domenica 10 ottobre 2010

Consigli a Gianni Lannes

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Consigli a Gianni Lannes
Messaggio alle autorità
Stamani venerdi 8 ottobre all’incirca alle ore 8,30 due sconosciuti hanno suonato alla residenza di Gianni Lannes, invitandolo ad aprire il portone per ritirare la posta. Una proposta insolita per l’ora di consegna e per le modalità dell’approccio. Tant’è che al rifiuto di aprire uno dei due ha poi consigliato a Lannes di starsene tranquillo. Singolare coincidenza. Oggi venerdi 8 ottobre (ore 18,30) è prevista a Grottaglie in provincia di Taranto una 
conferenza pubblica sul tema “san Raffaele e rifiuti. Stasera il giornalista parlerà anche di Giuseppe Grossi (il re delle bonifiche arrestato l’anno scorso, consigliere di amministrazione del san Raffaele del monte Tabor di don Verzé e della società Smarin (sede a Taranto in via Umbria fino a luglio, poi trasferita in tutta fretta in Lombardia) che ha occultato scorie pericolose in provincia di Taranto (ma non solo).



L’onorevole Franzoso (membro della Commissione “Ecomafie”) ha per caso una moglie che tratta rifiuti con l’Ilva? Il governatore Vendola alla domanda in merito al trasferimento in Puglia di rifiuti radioattivi prodotti dal famoso nosocomio privato del suo amico reverendo non ha ancora risposto. Domani (9 ottobre) il giornalista parteciperà in mattinata ad una manifestazione pubblica in Basilicata (Tricarico) contro un inceneritore di rifiuti. Chi intende condizionare e/o arrestare il lavoro di Lannes? A distanza di ben 15 mesi dal primo attentato (2/7/2009) non è giunta ancora alcuna risposta alle numerose interrogazioni parlamentari presentate sul caso. Signor presidente del consiglio dei ministri Berlusconi come mai lei tace? Signor prefetto Nunziante come è possibile che ignoti possano raggiungere così impunemente il dottor Lannes? Questo giornalista, cittadino della Repubblica italiana è sotto tutela dello Stato dal 22 dicembre 2009, allora per quale ragione deve subire questo genere di attenzioni ravvicinate? Invitiamo i nostri lettori a chiedere conto della situazione al prefetto e al ministro dell’Interno.
Proteggiamo il Sud dagli speculatori

Proteggiamo il Sud dagli speculatori
Il futuro e l’ambiente ci appartengono, difendiamoli dall’inquinamento. Proteggiamo il Sud dagli speculatori.
Tricarico in Lucania (9 ottobre): manifestazione contro un inceneritore di rifiuti.
“Centrali a biomasse”, ovvero inceneritori a tutti gli effetti usati come cavalli di Troia per varcare i territori in pianta stabile. Dietro nella maggior parte dei casi appaiono società estere o comunque del settentrione che utilizzano prestanomi locali (vedi Solimando a Tricarico). Nell’immediato, dei 100 MW previsti, la Regione si appresta ad autorizzare ai sensi dell’articolo 12 della Legge Regionale numero 9 dell’anno 2007, addirittura 5 centrali a biomassa per un totale di 85 megawatt di cui quattro in Val Basento, che viene confermata in tal modo come la pattumiera esplosiva d’Italia. Una centrale a biomassa da 15 MW a Tricarico, località Acqua Frisciana, della Clean Energy srl – con sede a Matera – una società gemella della Energaia, che a sua volta intendeva costruire una centrale a Teana, successivamente bloccata; due a Pisticci, rispettivamente della Bioenergy srl (18 MW – Marconia) e della Power Gaia srl (16 MW), quest’ ultima con sede a Potenza, incorporata dalla società Tecnoparco spa ed alimentata ad oli vegetali; una a Ferrandina, in contrada Venita, dalla IEA, emanazione della multinazionale francese Veolia e una a Stigliano (35 MW), in contrada Acinello, sotto Aliano, della società milanese Gavazzi Green Power. ITALIA TERRA NOSTRA invita il presidente della Regione ad innestare la marcia indietro tutta, prima che sia troppo tardi.
IL SUD E’ VIVO: SU LA TESTA!

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