L'aeroporto militare di Cameri esiste da centouno anni, un vecchio aereo come monumento, un piazzale vuoto, un cancello e chilometri di filo spinato che squarciano il parco del Ticino occupando un'area molto vasta proprio ai confini del parco naturale, che dovrebbe quindi sopportare l'impatto dei collaudi di centinaia e centinaia d’aereirumorosissimi e certamente inquinanti, con le relative gravi conseguenze per la salute e la qualità della vita degli abitanti della zona, in contrapposizione a quanto recepito dall’Unesco nell’ottobre 2002 che ha espresso il suo parere favorevole e i Parchi della Valle del Ticino sono così entrati a far parte delle riserve della biosfera.
Contribuisce alla manutenzione di F16 Falcon, Tornado, AM-X, e Eurofighters con la presenza dell’azienda armiera privata Agusta Westland per quando riguarda il mercato elicotteristico.
Da Cameri sono partiti i soldati per la prima guerra del Golfo e la Taurinense diretta in Afghanistan.
Nessuno sa, o vuole dire, quale sia precisamente lo stato giuridico dell'aeroporto, quanto appartenga all'Italia, quanto alla Nato, quanto ai privati, in definitiva il suo status è BASE
DELL’AERONAUTICA ITALIANA DI GUERRA.
Con l’aggiudicazione dell’appalto di 185 milioni di euro (quasi 370 miliardi delle vecchie lire) all’impresa Maltauro di Vicenza (curriculum vitae degno di “cosa nostra”), si accinge a costruire il capannone privo di tecnologia e edifici a bassa osservabilità per i tecnici/militari americani.Il Faco dal costo previsto di 605 milioni di euro (tra l’altro rispetto al preventivo del 2006 i costi sono triplicati) che doveva iniziare nell’ottobre 2008 ma a causa della lievitazione dei costi del cacciabombardiere F-35, il ritardo nella fase di sperimentazione/produzione da parte della Lockheed Martin, in concomitanza della crisi economica globale, dove i veri nemici non sono però in cielo ma a terra, nei bilanci dei paesi che li sviluppano e che dovranno acquistarli, mettendone in forse l’intero progetto.
I comitati d’affari politici/imprenditoriali e le lobby degli armamenti visto che si erano impegnati per mettere le mani sull’immenso giro di miliardi (14 miliardi per l’F-35),hanno fiutato l’affare della revisione degli F-35 e quindi per tranquillizzarsi per il prossimo futuro il ministro della guerra La Russa e il sottosegretario alla difesa Crosetto hanno fatto partire i lavori del capannone, infatti, la linea d'assemblaggio Faco diventerà un sito europeo per la manutenzione, l’affare è grosso e chi lo controlla avrà visibilità e potere in questo territorio.
E’ solo l’inizio della grande abbuffata, dove i miliardi dei contratti entreranno nelle casse delle aziende private, mentre i miliardi per lo sviluppo e l’acquisto dei caccia usciranno dalle casse pubbliche quindi di tutti i cittadini.
Vicinissima all'aeroporto di Cameri, a Bellinzago Novarese, c'è la base guidata dalla Caserma Babini.
Si tratta della seconda base terrestre italiana, per estensione di superficie, nella quale si effettuano esercitazioni di diversi tipi.
La Caserma Babini offre inoltre i suoi soldati per la gestione della logistica in diverse operazioni militari all'estero ed in appoggio alle truppe di pronto intervento NATO di stanza a Solbiate Olona, in questi giorni è in corso un’esercitazione per il corpo d’armata di reazione rapida della Nato della durata di due settimane e un dispiegamento di mille uomni chiamata “Noble Light 2010”.
Lo scenario dell’esercitazione è quello relativo a tensioni, tra paesi in aree sottosviluppate con gravi instabilità, militarizzando i territori interessati a queste pratiche di guerra permanente.
È in questo contesto di militarizzazione ambientale che si inserisce il progetto di assemblaggio degli F-35.
Per questo ci ritroveremo nei giorni in cui i militaristi festeggiano il massacro della prima guerra mondiale, con i nostri corpi in un happening NO WAR creativo e colorato a far festa alla base di Cameri, invitiamo tutte/i con i propri materiali, (gazebo, striscioni, pannelli sandwich, mostre, poesie canzoni contro la guerra e se hai uno strumento musicale portalo), per continuare la battaglia per impedire che le immense risorse destinate agli armamenti e alla guerra siano bloccati e investiti in attività utili per tutte/i.
Programma: 30 Ottobre Presidio a Novara in centro città per lanciare l’Happening e info contro la Fabbrica della Morte.
Nella settimana verso il 06 novembre volantinaggi nelle scuole, nei mercati, di cosa è stato il 04 novembre a novantadue anni dalla “vittoria”, cioè dalla fine di quello Schifosissimo macello che è stata la Prima Guerra Mondiale.
06 Novembre Happening No War Facciamo la festa alla base di Cameri a partire dalle ore 10,00 davanti all’entrata della base, partecipate numerosi!
Fate girare il più possibile nei vostri contatti email grazie.
Segue appello:
APPELLO PER UNA GIORNATA ANTIMILITARISTA A NOVARA / CAMERI IL 6 NOVEMBRE 2010
Siamo nel bel mezzo di una crisi economica la cui fine non si intravede affatto, dove la maggioranza delle famiglie fatica o non ce la fa ad arrivare alla fine del mese. Tante fabbriche chiudono i battenti lasciando a casa operai e dipendenti, spesso senza alcuna alternativa di reddito.
Il governo taglia soprattutto nel settore scuola / università e nella ricerca, insomma là dove sta il futuro di una società.
Nello stesso tempo i dati macroscopici evidenziati dalle grandi agenzie internazionali di calcolo economico ci parlano delle industrie armiere come uniche capaci di chiudere con attivi di bilancio annuali astronomici, l'azienda italiana Finmeccanica holding italiana al 37% pubblica, grazie al sostegno del Ministero dell'Economia che ne è il principale azionista, è tra i colossi mondiali di questo commercio di morte, oggi vende circa il 60 per cento dei sistemi delle forze armate.
Le missioni militari all’estero continuano a produrre debito pubblico e guadagni privati per i soliti noti, morte e distruzione per i paesi aggrediti (3 milioni di euro al giorno per l’erario italiano, ad agosto sono stati stanziati 1.350 milioni di euro fino alla fine del 2010 per le missioni e il budget per l'Afghanistan è passato da 310 a 364 milioni, si spendono 60 milioni di euro al mese per la guerra in Afghanistan).
Si tengono in piedi progetti multimiliardari per la costruzione e l’acquisto di cacciabombardieri ed altri strumenti di morte così come per la costruzione e l’allargamento di basi militari (Vicenza, Pisa, Livorno, > Camp Darby, Sigonella, MUOS a Niscemi).
La società nel suo complesso sta subendo un processo di militarizzazione che arriva, con il protocollo La Russa – Gelmini “allenati per la vita” per i corsi paramilitari nelle scuole e il protocollo Gelmini e Finmeccanica, per l'avvio della sperimentazione del nuovo Progetto di Riforma relativo agli istituiti tecnici superiori (ITS), denominato "Tecnici Superiori per Finmeccanica", ad investire direttamente la formazione delle future generazioni.
Quindi, raccogliamo l’indicazione degli organismi NO WAR di promuovere una settimana di iniziative, dibattiti, conferenze e mobilitazioni per contrastare le celebrazioni militariste del governo, del ceto politico istituzionale e delle lobby degli armamenti, arrivando ad una giornata di mobilitazione interregionale per ribadire il nostro NO ALLA GUERRA, ALLE SPESE MILITARI, ALLA MILITARIZZAZIONE DELLA SOCIETA’ E DELLA CULTURA.
PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DALL’AFGHANISTAN E DA TUTTI I CONFLITTI BELLICI.
Invitiamo tutte le realtà sociali, culturali, sindacali e politiche che si muovono sul terreno di un’alternativa radicale al modello sociale dominante di partecipare attivamente al percorso con iniziative nei propri territori per arrivare alla mobilitazione comune il 6 novembre 2010 a Cameri.
Assemblea Permanente No F-35
Per info. info@nof35.org > 3400619104 > 3334769037
www.nof35.org > www.myspace.com/nof35 > Ci trovi anche su facebook fatti amico
Per adesione: adesione@nof35.org
Prime adesioni:
Circolo Banditi Di Isarno
Associazione Amici di Isarno
Comitato Salvanovara
Comitato pace del magentino
Claudia Berton, insegnante e scrittrice, Verona
Mario Badino
Pirati delle Risaie
C.S.A Mattone Rosso Vercelli
Comunisti Uniti Piemonte
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