LIVORNO. Tra le pieghe del degrado italiano e della «diffusa amoralità quotidiana» che secondo Giuseppe De Rita rende inutile qualsiasi indignazione e richiamo etico (Corriere della Sera di oggi), vale forse la pena di segnalare due piccole buone pratiche dal punto di vista ambientale, ma anche una (mancata) buona pratica sociale che rischiano altrimenti di rimanere invisibili ai più.
La prima notizia arriva da Milano, dove ieri il presidente della Provincia ha annunciato che da lunedì prossimo scatterà sulle tangenziali cittadini il limite di velocità a 70 chilometri (attualmente è 90). La notizia è che il provvedimento, che per il momento resterà in vigore fino al 14 marzo, è finalizzato a ridurre lo smog che attanaglia la città nonostante le piogge di questi giorni.
Per carità nulla di trascendentale, altre città avevano preso provvedimenti analoghi nelle aree urbane, ma il fatto che la decisione sia presa a Milano e interessi non più solo il centro ma la sua cintura infrastrutturale, simbolo dell'Italia invasa dal traffico e dallo smog, ma anche prima grande città italiana ad aver avuto il coraggio di varare l'Ecopass, ci pare una notizia degna di essere sottolineata.
Diversi studi e sperimentazione come quelle adottate nei Paesi Bassi dove hanno ridotto la velocità su autostrade e superstrade, dimostrano infatti che a velocità inferiori corrispondano consumi di carburante di circa un terzo inferiori ed emissioni di Pm10, NoX e Co2 ridotte di una percentuale che oscilla tra il 27 e il 50%, anche se le variabili sono numerosissime (cilindrata, alimentazione, modello...).
Anche secondo Legambiente la riduzione dei limiti di velocità è un provvedimento in grado di contrastare efficacemente la concentrazione di polveri in atmosfera e ritiene che la proposta dovrebbe anzi essere portata al Governo nazionale con la formula adottata in Svizzera che limita a 80 km/h la velocità su tangenziali, autostrade urbane e strade di grande scorrimento quando la concentrazione delle Pm10 raggiunge i 100 mg/mc. Senza considerare che diminuendo la velocità si riducono gli incidenti e sono pure meno gravi.
La seconda buona notizia arriva dall'altra parte del Paese nell'estremo sud pugliese: anche in questo caso ci troviamo in una delle aree più inquinate dell'Italia, la città di Taranto, dove però la notizia di oggi è la riconversione ecologica della fabbrica che da 9 anni produce per il gruppo Marcegaglia coperture per tetti. Accanto all'attività tradizionale è infatti anche iniziata la produzione e commercializzazione di pannelli fotovoltaici, che tra l'altro consentirà di incrementare la forza lavoro, dai 150 dipendenti attuali ad oltre 250.
E veniamo alla terza (mancata) buona notizia: in questi l'Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di stato) sta predisponendo il bando di gara per la gestione della lotteria dello scontrino, il nuovo gioco validato dall'Ue che permetterà al consumatore di giocarsi il resto del supermercato e i cui proventi per lo Stato dovrebbero andare a rimpinguare il desertico fondo destinato alla ricostruzione dell'Abruzzo.
Al di là della nobile causa, in molti hanno sottolineato il rischio di un'ennesima forzatura per trasformare i consumatori in scommettitori abituandoli alla passione (che purtroppo talvolta sfocia in malattia) per il gioco. Ma l'occasione mancata è soprattutto quella di legare la lotteria non (solo) al resto ma all'emissione dello scontrino fiscale anche senza resto (pratica diffusa in molti Paesi): in questo modo la lotteria diverrebbe uno strumento per invogliare il consumatore a chiedere sempre lo scontrino riducendo l'evasione e aumentando le entrate dello Stato, destinandone poi una parte a iniziative specifiche come quella per l'Abruzzo. Ipotesi quella dello scontrino-lotteria peraltro periodicamente avanzata in Italia ma alla fine sempre accantonata.
fonte : http://www.greenreport.it/
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