giovedì 30 maggio 2013

La Forza della Verità!

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Tratto da : www.legalizziamolacanapa.org/
Con l’avvio del nuovo governo di larghe intese abbiamo notato una ripresa del bombardamento mediatico allarmistico contro la cannabis da parte dei proibizionisti (che ormai sarebbe più opportuno chiamare “persecutori”) da Serpelloni in primo piano al senatore indagato Antonio Gentile, al “quasi” giornalista Arduino Rossi che esprime solo odio per chi usa cannabis, dei quali abbiamo già riferito negli ultimi articoli pubblicati sul nostro sito.
Le argomentazioni sono il solito disco incantato di sempre, la cannabis è pericolosa, (ormai lo dicono solo i persecutori più fanatici) soprattutto per i giovani, senza evidenze scientifiche, è la droga più diffusa tra i giovani (non è vero, è l’alcool, enormemente più pericoloso e del quale non si preoccupano di perseguitare così morbosamente come la canapa, segno evidente che dei giovani non gliene frega niente, ma il vero scopo è perseguitare chi usa cannabis e soprattutto chi se la autoproduce), Serpelloni si scatena (ADUC droghe del 09 maggio 2013 e sito del DPA del 10 maggio 2013) e ossessivamente ripete ancora: “non possiamo certamente abbassare la guardia che peraltro abbiamo tenuto sempre ben attiva e non possiamo condividere l’opinione di chi afferma che la cannabis è una sostanza innocua o addirittura salutare” (che fantasia, che parole originali!), arriva addirittura ad affermare che “Se le donne durante la gravidanza fumano cannabis, il neonato avrà un rischio otto volte maggiore di sviluppare una forma di dipendenza in età adolescenziale” (saremmo curiosi di sapere quali REALI evidenze scientifiche supportano questa affermazione) e che la marijuana “geneticamente modificata” (e non è esatto, perchè la cannabis OGM non esiste, semmai sarà geneticamente “selezionata”) in circolazione è molto più potente che in passato perché ha il 46% di THC, (come se tutta la marijuana in circolazione fosse al 46% di THC), mentre sappiamo tutti che è una balla.
Diciamola la verità: la maggior parte della marijuana venduta nelle strade di tutta Europa e soprattutto in Italia proviene dall’Albania, con valori di THC difficilmente superiori al 5%, ma prodotta industrialmente e distribuita dai narcotrafficanti criminali che non si preoccupano certo di farla biologica e la condiscono di veleni chimici veramente pericolosi per la salute, che vi invitiamo sinceramente ad evitare di acquistare!
Non c’è bisogno di dire che la cannabis in commercio è pericolosa perché ha il 46% di THC, che se anche fosse vero i consumatori ce ne metterebbero di meno e comunque non sarebbe neanche lontanamente nociva come quella avvelenata chimicamente dalle tecniche di coltivazione industriale dei narcotrafficanti.
Certo che se il DPA ha usato tale cannabis contaminata e plausibilmente cancerogena per i suoi “studi” ci si potrebbe pure credere che possa danneggiare il cervello e non solo! Ma la colpa non è della cannabis in sé, ma dei suoi persecutori che proibendone l’autocoltivazione biologica ne affidano così il monopolio della produzione alle narcomafie criminali: loro sono veramente pericolosi e nocivi per i giovani e per tutti i consumatori in genere.
La cannabis è antitumorale. Chi se la autocoltivava usando le vecchie varietà, in genere tendeva a prodursi delle infiorescenze biologiche con una percentuale di THC dal 6% al 9 % che è già abbastanza, pochi amavano veramente le percentuali dal 12% al 18% e più delle varietà olandesi, ma a forza di sequestrare e distruggere, il proibizionismo, o, meglio, la persecuzione, sta portando all’estinzione genetica di tutte le vecchie varietà meno selezionate e più “naturali” che ancora gli autocoltivatori fanno sopravvivere, con le loro proprie qualità medicinali, lasciando sul mercato solo le semenze di varietà geneticamente selezionate (e non “modificate” con tecniche di ingegneria genetica) ad altissima percentuale di THC.
Poiché sappiamo che la resina di ogni pianta è diversa, anche nell’ambito della stessa varietà, anche tra semi provenienti dalla stessa pianta e impollinati dallo stesso maschio, riteniamo che l’impoverimento genetico delle varietà del genoma della canapa sia controproducente soprattutto per le eventuali ricerche future sugli effetti terapeutici della resina: sarebbe importantissimo studiare le qualità medicinali della resina delle vecchie varietà e selezionarle come medicine e non per l’altissima percentuale di THC. Visto che Serpelloni e compagnia bella di persecutori non possono proprio “condividere l’opinione di chi afferma che la cannabis è una sostanza innocua o addirittura salutare” e visto che dalle ricerche scientifiche di tutto il mondo sulla cannabis emerge, invece, proprio questa “evidenza scientifica”, vorremmo darvi un aggiornamento su quanto la cannabis faccia bene. Da ADUC droghe del 15 maggio e 17 maggio 2013:
“I consumatori abituali di marijuana hanno un migliore controllo della glicemia rispetto a chi non fa uso della cannabis. A stabilirlo e’ una ricerca del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston (Usa) pubblicata su ‘The American Journal of Medicine’. Secondo gli scienziati i fumatori di marijuana hanno i livelli di insulina a digiuno del 16% piu’ bassi rispetto a chi non fa uso della sostanza e una minor probabilita’ di essere insulino resistenti. L’insulina permette alle cellule di utilizzare il glucosio contenuto nel sangue, trasformandolo in energia, la mancanza dell’ormone causa picchi glicemici e apre la strada al diabete. Ebbene, l’uso di regolare di marijuana “e’ associato ad indici favorevoli relativi al controllo del diabete mellito”, afferma i ricercatori. Si stima che solo negli Usa siano 17,4 mln i consumatori di cannabis, con circa 4,6 mln di persone che la fumano giornalmente. Inoltre, una forma sintetica del principio attivo della cannabis, il tetraidrocannabinolo, comunemente conosciuto come Thc, e’ gia’ stato approvato negli Stati Uniti per il trattamento degli effetti collaterali della chemioterapia, delle terapie anti anoressia indotta dall’Aids e della nausea. I ricercatori ha utilizzato i dati di una ricerca multicentrica registrati dal National Health Nutrition Survey (Nhanes) tra il 2005 e il 2010. Sono stati 4.657 i partecipanti che hanno completato il questionario sull’uso della droga. Di questi, 579 erano consumatori di marijuana, 1.975 l’avevano fumata solo in passato e 2.103 non avevano mai fumato o assunto marijuana. Successivamente sono stati misurati l’insulina a digiuno e la glicemia tramite campioni di sangue.”
Un recente studio sul The American Journal of Medicine illustra le qualità della marijuana nel mantenere il peso forma e allontanare il rischio di diabete. La ricerca, condotta dall’Università del Nebraska, la Harvard School of Public Health il e Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, rivela alcuni effetti benefici a oggi del tutto inediti. Pare, infatti, che l’assunzione di marijuana tramite inalazione predisponga al dimagrimento e allontani il rischio di diabete nei soggetti a rischio.
Gli esperti hanno osservato comportamenti e abitudini di circa 4.600 consumatori abituali di cannabis. In media, si è rilevato come i fumatori assumano giornalmente 600 calorie in più rispetto ai non fumatori – gli effetti sulla fame della marijuana sono da sempre ben noti – eppure i consumatori tendono a rimanere in forma, privi del problema del sovrappeso. I ricercatori pensano, di conseguenza, che vi siano dei fattori specifici nella cannabis a protezione del rischio obesità.
Non è però tutto: lo studio ha controllato stato di salute, circonferenza della vita, livelli ematici di colesterolo, zucchero e insulina di digiuno in ogni individuo appartenente al campione. Ne è emerso non solo come il girovita e l’accumulo di grasso sia inferiore nei fumatori, ma come il livello di colesterolo buono nel sangue sia più alto e il controllo glicemico più efficiente, segnale evidente di una perfetta funzione insulinica.
Queste notizie il DPA non le riporta MAI, anzi, se Serpelloni fa qualche intervento al riguardo di nuove scoperte terapeutiche sulla cannabis è solo per gettare dubbi e discredito, perché “è importante non abbassare la guardia”, “la cannabis può compromettere lo sviluppo del cervello degli adolescenti e dei feti”, “la cannabis può causare incidenti stradali e nei lavori a rischio”, eccetera eccetera, è un disco incantato.
E l’alcool no? Non è molto peggio? Perché ci rendete la vita impossibile per la canapa?
Certamente è sconsigliabile l’uso di qualunque sostanza psicoattiva (anche alcool, caffè, tabacco) alle donne in gravidanza e agli adolescenti il cui cervello è ancora in fase di sviluppo, ma perché rovinarci la vita a tutti quanti per l’uso e l’autoproduzione di una pianta naturale come la canapa dalle numerosissime proprietà terapeutiche?
E’ solo sadismo persecutorio o c’è un piano occulto sotto?
In molti se lo domandano ormai.
I persercutori potranno continuare a negare l’innocuità e le proprietà terapeutiche della canapa, ma la forza stessa della Verità porterà inevitabilmente alla sconfitta delle loro manipolate teorie, prima o poi, speriamo presto!
Nel frattempo: Non abbassiamo la guardia, attenti ai proibizionisti persecutori, che sono un pericolo per la crescita civile di una società.
Pierpaolo Grilli – ASCIA

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