna porre attenzione a come calcia la pattuglia finiana, alle mosse dell’Udc che diventerà partito della nazione. In particolare l’opposizione, il Pd, in primo luogo, non può non aver chiaro che deve fare al più presto la mossa, proporre una coalizione per cacciare Berlusconi, perché costui è il pericolo per la nostra democrazia. Una volta tanto per essere davvero antiberlusconiani, alla luce del sole, non subalterni, ma protagonisti. Per respingere un disegno che mostra sempre più i caratteri dell’eversione.
Prendere o lasciare". Il voto di fiducia, quindi, assume il significato che i finiani, tutti, si cospargono il capo di cenere, si inginocchiano in deferente adorazione davanti a Cesare, giurano di non commettere più atti impuri. O così o si va alle elezioni anticipate per colpa di Fini e dei suoi compagni, scusate il termine, associati. Non solo se poi avessero l’idea di fare un partito , magari anche non subito, se dalla Festa di Mirabello Fini ne parlasse, verrebbe marchiato a fuoco come “traditore.” Sospiro berlusconiano: “Pier Ferdinando Casini dovrebbe venire con noi, sarei contento entrasse nella nostra squadra.”. Con questo sospiro di cui dicono le cronache il quadro politico è ancora più chiaro. La palla è stata messa al centro. Bisogna porre attenzione a come calcia la pattuglia finiana, alle mosse dell’Udc che diventerà partito della nazione. In particolare l’opposizione, il Pd, in primo luogo, non può non aver chiaro che deve fare al più presto la mossa, proporre una coalizione per cacciare Berlusconi, perché costui è il pericolo per la nostra democrazia. Una volta tanto per essere davvero antiberlusconiani, alla luce del sole, non subalterni, ma protagonisti. Per respingere un disegno che mostra sempre più i caratteri dell’eversione.
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