martedì 15 marzo 2011

Mr.Provocautore's di LUIGI CIVOLANI

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COSA E' LA CULTURA ? O MEGLIO COSA INTENDIAMO PER CULTURA ? .. 

/ DISSERTAZIONE DI LUIGI CIVOLANI .

COSA E' LA CULTURA?
O meglio cosa intendiamo per Cultura?
Dissertazione di LUIGI CIVOLANI .

 LA CULTURA è tutto cio' che si pensa , si fa , che si vive sia nel bene che nel male .
IL vissuto di ognuno , nonche' tutto cio' che nell' aggregazione dell' insieme
poi nel collettivo determina il SOCIALE .
IL termine cultura è stato “ cotto e condito “in tutte le salse da i soliti cuochi delle
parole accademiche per intenderne solo un aspetto .
LA CULTURA , quindi dipende dalla qualita' del privato di ognuno che consentira' poi
di costruire quella cultura dell' uomo da bene ; diversamente produrra' malessere sociale
e da qui comprendere il doveroso rispetto delle soggettivita ' lecite , cercando
di recuperare e rieducare le soggettivita' a rischio per motivi di svantaggio e disagio sociale
precostituito dalla peggiore politica , o meglio da una politica partitica deleteria o assente
sul diritto di Famiglia .

QUINDI sara ' preferibile utilizzare il plurale , ovvero dire : le CULTURE ,
le realta ', i contesti vari immersi nel vero dei fatti , degli accadimenti , la verita'
e' tutt' altra cosa , giacche' nessuno ne ha il deposito assoluto , meglio contrapporre
le significazioni del vero .

l' uomo non è altro che un ex Bambino cresciuto , LE colpe e le mancanze di una classe
politica dirigente nel tempo epocale poi si andranno a riversarsi sui costi
dell' intera societa' civile .
Assenze di politiche meritocratiche che poi creeranno la mancanza di crescita
nonche' di sviluppo sociale di un popolo .

QUINDI , la cultura è l' interiorita' che determina la particolare visione del mondo di ognuno ,
ma la significazione primaria e generale è quella che ci indica un complesso di cognizioni ,
tradizioni , procedimenti tecnici , comportamenti e simili , trasmessi e usati sistematicamente ,
situazioni , caratteristiche di un gruppo sociale , di un popolo o della intera umanita' , nel senso
della comunanza universale .

Ovviamente , si deve intendere che la Cultura è Il tutto che mai è finiito ,
La Figlia di un insieme che va rinnovato pur partendo
dalla stessa tradizione . Di tali eredita' tradizionali fanno
parte anche quelle scientifiche , storiche , filosofiche, artistiche , letterarie di un popolo, o di un gruppo , di popoli, esempio , cultura francese , italiana , orientale , ecc...

SOLTANTO In seconda significazione va tenuto presente il patrimonio di conoscenza
di chi è colto : L' ERUDIZIONE non è sinonimo di cultura .
Solitamente l' estrazione socio .borghese deleteria , il potere , la presunzione ,
l' accademismo , l' arroganza , l' agiatezza economica , un vincolo ad un' appartenenza
che non libera ,il corporativismo , il cameratismo ,
Tutto l' appartarsi ideologico del settarismo determinano gravi pregiudizi ed oligarchie
di potere monopolistico .UNA STATISTICA ha censito anche che la dove c'è piu' ricchezza
c'è piu' ignoranza , mentre la dove c'è meno ricchezza sussiste piu' cultura .

Anche L' istruzione , il nozionismo non hanno nulla da spartire con la cultura
Taluni Sindaci confondono La cultura con la scuola , la didattica .
Voler fare cultura nella propia terra non vuol dire rendere dotta la gente ,
ma renderla consapevole dei propi comportamenti , protagonista della propia storia
e cronaca , del proprio limite di conoscenza e comprensione di una realta che pur
se conosciuta , poi la gente non comprende.

Risvegliare le coscienze assopite e' far capire
come si assoggettano le menti , come conoscere le regole del buon vivere e cosi' le leggi
dello stato , e farle rispettare , tutto questo è far cultura , lo è pure quella dei contadini
e di ogni cittadino diverso , espressione delle societa' civile .
Andrebbe insegnato da prima il rispetto del principio all' autodeterminazione
delle propie idee .

NON BISOGNA ESSERE propensi ad un programma culturale per cittadini di serie A ed un altro per
la serie B, ma un programma unico e generalista che non rappresenti solo la nicchia dotta ,
anzi che trasformi il linguaggio dotto in linguaggio semplice . viviamo nell' epoca dei nuovi linguaggi per tutti ,
e cio' è democrazia , ma si deve fare in modo che gli intellettuali scendano dal trono e spiegano anche ai non dotti  
il significato della divina commedia . Un esempio fu Benigni , e prima ancora Giorgio ALBERTAZZI .
Lo è stato pure Dario Fo' , ed anche a Sanremo festival Roberto Vecchioni intuisce e preferisce lanciar
 un messaggio artistico tralasciando il linguaggio del professore .
Pasolini diceva che non è esiste piu' la lingua pura ,
Ma LA LINGUA  ITALIANA DEi i dialetti moderni  , e lo affermava gia' nel 1970.  ANCHE LO stesso dialetto ,
si modernizzo' , infatti , da allora , non fu piu' antica lingua, ovvero cesso' di essere Vernacolo .

Mi sconforta invece l' idea che in Italia la cultura in Rai sia intesa , o meglio sia stata affidata ad un MARZULLO ,
Possibile che l' abbiano affidata  nelle mani di un uomo solo , e mi riferisco , ai libri , al teatro , al cinema , al costume , ecc.
e per giunta in orari da intellettuali e benestanti  ovvero ,all' una di notte , e per offrire una ratio a chi gia' è colto ,
nel senso di dotto , e cosi ci ritroviamo persone che parlano solo tra di loro per loro stessi , e le idee rimangono curve
perche' girono sempre intorno allo stesso tavolo degli affari e delle recensioni :
 Questo  è il MARKETING DELLA CULTURA, che nulla ha da spartir con l' interiorita' di tutto l' insieme,  PAGATO CON IL DENARO DI TUTTI GLI ABBONATI , anche operai , massaie e contadini....
QESTA SCELTA  non parla alle scuole , agli studenti , ai giovani disoccupati ,
alle componenti eterogenee della famiglie Italiane , e poi dicono e si lamentono che la gente non legga i giornali ,.
a proposito dei quotidiani,  c'è un calo di circa il 40 per cento , uguale all' indice  di lettura dell' anno 1939.

CULTURA , infine come  ho epresso, è anche mentalita' , concezione acquisita ,
ovvero la CULTURA
dell' ambiente , spesso societa' assoggettata , suddita , manipolata , che crea modelli
antropologici deleteri stereotipando nel tempo un popolo intero .

Ecco perche 'oggi occorre una nuova antropologia trasformazionale che parti da una
nuova PEDAGOGIA che per ora ci resta da inventare .

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