venerdì 6 agosto 2010

Decreto sblocca reti, la farsa nucleare. Torna ciò che la Corte Costituzionale ha bocciato

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E’ diventata legge quella che io chiamo farsa nucleare, e che va più comunemente sotto il nome didecreto sblocca reti.

Farsa nucleare, perchè riprende praticamente 
pari pari le parti del decreto sul ritorno al nucleare che erano state bocciate dalla Corte Costituzionale. Queste parti riguardano il ruolo dei finanziamenti privati e dei commissari straordinari nominati dal Governo.
centrali_nucleari
Del decreto sblocca reti si è parlato soprattutto perchè prevede
 l’incompatibilità fra cariche politiche e direzione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare.

Significa che, per portare a compimento
 l’inciucio atomico, Veronesi dovrà dimettersi dalla carica di senatore Pd. Io però preferisco mettere l’accento su tutto il resto.

Per capire è indispensabile un rapidissimo riassunto delle puntate precedenti. In giugno la Corte Costituzionale
 ha stroncato l’articolo 4 del decreto dell’anno scorso sul ritorno al nucleare.

Il motivo? In fondo trovate il link alla sentenza, e potete apprezzarne tutte le sfumature. Il succo riassunto in poche righe: il Governo ha fatto del ritorno all’atomo una questione
urgente e, in caso di mancato accordo con le Regioni, ha affidato a commissari la realizzazione degli interventi annessi.

Però il Governo ha anche affidato il ritorno all’atomo a
 capitali privati, che sono per natura incerti e che collocano gli investimenti dove conviene: non dove ritiene il Governo.

Se il ritorno all’atomo fosse davvero urgente – è sempre il ragionamento della Corte Costituzionale – lo Stato dovrebbe 
assumersi direttamente l’onore e l’onere dicostruire le centrali nucleari. Visto che non lo fa, non si tratta in realtà di cosa urgente e non si può affidarne l’attuazione a commissari in grado di scavalcare le Regioni.

Fin qui la bocciatura costituzionale. Il decreto salva reti ci mette una 
toppa che – a mio avviso – è uguale al buco. E cioè: le questioni energetiche (ovvero il ritorno all’energia nucleare) possono sempre essere dichiarate dal Governo “urgenti ed indifferibili”.

Per realizzare gli interventi conseguenti si può sempre far ricorso a 
capitali privati, “purchè ne siano assicurate l’effettività e l’entità”.

Sempre per realizzare gli interventi, il Governo ha la facoltà di nominare 
commissari straordinari, chiamati ad operare in “regime di cooperazione funzionale ed organizzativa” con le Regioni.

Però se l’accordo con le Regioni 
non si trova, il commissario può emanare gli atti e i provvedimenti al posto delle Regioni.

Qualcuno potrebbe spiegarmi quale è la 
differenza sostanziale rispetto al testo precedente, bocciato dalla Corte Costituzionale? Io non la vedo proprio.

Su Ansa
 il decreto sblocca-reti diventa legge

Sul sito del Senato il decreto detto sblocca reti ed il suo testo completo
La sentenza della Corte Costituzionale numero del 9 giugno 2010 che boccia capitali privati e commissari nel ritorno al nucleare

Foto


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