giovedì 13 gennaio 2011

comunicato su incontro con assessore regione puglia

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Regione Puglia: positivo l'incontro tra l'assessore alla salute e le associazioni.


Dopo molti mesi, ha finalmente avuto luogo lunedì 10 mattina l'atteso incontro, più volte rimandato, tra l'assessore alle Politiche per la Salute della Regione Puglia Tommaso Fiore e rappresentanti delle associazioni Luca Coscioni, Cannabis Terapeutica e Pazienti Impazienti Cannabis, finalizzato alla modifica radicale della Delibera 308 approvata lo scorso marzo. L'incontro si è concluso con una sostanziale sintonia di vedute tra le parti, l'assessore Fiore ha confermato l'apertura e la disponibilità a più riprese anticipate, ed ha garantito che gli unici limiti al suo operato saranno quelli tecnici, perchè la volontà della Regione di intervenire non è in discussione e perchè il suo assessorato è libero da condizionamenti di qualunque tipo.
 Preso atto che le proposte ricevute dalle 3 associazioni nei mesi scorsi sono rivolte alla mera applicazione della normativa nazionale, e non pongono quindi alcun problema di compatibilità con la stessa, nè pretendono di modificarla, si è passati all'analisi dei vari strumenti utilizzabili per raggiungere l'obiettivo. Alla fine l'assessore ha proposto un percorso, condiviso dalla delegazione, che impegna la Regione a due azioni concrete:
1-L'annullamento e la riscrittura della Delibera 308 ("da smontare e rimontare"), con un passaggio rafforzativo in Commissione, come accaduto anche per la vecchia 308 (però stavolta anche le associazioni presumibilmente otterranno audizioni). Le "indicazioni approvate" dalla 308, che tanto scompiglio hanno gettato nella maggioranza dei malati, dei medici e delle farmacie Asl, diventeranno più correttamente e semplicemente "indicazioni per le quali la Regione Puglia garantisce a priori la copertura totale delle spese", indipendentemente dai budget. Al di fuori di quelle limitate e specifiche indicazioni, le singole Asl e strutture ospedaliere decideranno se accollarsi la spesa oppure no in relazione ai fondi disponibili nel periodo, come stabilito dalla legge (DM 11-2-97).
2-Nel frattempo, la rapida emissione di una circolare regionale rivolta alle direzioni delle Asl, mediante la quale le stesse verranno invitate a dare immediatamente seguito a tutte le richieste di importazione ricevute dai loro medici, senza ritardi ed omissioni, e dove si ribadirà esplicitamente che, anche se si tratta di cannabinoidi, nessuna patologia o sintomo è suscettibile di alcuna discriminazione da parte loro. Tali dati personali sensibili del paziente neanche compaiono infatti tra quelli richiesti sulla pratica di importazione, per legge possono anche essere a conoscenza del solo medico richiedente e non comunicati alla Asl. Sulla circolare si leggerà chiaramente che tale cura è già prevista dalle leggi come usufruibile ad esclusiva discrezione dei medici curanti o ospedalieri, che il costo sia o meno a carico del SSR, e che la competenza nell'autorizzazione all'importazione dei farmaci richiesti è prerogativa spettante unicamente all'UCS del Ministero della Salute. Nè dovrà più essere richiesto il ricovero ospedaliero per potersi curare, dato che l'utilizzo "in ambito ospedaliero"(day-hospitals
, ambulatori, ricovero ordinario ecc., come correttamente è specificato già nella 308 ma tuttora non è recepito dai medici nè dalle Asl pugliesi) per tutte le altre indicazioni è rilevante solo per la possibilità per la struttura pubblica di farsi carico della spesa per questi farmaci, ma non è un discrimine per poter usufruire o meno della terapia.

Molti dirigenti di Asl, il cui parere sappiamo essere particolarmente rilevante dato che la Regione Puglia tiene molto a seguire percorsi condivisi da tutti gli operatori, erano comunque ostili già alla vecchia 308, considerata "troppo permissiva" (presumibilmente a causa della spesa per il trattamento delle "indicazioni approvate", previsto dalla 308 a carico delle Asl), per cui forse le associazioni decideranno di incontrarli direttamente. Non va scordato, infatti, che non solo in Puglia ma in tutta Italia, sono proprio le direzioni Asl ed ospedaliere a creare dal nulla gli ostacoli più impervi ed arbitrari, contribuendo ad intimorire i medici e spazientendo i malati. Quando le spese non sono a loro carico, le Asl e gli ospedali non avrebbero neanche motivo di ostacolare la libertà di cura del medico, sono piuttosto sempre e comunque tenuti ad assisterlo nel reperimento dei farmaci esteri derivati dalla cannabis, qualora li richiedesse sotto la propria responsabilità e secondo legge, con il consenso informato del proprio paziente.

Del resto sarebbe ben strano e difficilmente comprensibile o spiegabile se SEL, il partito del governatore Nichi Vendola, contemporaneamente proponesse a livello regionale un accesso più corretto alla cura chiedendo l'applicazione concreta delle norme vigenti, come ha già fatto in Lombardia, Lazio e Veneto (e si propone di fare in breve tempo anche in Liguria) tramite la presentazione di apposite proposte di legge regionali elaborate in cooperazione con le associazioni di medici e pazienti, e magari mettesse il rispetto del diritto dei malati all'accesso legale alla terapia con i cannabinoidi tra i punti del proprio programma nazionale, ma difendesse invece, nell'unica Regione governata direttamente, uno status quo per loro molto più iniquo, arbitrario e penalizzante.

Il prossimo passo prevede, su indicazione dell'assessore Fiore, l'invio alle associazioni in tempi rapidissimi di una prima bozza di circolare da parte del dirigente il Dipartimento Farmaceutico e delle Politiche del Farmaco della Regione Puglia, dr. Leoci, così da garantire che le indicazioni per le Asl possano risolvere i nodi incontrati dai malati nel corso della procedura, e tengano nella dovuta considerazione le loro necessità e le richieste dei medici interessati.
Se son rose, fioriranno.



Associazione Luca Coscioni
Associazione Cannabis Terapeutica
Pazienti Impazienti Cannabis

Fonte : associazione cannabis terapeutica su facebook 

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