Istat: In Italia 7,8 Milioni Di Poveri, 13,1% Popolazione
Per l'Istat sono 7 milioni 810 mila gli italiani in condizioni di poverta', una cifra pari al 13,1% dell'intera popolazione.
Tra costoro sono 3 milioni 74 mila le persone che risultano in condizioni di poverta' assoluta, vale a dire il 5,2% dell'intera popolazione.
'Sti Cazzi! (espressione tecnica di socio-economia)
SONO TANTI!
Ed è solo la fotografia dell'ISTAT...ADDOMESTICATA per tradizione.
Pensate dunque alla situazione realmente REALE....
Visto che SONO BACATO
mi torna subito alla mente la solita connessione
con la TRIMESTRALE RECORD DI INTEL in 42 anni di storia
e con il mio articolo masturbazione-socio-economico-mentale di ieri
Gutta cavat lapidem
E' un'ossessione, non so che farci: devo andare da uno psichiatra...:-)
Sento anche delle "voci"....
Sudamericanizzazione.....Sudamericanizzazione
Basta!
Esci da me DEMONE DELLA CONSAPEVOLEZZA! :-)
Per facilitare il PROCESSO di Sudamericanizzazione, ecco che la BCE ci mette una pezza...
LO SCHEMA DIALETTICO DEL RAGIONAMENTO è FOLGORANTE:
a- Nella UE a causa della Grande Crisi abbiamo perso "solo" 3,9 milioni di posti di lavoro rispetto agli 8 e fischia degli USA
b- l'olocausto è stato minore GRAZIE alle maggiori tutele sull'occupazione tipiche dell'Europa
c- PERTANTO per FACILITARE le riassunzioni queste tutele VANNO DIMINUITE O RIMOSSE
Una logica INOPPUGNABILE, vero? O meglio una logica PREVENTIVA...;-)
Bce: In Europa Spariti 3,9 Mln Posti Lavoro. Ridurre Tutele Occupazione
Questo discorso della competitività A CASA NOSTRA
ad inseguimento ed emulazione della competitività del BRIC
a me continua a NON tornare
e non mi tornano NEMMENO I CONTI su questa IPOTESI.
Mi viene subito in menteIL MEGA-EQUALIZZATORE GLOBALIZZATO
o se preferite il CETRIOLO GLOBALE di guzziantiana memoria....
Secondo me nessuno meglio di Cobraf è riuscito a tratteggiare questa TENDENZA.
Sarà un po' schematico, sarà discutibile...
MA INDUBBIAMENTE FA PENSARE.
Per l'Istat sono 7 milioni 810 mila gli italiani in condizioni di poverta', una cifra pari al 13,1% dell'intera popolazione.
Tra costoro sono 3 milioni 74 mila le persone che risultano in condizioni di poverta' assoluta, vale a dire il 5,2% dell'intera popolazione.
'Sti Cazzi! (espressione tecnica di socio-economia)
SONO TANTI!
Ed è solo la fotografia dell'ISTAT...ADDOMESTICATA per tradizione.
Pensate dunque alla situazione realmente REALE....
Visto che SONO BACATO
mi torna subito alla mente la solita connessione
con la TRIMESTRALE RECORD DI INTEL in 42 anni di storia
e con il mio articolo masturbazione-socio-economico-mentale di ieri
Gutta cavat lapidem
E' un'ossessione, non so che farci: devo andare da uno psichiatra...:-)
Sento anche delle "voci"....
Sudamericanizzazione.....Sudamericanizzazione
Basta!
Esci da me DEMONE DELLA CONSAPEVOLEZZA! :-)
Per facilitare il PROCESSO di Sudamericanizzazione, ecco che la BCE ci mette una pezza...
LO SCHEMA DIALETTICO DEL RAGIONAMENTO è FOLGORANTE:
a- Nella UE a causa della Grande Crisi abbiamo perso "solo" 3,9 milioni di posti di lavoro rispetto agli 8 e fischia degli USA
b- l'olocausto è stato minore GRAZIE alle maggiori tutele sull'occupazione tipiche dell'Europa
c- PERTANTO per FACILITARE le riassunzioni queste tutele VANNO DIMINUITE O RIMOSSE
Una logica INOPPUGNABILE, vero? O meglio una logica PREVENTIVA...;-)
Bce: In Europa Spariti 3,9 Mln Posti Lavoro. Ridurre Tutele Occupazione
La recessione ha fatto saltare 3,9 milioni posti di lavoro nei paesi dell'area euro, magra consolazione rispetto all'esercito di oltre 8 milioni di nuovi disoccuti negli Stati Uniti dall'avvio della recessione.Nell'ultimo bollettino mensile, la Bce analizza cause ed effetti sull'occupazione della recessione economica e per quanto riguarda i paesi dell'area euro l'Eurotower indica che i vincoli legislativi a tutela dell'occupazione spiegano in parte la minore perdita di occupati in Europa rispetto agli Stati Uniti.
Al riguardo, la Bce indica che ''un allentamento dei vincoli legislativi in materia di tutela dell'occupazione per i lavoratori a tempo indeterminato contribuirebbe, in vari paesi, ad attenuare in parte l'attuale dualismo del mercato del lavoro e agevolerebbe le riassunzioni''.
(NdR ecco una bella sfilza di EUFEMISMI e D'INCANTESIMI VERBALI...)
''Sforzi intesi ad accrescere la flessibilita' salariale, consentendo una sufficiente differenziazione per rispecchiare le condizioni del mercato del lavoro locale, la situazione concorrenziale delle imprese e i livelli di produttivita' locale, favorirebbero la risoluzione degli squilibri restanti e stimolerebbero ulteriormente la domanda di lavoro. Nei mercati dei beni e servizi, una maggior concorrenza promuoverebbe l'innovazione e l'attuazione di prassi di lavoro efficienti''.
Sì sì lo so, gli iper-liberisti della Scuola di Chicago&affini diranno che non possiamo andare avanti con un costo del lavoro così elevato, con tutele dei lavoratori così soffocanti per le imprese, che così il BRIC ci massacra, che ci vuole maggiore elasticità e flessibilità e che poi gli facciamo un kiulo così etc etc etc
Faccio il BLASFEMO: secondo me le LORO intezioni teoretiche sono ottime, condivisibili e senza dolo
ma POI quando le metti in pratica nella Jungla...beh sappiamo benissimo come va a finire...
QUALCUNO su queste teorie iper-liberiste ci marcia sopra esattamente come fece sulle teorie socialiste...
Quello che invece a ME interessa è DOVE VANNO A FINIRE GLI UTILI: segui la pista degli Utili Societari e troverai il bandolo della matassa...
Insomma, una versione aggiornata della locuzione latina CUI PRODEST.
Al riguardo, la Bce indica che ''un allentamento dei vincoli legislativi in materia di tutela dell'occupazione per i lavoratori a tempo indeterminato contribuirebbe, in vari paesi, ad attenuare in parte l'attuale dualismo del mercato del lavoro e agevolerebbe le riassunzioni''.
(NdR ecco una bella sfilza di EUFEMISMI e D'INCANTESIMI VERBALI...)
''Sforzi intesi ad accrescere la flessibilita' salariale, consentendo una sufficiente differenziazione per rispecchiare le condizioni del mercato del lavoro locale, la situazione concorrenziale delle imprese e i livelli di produttivita' locale, favorirebbero la risoluzione degli squilibri restanti e stimolerebbero ulteriormente la domanda di lavoro. Nei mercati dei beni e servizi, una maggior concorrenza promuoverebbe l'innovazione e l'attuazione di prassi di lavoro efficienti''.
Sì sì lo so, gli iper-liberisti della Scuola di Chicago&affini diranno che non possiamo andare avanti con un costo del lavoro così elevato, con tutele dei lavoratori così soffocanti per le imprese, che così il BRIC ci massacra, che ci vuole maggiore elasticità e flessibilità e che poi gli facciamo un kiulo così etc etc etc
Faccio il BLASFEMO: secondo me le LORO intezioni teoretiche sono ottime, condivisibili e senza dolo
ma POI quando le metti in pratica nella Jungla...beh sappiamo benissimo come va a finire...
QUALCUNO su queste teorie iper-liberiste ci marcia sopra esattamente come fece sulle teorie socialiste...
Quello che invece a ME interessa è DOVE VANNO A FINIRE GLI UTILI: segui la pista degli Utili Societari e troverai il bandolo della matassa...
Insomma, una versione aggiornata della locuzione latina CUI PRODEST.
Questo discorso della competitività A CASA NOSTRA
ad inseguimento ed emulazione della competitività del BRIC
a me continua a NON tornare
e non mi tornano NEMMENO I CONTI su questa IPOTESI.
Mi viene subito in menteIL MEGA-EQUALIZZATORE GLOBALIZZATO
o se preferite il CETRIOLO GLOBALE di guzziantiana memoria....
Secondo me nessuno meglio di Cobraf è riuscito a tratteggiare questa TENDENZA.
Sarà un po' schematico, sarà discutibile...
MA INDUBBIAMENTE FA PENSARE.
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