Il timore è che la fuga sia dovuta proprio alla cupola di contenimento collocata la scorsa settimana. Il governo americano chiede un nuovo piano di emergenza alla Bp
HOUSTON - Un'altra fuoriuscita di petrolio sarebbe iniziata nell'area del pozzo sul fondo dell'oceano nel golfo del messico che era stato appena tappato: il timore è che la fuga sia dovuta proprio alla cupola di contenimento collocata la scorsa settimana dai tecnici della Bp. Lo hanno detto, con grande allarme, le stesse autorità statunitensi che ora chiedono all'azienda britannica di tenersi pronta alla riapertura del pozzo appena sigillato. In serata il governo ha diffuso una lettera del responsabile statunitense della pulizia, indirizzata a Bob Dudley, capo delle operazioni in loco della Bp, nel quale si fa riferimento a una nuova perdita e ad altre "anomalie" di natura sconosciuta.
La Bp ha installato la scorsa settimana un'enorme campana sull'orifizio da cui fuoriesce greggio nel mare e che, da giovedì, funziona come una specie di tappo. Da giovedì l'azienda sta realizzando anche i test di pressione per verificare se il pozzo sia in buono stato. Allen ha fatto notare che i livelli di pressione sono inferiori al previsto e ha esortato a capire i motivi. Le cause, ha spiegato, potrebbero essere due: o è diminuita la quantità di petrolio nel pozzo o ci sono potenziali fughe dovute a danni nella struttura. Il timore del governo Usa è che il tappo possa spingere il petrolio a defluire da altri punti se la struttura del pozzo è fragile.
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