venerdì 30 luglio 2010

"SIT–IN A MONTECITORIO" Il «Bavaglio» slitta a settembre

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Fnsi:

necessario mantenere alta l'attenzione


Sit - in ieri a Montecitorio per dire, per l'ennesima volta, no al «Bavaglio». Fnsi, Libera, Articolo 21, Cgil, Movem, Popolo Viola, sindacati di polizia. Un centinaio di persone per mantenere alta l'attenzione sul  provvedimento liberticida, già approvato in Senato, e approdato alla Camera. Nonostante alcune migliorie introdotte dalla Commissione Giustizia di Montecitorio, frutto del braccio di ferro tra finiani e berluscones, il testo così com'è fa ancora paura. Proprio ieri, giornata in cui doveva essere «calendarizzata» la votazione, al termine della manifestazione giunge la notizia che l'esame del ddl slitta a settembre. Decisione sintomo delle fibrillazioni interne al partito di maggioranza, culminate nella serata di ieri con l'epurazione dei finiani “dissidenti”. 

Nonostante il rinvio, che nel pomeriggio si respirava nell'aria, resta alta l'attenzione e la tensione. Troppe, ancora, le limitazioni per l'utilizzo delle intercettazioni, telefoniche e ambientali. Un «Bavaglio», appunto, che colpirebbe magistrati, inquirenti, giornalisti, ma anche blog e siti internet, le nuove frontiere dell'informazione. Il ddl intercettazioni «è un testo di legge – dichiara il segretario della Fnsi, Franco Siddi - che lascia, nonostante le modifiche molte incognite. Questo perché quando si infrangono dei principi è difficile tornare indietro». «Fra le proposte più pericolose – commenta Arturo di Corinto, blogger e animatore della protesta contro il Bavaglio – c'è l'articolo 29 del ddl intercettazioni che equipara i siti online e i blog alle testate giornalistiche». Obbligo di rettifica entro le 48 ore pena multe severe. Una norma, quindi, che imbavaglia anche la rete. Un sito internet o un blog, infatti, non hanno né la struttura redazionale, tanto meno le risorse economiche per intervenire tempestivamente introducendo rettifiche, né le garanzie preposte a tutela delle testate giornalistiche.  «Che i blog abbiano l' obbligo di cancellare o rettificare pezzi – sottolinea Siddi - è cosa impossibile, per la loro stessa natura. Il blog è comunicazione interna, esterna e fonte di comunicazione da verificare per i media ufficiali. Mettere in questi termini la questione dentro questo ddl vuol dire fare un testo di legge che nei principi somiglia a quelli che si producono in Cina».

«La notizia vera – dichiara Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 -  che potrebbe essere nell'aria è che per diverse ragioni venga ritirato questo provvedimento. Per una volta, liberiamoci anche dell'ossessione che il Presidente del Consiglio abbia altri piani, qualora decida di ritirarlo. Se lo ritira ha perso, perché da due anni in questo Paese c'è stato uno straordinario movimento che ha detto no a questo disegno di legge». «Questa non è una battaglia di corporazione – aggiunge - questa è una legge Bavaglio anche con gli emendamenti, perché nata per bloccare ogni azione di legalità. Se blocchi il diritto di cronaca tutti i diritti perdono. La parte del ddl che riguarda i blog è nata proprio perché hanno visto che i blog non si possono comprare, sono liberi». 

Le votazioni sul Bavaglio slittano a settembre? Bene – è il commento dei manifestanti e degli organizzatori – guadagniamo tempo. Tuttavia bisogna mantenere gli occhi aperti, perché questa è una legge liberticida, l'anticamera di un regime. «E' importante – conclude Giulietti - qualsiasi sia la decisione oggi rimanere in piazza anche ad agosto, c'è da prendere atto del risultato ma anche sapere che in ogni momento dovremo difendere la Costituzione». 

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