Il conduttore si rivolge con una lettera al direttore generale della Rai, e annulla lo spazio per una transazione: "Dobbiamo andare in onda la prossima stagione. Non c'è tempo per trovare alcun accordo"
ROMA - "La mancata messa in onda" di Annozerosarebbe "un grave danno per il servizio pubblico e mi costringerebbe a impiegare tutte le energie per difendere diritti miei, dei miei collaboratori e degli spettatori". Lo scrive oggi Michele Santoro in una lettera al direttore generale della Rai Mauro Masi, commentando "l'ennesimo rinvio di una settimana" da parte del Cda Rai sulle decisioni relative alla messa in onda della trasmissione
Dopo la lettera a Paolo Garimberti 1 in cui Santoro si era rivolto indirettamente a Masi ("Le chiedo di comunicare al direttore generale - scrive il giornalista a Garimberti - che vado in vacanza dopo un anno di duro lavoro e tornerò alla fine di agosto per fare Annozero che andrà in onda a partire dal 23 settembre"). Il direttore generale - che a giugno aveva detto "Annozero non tornerà 2, vado avanti per la mia strada sia su Santoro sia sulle serate della Dandini" - non ha ancora replicato.
Ma l'intenzione di Masi è rivendicare la trattativa che ha portato avanti con Santoro per una "risoluzione consensuale del rapporto di lavoro" e che però ora pare definitivamente naufragata. Proverà a prendere tempo dunque, magari con una controproposta, nonostante la scadenza dei piani di produzione. E così potrebbe fare anche per quanto riguarda Serena Dandini. Una dilazione che crea problemi alla rete e al programma che non può procedere con i contratti. E tempi che Santoro non è più disposto ad aspettare.
Per questo il giornalista ha scritto. Pronto a mantenere il punto, linea dura. Per lui non c'è più spazio per rinvii e ambiguità. E - come si legge nella lettera indirizzata oltre che al direttore generale della Rai, anche al presidente della Rai Paolo Garimberti, e ai sette consiglieri di amministrazione -, "non c'è più tempo per trovare alcun accordo tra noi che non preveda la messa in onda di Annozero". Nel frattempo però il CdA della Rai, che si è riunito oggi a Viale Mazzini, ha deciso di rinviare di una settimana oltre alle nomine anche i piani di produzione e trasmissione, dove i programmi devono essere indicati nel dettaglio, compreso quindi Annozero di Michele Santoro.
SEGUE LA LETTERA
"Gentile Direttore,
al termine di una stagione faticosa, durante la quale sono stato costretto a lavorare più per contrastare manovre politiche e impedimenti burocratici che per realizzare un prodotto televisivo, solo al fine di trovar modo di continuare a svolgere la mia professione con un minimo di serenità, avevo accolto il tuo invito a valutare una ipotesi transattiva che ponesse fine all'interminabile vicenda giudiziaria che mi riguarda.
Ma siccome nessuna azienda seria rinuncerebbe a cuor leggero a una trasmissione come Annozero e nessuna azienda libera discuterebbe di materie contrattuali riguardanti i suoi dipendenti come ha fatto la Rai, addirittura dedicando intere trasmissioni alla nostra cosiddetta trattativa, si è scatenata una incredibile concatenazione di errori di comunicazione e polemiche.
Oggi sono costretto a constatare che non si è ottenuto il risultato sperato: individuare soluzioni che appaiano e siano dalla parte del pubblico. E', invece, risultato evidente che Annozero, perfino da chi esprime nei suoi confronti critiche violente, è considerato un elemento assai importante del panorama informativo italiano. Il clamore suscitato dalla eventualità di una sua soppressione, al di là delle critiche ingiustificate e immotivate sulla portata e il valore del possibile accordo, ha dimostrato inequivocabilmente che un pubblico enorme non vuole rinunciare ad uno dei suoi appuntamenti preferiti.
Perciò lasciami dire che, indipendentemente dalle tue intenzioni, la tattica di rinviare continuamente la conferma in palinsesto del programma, anche dopo quanto emerso dall'inchiesta di Trani, conferma nell'opinione pubblica la convinzione di un carattere strumentale dell'interesse manifestato per le nuove trasmissioni alle quali avrei potuto dar vita. Non c'è più spazio, quindi, per rinvii e ambiguità. E non c'è più tempo per trovare alcun accordo tra noi che non preveda la messa in onda di Annozero.
Ti prego di provvedere di conseguenza a sbloccare le pratiche che con i miei collaboratori sono state già tutte opportunamente istruite e consegnate alla Rete dopo aver definito con il Direttore Liofredi e gli uffici competenti della Rai date e modalità produttive. La mancata messa in onda del programma sarebbe un grave danno per il servizio pubblico e mi costringerebbe ad impiegare tutte le energie per difendere diritti miei, dei miei collaboratori e degli spettatori. Ti ringrazio per la cortese attenzione e ti invio i miei più cordiali saluti.
Michele Santoro
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