giovedì 17 febbraio 2011

CANNABINOIDI PER USO TERAPEUTICO: PRESENTATO PROGETTO DI LEGGE IN PIEMONTE

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Oggi ho presentato un progetto di legge che norma l’uso dei cannabinoidi per fini terapeutici. Questa legge regionale vuole riempire un vuoto normativo, non ha nessun fine antiproibizionista, ma forte valenza scientifica.


Con il decreto ministeriale del 18 aprile 2007 è divenuto possibile anche in Italia prescrivere e utilizzare alcuni cannabinoidi, derivati naturali o di sintesi della Cannabis. In realtà l’accesso a questi farmaci resta molto problematico.


È evidente la necessità di una Legge Regionale applicativa delle norme quadro nazionali, al fine di poter evitare le attuali confusioni ed equivoci, causa illegittima di grave ed ingiustificato danno ai malati.
La proposta di legge di Sinistra Ecologia Libertà è in sostanza un protocollo attuativo delle norme già pienamente in vigore a livello nazionale, al fine di evitare perdite di tempo gravemente nocive per il malato.


Questa norma regionale permetterebbe una vera svolta nell’uso di questi medicinali, anche perché la legge nazionale vigente non prevede il rimborso dei medicinali derivati dalla cannabis, un costo che – con l’approvazione di questa legge – sarebbe a carico del servizio sanitario regionale e non più dei singoli pazienti.
Si noti che una terapia completa di medicinali a base di cannabinoidi ha un costo mensile di circa 600 euro.


Con questa norma si potrà poi convenzionare la Regione Piemonte con stabilimenti dotati delle autorizzazioni necessarie a produrre cannabinoidi e si eviterà la dipendenza totale dalle importazioni di tali sostanze, consentendo anche un notevole risparmio.


Un’analoga proposta di legge è stata presentata da SEL in Lombardia, mentre in Puglia è già in vigore una delibera di Giunta che norma l’uso dei cannabinoidi. Un importante progetto è stato presentato anche in Toscana, dove è il Partito Democratico a portare avanti con decisione la semplificazione normativa e l’applicazione delle leggi nazionali in materia.


A differenza del progetto di legge toscano, la proposta di SEL prevede la somministrazione del farmaco anche fuori dalle strutture ospedaliere, ferma restando l’esclusiva responsabilità del medico richiedente, che valuta la carenza di adeguata e percorribile alternativa terapeutica.


La validità dell’uso terapeutico della cannabis è ormai oggetto di una vasta letteratura scientifica, la cui applicazione va dalla terapia palliativa del dolore all’utilizzo in neurologia ed oncologia, o come lenitivo degli effetti collaterali delle chemio e radio-terapie, ma anche nel glaucoma, nell’ epilessia, in psichiatria, nello stress post-traumatico, nell’emicrania, nella depressione, nei traumi cerebrali e in molte atre patologie.


FONTE : http://www.monicacerutti.com/

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