martedì 13 luglio 2010

“Nuova” P2, la notizia è Giancarlo Capaldo

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Oggi il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo mette sotto indagine per presunta associazione segreta vietata dalla legge post P2 (Anselmi), l’ex assessore comunale socialista a Napoli Arcangelo Martino, il magistrato tributarista ed ex militante democristiano Pasquale Lombardi e il “losco faccendiere” (secondo un rapporto del Sisde dei primi anni ‘80) Flavio Carboni. Avrebbero cercato di ottenere interventi e decisioni a livello politico, giudiziario e amministrativo a favore di personaggi “protetti”, ivi compresa la Corte costituzionale nel merito del Lodo Alfano.
Il filone di indagine nasce dall’inchiesta sugli appalti dell’eolico in Sardegna. Dalle intercettazioni emerge che diversi imprenditori interessati ad ottenere gli appalti senza bando di gara, avrebbero versato svariati milioni di euro sui conti del Credito cooperativo fiorentino che fa capo a 
Denis Verdini, deputato e coordinatore nazionale del Pdl. Circorstanza che ha già fatto scattare da tempo le indagini a carico dei suddetti per associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio.
L’indagine di Capaldo mira a stabilire se i 3 hanno violato la “legge Anselmi”, istituita all’indomani della relazione della Commissione di inchiesta presieduta da Tina Anselmi dopo la scoperta dell’elenco di affiliati alla Loggia propaganda 2 nella residenza aretina di Licio Gelli. Eppure giornali e tivù di regime rievocano la massoneria e la Loggia P2 come fosse roba da archeologia giudiziaria. Riesumano immagini del venerabile maestro piduista come se il suo personaggio fosse legato a una breve parentesi giudiziaria al pari del mostro di Firenze. Aperta e chiusa. C’è voluto Capaldo per far riemergere lo spettro della massoneria “risorta” come fosse un capitolo nuovo. Un attentato eversivo in salsa revival. La Anselmi condanna le “associazioni segrete” che con i loro piani intendono perseguire “finalità e attività sociali, con attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, di enti pubblici, anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale“.
Con queste legittime premesse la violazione della Anselmi dovrebbe aver costituito il filone principale delle inchieste degli ultimi 30 anni su mafia e corruzione. I Rotary potrebbero essere equiparati a logge massoniche locali assieme a Comunione e Liberazione. Mafia, ‘Ndrangheta, Sacra corona unita e Camorra sono di fatto logge massoniche criminali che da sempre agiscono come “associazioni segrete che con i loro piani perseguono finalità e attività sociali interferendo sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, di enti pubblici, anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale“. E’ così da intere generazioni con la differenza che oggi non c’è più nulla di segreto. E’ tutto alla luce del sole altrimenti Nicola Cosentino, Marcello Dell’Utri e Vincenzo Nespoli non si spartirebbero poltrone tra Camera e Senato salvati dal voto contrario all’autorizzazione a procedere dei loro colleghi disonorevoli.

Anche il Consiglio superiore della Magistratura andrebbe indagato per violazione della Anselmi, soprattuttto dopo che il suo plenum ha trasferito i procuratori Lombardi da Catanzaro e Apicella da Salerno (perché?) senza restituire le inchieste Poseidone e Why not a Luigi De Magistris. Il Csm andrebbe indagato per violazione della Anselmi anche nel merito del “rimprovero” con conseguente trasferimento diClementina Forleo dalla procura di Milano a quella di Cremona, che stava indagando sulla scalata di Unipol. Il Csm andrebbe indagato per violazione della Anselmi anche nel merito di un personaggio ambiguo e sospetto come Nicola Mancino nel ruolo di vice presidente dell’organo di autogoverno della magistratura.
Andrebbe indagato per violazione della Anselmi l’intero cda della Rai che non condanna e non induce a destituire un fantoccio moralmente corrotto travestito da direttore di telegiornale come Augusto Minzolini, nonostante le vergognose bugie quotidiane che fa raccontare ai suoi sottoposti del Tg1 ormai da anni, tanto da far sembrare Gianni Riotta simile a Gianni Barbacetto. Andrebbero a loro volta indagati tutti i giornalisti del Tg1 per silente compiacenza al direttore che ha come vice una navigata attrice porno-giornalistica come Graziella Petruni. Moderatori di opinioni di massa a suon di “Mills assolto”. Andrebbe indagata la commissione di vigilanza Rai e tutte le authority. A cominicare dall’Agcom che è tutto fuorché un organo imparziale.
Andrebbe indagato per massoneria tutto l’asset del Corriere della sera che permette a personaggi come 
Piero Ostellino di tifare lunedì in prima pagina il piduista ed eversore Silvio Berlusconi, e il martedì sbatterci una foto di Antonio Di Pietro con Francesco Pazienza come fosse uno scoop.
In questo senso la massoneria sorridente ha già perseguito finalità e attività sociali perché i grandi evasori fiscali sono pressoché al sicuro. I bancarottieri come Geronzi dirigono l’asset bancario italiano. I capi mafia come Provenzano hanno già avuto la protezione da alcuni vertici delle forze dell’ordine. Le istituzioni “democratiche” sono già tutte interferite. Fino al Quirinale. Perché gli organi costituzionali e le amministrazioni pubbliche, nonché enti, anche economici e di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale, sono già inquinati da baronaggio massonico.
Ecco perché l’indagine su presunta violazione della Anselmi a carico di Verdini, Martino e Carboni mi fa un pochino sorridere. Perché i giudici della Corte costituzionale non si sono fatti condizionare da Martino, Lombardi e Dell’Utri. Hanno affossato il Lodo Alfano per ciò che è: una porcheria incostituzionale di un governo massonico ed eversore. Mi ha fatto un pochino sorridere perché l’indagine sulla presunta violazione della Anselmi viene mostrata come filone nuovo e inedito, quando invece, Capaldo, ha fatto ciò che a mio avviso avrebbero dovuto fare centinaia di magistrati prima di lui.
E qui entra in gioco la qualità dei magistrati e della magistratura ammorbata dalle correnti. Magistratura democratica, Magistratura indipendente e co. Piccole logge massoniche che non hanno battuto ciglio nei confronti dei soliti De Magistris e Forleo, tanto per rimanere circoscritti a due magistrati certamente liberi, certamente validi e certamente non iscritti a correnti.
Flavio Carboni faceva il losco faccendiere già alla fine degli anni ‘70 quand’era socio di Berlusconi nell’operazione Oasi2, la colata di cemento sulla costa Smeralda che ha comportato un “costo politico” all’allora gran maestro della Loggia P2 Armando Corona. Il Cappellacci dell’epoca, secondo l’allora segretario di Carboni Emilio Pellicani, incassò 7 miliardi di lire in contanti stipati a rate in valigette che consegnava a mano Fedele Confalonieri. A quell’epoca nessuno indagò Carboni e Corona perché il questore di Cagliari era i scritto alla P2 assieme ad altri 4 magistrati della procura cittadina. Tutti sottoposti di grado massonico a Corona.
Ecco perché mi fa un pochino sorridere che anche certa stampa “di sinistra” cavalchi con meraviglia e stupore la riesumazione della Anselmi da parte di Capaldo. Una legge che avrebbe una sua logica giuridica in un paese normale. Non nell’Italia forzosamente unita dalla massoneria garibaldina alleata con la mafia siciliana. Ciò a dimostrare che non sono le istituzioni ad essere sacre. Sono le singole persone che le rappresentano. Ecco da dove va rifondata l’Italia: dalle persone. Per il resto del ciarpame istituzionale rimangono solo i forconi.

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