Una nuova ondata di scioperi generali paralizza il Paese. Scontri e violenze nella capitale con un ex ministro conservatore preso a bastonate. Intanto a Bruxelles la Ces dice basta all'austerità e in tutta Europa si moltiplicano le proteste
di rassegna.it
Sembrava essersi placata dopo una lunga serie di scioperi generali, manifestazioni e forti tensioni sociali, la mobilitazione greca contro l'austerità imposta dal Governo e dall'Europa, invece Atene ha conosciuto una nuova giornata di violente proteste e scontri, culminate in una vera e propria guerriglia urbana con lancio di molotov, lacrimogeni, assalti alle banche e anche l'aggressione di un ex ministro.
Ma la giornata di ieri è stata segnata soprattutto dallo sciopero generale che ha bloccato il Paese. Aerei, traghetti e treni fermi per 24 ore, chiuse scuole, banche, farmacie, con gli ospedali funzionanti a scartamento ridotto. Braccia conserte anche per giudici, giornalisti e ingegneri. E migliaia di persone in piazza.
"Basta così, non possiamo sopportare oltre", recitava lo striscione che apriva il corteo principale, formato da circa 20mila persone. Mentre in un altro si leggeva: "La storia si scrive nelle strade".
Come detto, la giornata ha visto anche l'aggressione ad un ex ministro greco, Kostis Hatzidakis, responsabile dei trasporti nel precedente governo conservatore. L'uomo è stato inseguito da circa 200 manifestanti all'uscita dal parlamento, che hanno gridato "Ladri! Vergogna!", gli hanno tirato dei sassi e l'hanno colpito con dei bastoni. Il politico è riuscito poi a rifugiarsi in un edificio vicino. Testimoni dicono di aver visto il volto di Hatzidakis coperto di sangue.
E sempre ieri, mentre ad Atene si consumavano i duri scontri, a Bruxelles i sindacati europei hanno manifestato sotto la sede della Commissione Ue a Bruxelles con lo slogan di 'no all'austerità': "Il messaggio di oggi - ha spiegato all'Ansa John Monks, Segretario generale della Ces - è di dire stop al cammino dell'austerità e di attuare misure positive, come gli eurobond, che possono permetterci di rafforzare i debiti e frenare la specualazione".
"Ci attende - ha affermato ancora Monks guardando al 2011 - un anno miserabile: disoccupazione soprattutto giovanile, tagli ai salari ed alle pensioni, licenziamenti... non possiamo continuare così, è necessario attuare misure sociali". La manifestazione, organizzata alla vigilia del vertice Ue di oggi e domani, ha affiancato, oltre allo sciopero generale in Grecia, anche altre iniziative di protesta in corso in Portogallo, Spagna, Francia, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Galles, Danimarca e Svizzera.
Tornando in Grecia, la protesta non si ferma. Anche oggi, giovedì 16 dicembre, tutti i trasporti pubblici sono fermi nuovamente ad Atene e nelle principali città greche. Metropolitane, autobus e treni si fermano contro le riforme e privatizzazioni dei trasporti pubblici nel quadro del piano anticrisi. Domani invece si asterranno ancora dal lavoro i medici ospedalieri mentre per il fine settimana è prevista una protesta dei giornalisti.
Ma la giornata di ieri è stata segnata soprattutto dallo sciopero generale che ha bloccato il Paese. Aerei, traghetti e treni fermi per 24 ore, chiuse scuole, banche, farmacie, con gli ospedali funzionanti a scartamento ridotto. Braccia conserte anche per giudici, giornalisti e ingegneri. E migliaia di persone in piazza.
"Basta così, non possiamo sopportare oltre", recitava lo striscione che apriva il corteo principale, formato da circa 20mila persone. Mentre in un altro si leggeva: "La storia si scrive nelle strade".
Come detto, la giornata ha visto anche l'aggressione ad un ex ministro greco, Kostis Hatzidakis, responsabile dei trasporti nel precedente governo conservatore. L'uomo è stato inseguito da circa 200 manifestanti all'uscita dal parlamento, che hanno gridato "Ladri! Vergogna!", gli hanno tirato dei sassi e l'hanno colpito con dei bastoni. Il politico è riuscito poi a rifugiarsi in un edificio vicino. Testimoni dicono di aver visto il volto di Hatzidakis coperto di sangue.
E sempre ieri, mentre ad Atene si consumavano i duri scontri, a Bruxelles i sindacati europei hanno manifestato sotto la sede della Commissione Ue a Bruxelles con lo slogan di 'no all'austerità': "Il messaggio di oggi - ha spiegato all'Ansa John Monks, Segretario generale della Ces - è di dire stop al cammino dell'austerità e di attuare misure positive, come gli eurobond, che possono permetterci di rafforzare i debiti e frenare la specualazione".
"Ci attende - ha affermato ancora Monks guardando al 2011 - un anno miserabile: disoccupazione soprattutto giovanile, tagli ai salari ed alle pensioni, licenziamenti... non possiamo continuare così, è necessario attuare misure sociali". La manifestazione, organizzata alla vigilia del vertice Ue di oggi e domani, ha affiancato, oltre allo sciopero generale in Grecia, anche altre iniziative di protesta in corso in Portogallo, Spagna, Francia, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Galles, Danimarca e Svizzera.
Tornando in Grecia, la protesta non si ferma. Anche oggi, giovedì 16 dicembre, tutti i trasporti pubblici sono fermi nuovamente ad Atene e nelle principali città greche. Metropolitane, autobus e treni si fermano contro le riforme e privatizzazioni dei trasporti pubblici nel quadro del piano anticrisi. Domani invece si asterranno ancora dal lavoro i medici ospedalieri mentre per il fine settimana è prevista una protesta dei giornalisti.
FONTE : http://www.rassegna.it/
0 commenti:
Posta un commento