domenica 8 agosto 2010

Vendola regala 60 milioni a don Verzé, socio di Berlusconi

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Vendola regala 60 milioni a don Verzé, socio di Berlusconi
di Gilan
Altro che salute dei cittadini: operazioni a scopo di lucro. Senza gara d’appalto: tutto all’ombra degli affari privati col denaro pubblico. Quattrini pubblici per il “San Raffaele del Mediterraneo”: il nuovo mega ospedale privato che sarà realizzato a Taranto dalla fondazione San Raffaele di Luigi Verzé, il socio di Silvio Berlusconi. Mentre la sanità pubblica in Puglia è al collasso per i debiti e la situazione strutturale di grave degrado e inadeguatezza, la giunta regionale – un attimo prima della pausa estiva, quando la calura ottenebra la lucidità generale – ha  prontamente elargito alla Fondazione una prima quota pari a 60 milioni di euro. Ovviamente, denaro degli ignari contribuenti. «Con la stessa deliberazione – si legge in una nota della presidenza – la giunta ha rinviato la liquidazione ed erogazione del contributo a valle dell’espletamento della procedura analisi-costi-benefici presso il nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici in Puglia». Inverosimile: il progetto del nuovo ospedale privato nel capoluogo jonico è inserito nell’elenco degli interventi di edilizia sanitaria pubblica che andavano finanziati con il Fas 2007-2013. I 60 milioni, che costituiscono la metà delle risorse necessarie per l’intervento, sono stati recuperati per il San Raffaele, con l’ultimo assestamento di bilancio, proprio nel nuovo capitolo che anticipava finanziamenti bloccati del Fas, dimezzato per completare la copertura finanziaria del piano di rientro dal deficit sanitario. All’affarista senza scrupoli don Verzé saranno donati a breve altri 60 milioni di euro sottratti alla collettività. Italia Terra Nostra ne aveva già scritto in passato: il 28 maggio scorso, a Taranto, si è costituita, in presenza di un notaio, la Fondazione San Raffaele del Mediterraneo, che gestirà il complesso ospedaliero da costruire nel Quartiere Paolo VI della città pugliese. La carica di presidente è stata aggiudicata da Luigi Verzé; un don Verzé incurante del paradosso che l’ investimento avverrà in una località che porta il nome di papa Paolo VI, che, nel 1964, lo sospese dal sacerdozio con l’ammonimento «occupati più dei sacramenti che degli affari».  A questo punto entra in scena il governatore Nichi Vendola. Il costo del nuovo ospedale polo tecnologico ammonta – per il momento – a 120 milioni di euro, interamente versati dalla Regione Puglia, ovvero dai cittadini. Il Consiglio di Stato,  recentemente ha sentenziato che la Fondazione San Raffaele «svolge attività commerciale, il fatto che non persegua utili o che gli utili siano reinvestiti nell’attività non esclude che essa svolge iniziative di carattere economico con modalità tali da consentirle di permanere sul mercato e di concorrere con altre strutture enti e società che operano nel settore sanità». Parole nette, inequivocabili, che però non hanno indotto il «compagno» Vendola ad avviare una normale gara di appalto per la costruzione del nuovo nosocomio tarantino. Per la cronaca: al termine dell’anno 2009 Berlusconi Silvio – non un omonimo, ma l’attuale presidente del consiglio dei ministri -  si è aggiudicato, con il 24 per cento delle azioni, la maggioranza della MolMed spa, con sede a Milano.  A tale proposito il boss di Arcore ha dichiarato in tutta fretta che avrebbe sconfitto il cancro in breve tempo. Guarda caso: tra i consiglieri di amministrazione della Molecular Medicine  spa – beneficiaria di un finanziamento della regione Lombardia (ossia Formigoni, vale a dire la compagnia delle opere) di 2,2 milioni euro – troneggia Renato Botti, attuale vicepresidente della neonata Fondazione San Raffaele. Sempre in MolMed, figura Luigi Berlusconi (il figlio del capo del governo pro tempore). A parte numerosi altri intrecci,  i  rapporti tra la Molmed e don Verzé risultano cementati dalla ricerca del profitto economico. Nel febbraio 2010, don Verzé, nel corso di una riunione a Taranto, ha pubblicamente dichiarato: «Vengo in Puglia per trovare un amico, Vendola. Nichi, fossero come te tutti i politici. Non dovrei parlare di politica, ma ve lo confesso: Silvio Berlusconi è entusiasta di Vendola».

Adesso non dubitiamo più degli accordi preelettorali. Ergo: non è  impossibile comprendere la ragione per cui il governatore della Puglia, il «compagno» Vendola, ha scelto di creare una Fondazione ospedaliera non solo con don Verzé, con Botti, con il figlio di berlusconi e con il resto della banda. Infine: il 28 maggio scorso, tra i sottoscrittori dell’accordo affaristico c’era pure l’attuale direttore generale dell’Asl di Taranto, tale Angelo Domenico Colasanto. Il manager è accusato d’abuso d’ufficio dalla procura della Republica per i 4 mila pazienti già deceduti ma ancora sul libro paga dell’azienda sanitaria locale. Strano: invece di bonificare l’intera provincia di Taranto, riconvertendo le industrie inquinanti, dall’Ilva all’Eni, si specula ancora sulla salute. Invece di investire nella prevenzione sanitaria si finanziano senza controllo i privati più spregiudicati. Non si intaccano assolutamente le reali cause che producono il cancro, ma si foraggiano i sedicenti curatori dell’ultim’ora. Complimenti per la coerenza allo smemorato Nicola da Terlizzi, ai pugliesi dormienti, e all’opposizione inesistente. Peggio di così. Tanto per ingannare i giovani c’è sempre la fabbrica di Nichi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quante inesattezze, potreste verificare le notizie prima di pubblicarle. l'ospedale in oggetto è un ospedale pubblico.

Unknown ha detto...

Caro anonimo,per quanto riguarda la fonte e in calce alla notizia.. INVECE TU TI NASCONDI DIETRO LA TENDA, NON MI SEMBRA GIUSTO OLTRETUTTO HO CONTROLLATO è HO NOTATO CHE QUALCOSA NELL'ARTICOLO DELLA FONTE ERA CAMBIATO. QUINDI HO PUBBLICATO ANCHE LE IMMAGINI ..
11 agosto 2010 17:54

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