MOSCA
Per fermare le fiamme che da giorni minacciavano il laboratorio, i militari hanno dovuto abbattere ampie zone di foresta. Resta l'emergenza a Mosca per l'intensa nube di smog
MOSCA - Dopo giorni di timori è stato spento l'incendio che minacciava la centrale nucleare di Sarov, 500 chilometri a est di Mosca. I militari, per fermare le fiamme, hanno dovuto abbattere ampie porzioni della foresta tutto attorno al laboratorio. Ma l'emergenza non è affatto rientrata. La capitale russa resta avvolta in una micidiale nube di fumo e smog, e nelle ultime 36 ore i roghi attorno alla città si sono moltiplicati, a causa dell'inavvertenza dei 'turisti del fine settimana', che accendono fuochi e griglie nelle campagne arroventate, senza curarsi delle conseguenze.
Il livello di monossido di carbonio resta 6,6 volte oltre i livelli di guardia e chi può lasciare la città lo fa: i russi riparano a pietroburgo o nelle province risparmiate dal fuoco, gli stranieri tornando nei paesi di origine. Gran parte dei residenti stranieri, italiani compresi, è fortunatamente già partita per le ferie. Ma anche ai turisti che progettavano un viaggio a Mosca la Farnesina consiglia di rinunciare, almeno fino al miglioramento della situazione metereologica, non previsto fino a mercoledì.
Alto il bilancio ufficiale delle vittime che registra 52 morti, anche se le autorità ammettono che la mortalità a Mosca ha subito un'impennata proprio a causa delle anomale condizioni meteorologiche. "Per una completa analisi del quadro dovremo attendere qualche giorno", ha dichiarato il capo dell'autority per i consumatori, Tatyana Popova, che non ha confermato il 50% di decessi in più a luglio, citato dal ministero delle Emergenze nei giorni scorsi.
fonte : http://www.repubblica.it/
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