Parole, inutili. Prima di ogni parola, guardate i due video
PER MEMORIA
Roma – Sabato 25 settembre 2010 Ore 15.00 –
Piazza della Repubblica –
ROMA Corteo Nazionale contro la Vivisezione.
Bizzarra l’esternazione dell’europarlamentare Iva Zanicchi: “Ho detto sì alla vivisezione perché non sapevo quello che votavo” , pubblicata da “Condividi la conoscenza” il giorno venerdì 17 settembre 2010 alle ore 9.27. La parlamentare europea ha votato un provvedimento che non gradisce affatto. “Non posso mica seguire i lavori di tutte le commissioni”, si giustifica. E dà la colpa ai collaboratori.
Animalista convinta ma favorevole alla direttiva UE sulla vivisezione che inserisce anche cani e gatti randagi sugli animali da sottoporre ad esperimenti. Un’intervista di Patrizia Pertuso alla parlamentare Europea Iva Zanicchi per l’edizione romana del quotidiano free-press Metro svela che la cantante non sapeva nemmeno cosa stava votando. Ribadisco Iva Zanicchi, parlamentare europeo per il Partito Popolare, ha votato a favore della direttiva UE sulla vivisezione.
D: “Ma lei non era un’amante di cani e gatti??”
R: “Assolutamente sì!!”
D: “Però ha votato a favore della direttiva UE sulla vivisezione…”
R: “Era necessario migliorare la legge esistente dell’89″
D: “Inserendo nella lista degli animali da vivisezionare anche cani e gatti randagi?”
R: “No, questo no…”
D: “Questo prevede la legge che ha votato.”
R: “Comunque, adesso passa tutto in mano al Governo…”
D: “un po’ comodo, non le sembra?”
R: “Avrei dovuto essere più forte ed astenermi…. Mi sono fidata dei miei assistenti…. Non posso mica seguire i lavori di tutte le commissioni!”
D: “Mi sta dicendo che non sa cosa ha votato?”
R: “Beh… adesso comunque voglio rimediare: spingerò per sperimentare in vitro, tanto i risultati sono gli stessi….”
Patrizia Pertuso – Metro (quotidiano free-press) edizione romana – 15.09.10
Insomma,la Zanicchi mica può seguire i lavori delle commissioni. Queste cose fatele fare a un parlamentare europeo. Lei è soltanto una cantante. No?
Fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/82179/zanicchi-detto-si-vivisezione/.
Animalista convinta ma favorevole alla direttiva UE sulla vivisezione che inserisce anche cani e gatti randagi sugli animali da sottoporre ad esperimenti. Un’intervista di Patrizia Pertuso alla parlamentare Europea Iva Zanicchi per l’edizione romana del quotidiano free-press Metro svela che la cantante non sapeva nemmeno cosa stava votando. Ribadisco Iva Zanicchi, parlamentare europeo per il Partito Popolare, ha votato a favore della direttiva UE sulla vivisezione.
D: “Ma lei non era un’amante di cani e gatti??”
R: “Assolutamente sì!!”
D: “Però ha votato a favore della direttiva UE sulla vivisezione…”
R: “Era necessario migliorare la legge esistente dell’89″
D: “Inserendo nella lista degli animali da vivisezionare anche cani e gatti randagi?”
R: “No, questo no…”
D: “Questo prevede la legge che ha votato.”
R: “Comunque, adesso passa tutto in mano al Governo…”
D: “un po’ comodo, non le sembra?”
R: “Avrei dovuto essere più forte ed astenermi…. Mi sono fidata dei miei assistenti…. Non posso mica seguire i lavori di tutte le commissioni!”
D: “Mi sta dicendo che non sa cosa ha votato?”
R: “Beh… adesso comunque voglio rimediare: spingerò per sperimentare in vitro, tanto i risultati sono gli stessi….”
Patrizia Pertuso – Metro (quotidiano free-press) edizione romana – 15.09.10
Insomma,la Zanicchi mica può seguire i lavori delle commissioni. Queste cose fatele fare a un parlamentare europeo. Lei è soltanto una cantante. No?
Fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/82179/zanicchi-detto-si-vivisezione/.
Altra voce del coro: PAOLO BARTOLOZZI
Esperimenti sugli animali: un po’ di chiarezza sulla Direttiva approvata dal Parlamento Europeo
pubblicata da Paolo Bartolozzi il giorno sabato 11 settembre 2010 alle ore 12.39
Estratto della Sessione 6-9/9/2010.
Dal sito del Parlamento Europeo http://www.europarl.europa.eu/news/public/default_it.htm
pubblicata da Paolo Bartolozzi il giorno sabato 11 settembre 2010 alle ore 12.39
Estratto della Sessione 6-9/9/2010.
Dal sito del Parlamento Europeo http://www.europarl.europa.eu/news/public/default_it.htm
MENO TEST SUGLI ANIMALI PER ESPERIMENTI SCIENTIFICI: ECCO LE NUOVE REGOLE
In futuro gli esperimenti scientifici dovrebbero utilizzare meno animali, a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento di una nuova legislazione che traccia un punto d’equilibrio fra protezione degli animali e necessità della ricerca scientifica. Il testo è frutto di un compromesso con il Consiglio dei ministri.
La direttiva, approvata ora in via definitiva, prevede l’obbligo per le autorità nazionali di valutare le implicazioni sul benessere degli animali per ogni test scientifico effettuato. L’obiettivo della nuova legislazione è anche la promozione di metodi alternativi di ricerca scientifica e la riduzione dei livelli di dolore inflitti alle cavie. Essa stabilisce infine limiti più severi per l’uso di primati e un regime di ispezioni per assicurare il rispetto delle regole. Gli Stati membri avranno ora due anni per conformarsi alle nuove regole.
Elisabeth Jeggle (PPE, DE), relatrice per il Parlamento, ha affermato, durante il dibattito mercoledì, che il compromesso raggiunto é un buon accordo e ha detto ai deputati: “se volete proteggere il benessere degli animali, sostenete la relazione”.
Priorità a metodi alternativi
Tutti gli Stati membri dovranno garantire l’utilizzo, ove possibile, di una procedura alternativa, scientificamente soddisfacente e riconosciuta dalla legislazione europea, che non comporti l’uso di animali. Un’altra disposizione garantisce che potranno essere approvate solo le procedure di sperimentazione che implicano metodi di soppressione che provocano il minimo di dolore, sofferenza e angoscia.
L’utilizzo di animali è pertanto consentito per la ricerca di base e per la cura di malattie, i test di efficacia dei farmaci, ma anche per l’insegnamento superiore e le indagini medico-legali.
Una serie di clausole di salvaguardia sono state introdotte per lasciare la possibilità ai governi nazionali di derogare ad alcune specifiche disposizioni per rispondere a situazioni di emergenza, ma solo nel caso che tale deroga sia scientificamente giustificabile e dopo aver informato la Commissione. L’eventuale utilizzo di tali clausole deve comunque essere approvato dagli altri Stati membri.
Ridurre l’uso di primati senza ostacolare la ricerca
Il divieto proposto dalla Commissione sull’uso di grandi primati quali lo scimpanzé, il gorilla o l’orangotango, è stato in linea generale confermato dal testo approvato. Tuttavia, la proposta della Commissione avrebbe anche limitato l’uso di altri tipi di primati, quali ad esempio i macachi e gli ustiti, con il possibile effetto, secondo i deputati, di ostacolare la ricerca europea a fini medici per malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer.
Pertanto, il Parlamento ha deciso di permettere l’uso di tali primati, finché sia scientificamente provato che è impossibile raggiungere lo stesso risultato utilizzando specie diverse.
Classificazione della gravità delle procedure
La nuova legislazione introduce una serie di categorie del dolore inflitto alle cavie (“non risveglio”, “lievi”, “moderate” o “gravi”), secondo un emendamento approvato dal Parlamento durante la prima lettura della legge.
Per evitare la ripetizione della sofferenza infitta alle cavie, la Commissione aveva proposto di permettere il riutilizzo dell’animale solo per le procedure di sperimentazione con un livello di dolore al massimo classificato come “lieve”. I deputati hanno invece ritenuto che tale limite potesse risultare troppo severo e avere l’effetto indesiderato di richiedere l’uso di un maggior numero di animali per il raggiungimento dei risultati scientifici. Pertanto, in accordo coi governi nazionali, i deputati hanno deciso di consentire il riutilizzo delle cavie per esperimenti classificati come “moderati”, dopo aver consultato un veterinario.
Ispezioni e clausola di revisione
Per assicurare il rispetto delle nuove regole, i deputati europei hanno insistito sulla necessità di ispezioni regolari dei laboratori che effettuano esperimenti scientifici con l’uso di animali.
L’accordo raggiunto con il Consiglio prevede che siano ispezionati, annualmente, almeno un terzo dei laboratori, con una porzione di tali ispezioni da effettuarsi senza preavviso. La Commissione dovrà vegliare al rispetto di tale disposizione.
Infine, la Commissione dovrà presentare una relazione sull’efficacia della nuova legislazione, insieme a una proposta di revisione, 5 anni dopo la su entrata in vigore.
Interventi dei deputati italiani
Giancarlo Scottà (Lega, EFD) ha sottolineato che il testo trova un punto di equilibrio che permette di “utilizzare metodi che provocano il minor dolore possibile … senza ostacolare la lotta contro le malattie”.
Paolo De Castro (PD, S&D), presidente della commissione per l’agricoltura, ha ricordato che la votazione arriva dopo un anno e mezzo di “difficili negoziati”, affermando che il testo in esame “migliora la direttiva del 1986, ormai obsoleta” e rappresenta “un avanzamento rispetto alla legislazione attuale”.
Cristiana Muscardini (PdL, PPE) ha espresso la speranza che l’accordo sia presto rivisto per smettere di “esercitare esperimenti inutili e ripetitivi”, aggiungendo che con esprimenti in vitro o con simulatori del metabolismo umano “si possono raggiungere obiettivi più certi di quelli delle sperimentazioni animali”.
Elisabetta Gardini (PdL, PPE) ha invece sostenuto che “purtroppo, la ricerca sugli animali resta fondamentale e non esistono ancora alternative… a detta dei ricercatori”. “Grazie a questi metodi, abbiamo cure contro leucemia, diabete e certi tipi di tumori”, ha concluso.
Prima dell’inizio della votazione, Sonia Alfano (IdV, ALDE) ha criticato l’accordo, poiché permette “l’esperimento per scopi didattici e il riutilizzo degli animali anche con metodi che provocano dolore” e “non incentiverà l’uso di metodi alternativi”. Ha quindi chiesto il rinvio del testo in commissione parlamentare ma l”Aula ha respinto a maggioranza tale richiesta e dato il suo via libera al testo.
In futuro gli esperimenti scientifici dovrebbero utilizzare meno animali, a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento di una nuova legislazione che traccia un punto d’equilibrio fra protezione degli animali e necessità della ricerca scientifica. Il testo è frutto di un compromesso con il Consiglio dei ministri.
La direttiva, approvata ora in via definitiva, prevede l’obbligo per le autorità nazionali di valutare le implicazioni sul benessere degli animali per ogni test scientifico effettuato. L’obiettivo della nuova legislazione è anche la promozione di metodi alternativi di ricerca scientifica e la riduzione dei livelli di dolore inflitti alle cavie. Essa stabilisce infine limiti più severi per l’uso di primati e un regime di ispezioni per assicurare il rispetto delle regole. Gli Stati membri avranno ora due anni per conformarsi alle nuove regole.
Elisabeth Jeggle (PPE, DE), relatrice per il Parlamento, ha affermato, durante il dibattito mercoledì, che il compromesso raggiunto é un buon accordo e ha detto ai deputati: “se volete proteggere il benessere degli animali, sostenete la relazione”.
Priorità a metodi alternativi
Tutti gli Stati membri dovranno garantire l’utilizzo, ove possibile, di una procedura alternativa, scientificamente soddisfacente e riconosciuta dalla legislazione europea, che non comporti l’uso di animali. Un’altra disposizione garantisce che potranno essere approvate solo le procedure di sperimentazione che implicano metodi di soppressione che provocano il minimo di dolore, sofferenza e angoscia.
L’utilizzo di animali è pertanto consentito per la ricerca di base e per la cura di malattie, i test di efficacia dei farmaci, ma anche per l’insegnamento superiore e le indagini medico-legali.
Una serie di clausole di salvaguardia sono state introdotte per lasciare la possibilità ai governi nazionali di derogare ad alcune specifiche disposizioni per rispondere a situazioni di emergenza, ma solo nel caso che tale deroga sia scientificamente giustificabile e dopo aver informato la Commissione. L’eventuale utilizzo di tali clausole deve comunque essere approvato dagli altri Stati membri.
Ridurre l’uso di primati senza ostacolare la ricerca
Il divieto proposto dalla Commissione sull’uso di grandi primati quali lo scimpanzé, il gorilla o l’orangotango, è stato in linea generale confermato dal testo approvato. Tuttavia, la proposta della Commissione avrebbe anche limitato l’uso di altri tipi di primati, quali ad esempio i macachi e gli ustiti, con il possibile effetto, secondo i deputati, di ostacolare la ricerca europea a fini medici per malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer.
Pertanto, il Parlamento ha deciso di permettere l’uso di tali primati, finché sia scientificamente provato che è impossibile raggiungere lo stesso risultato utilizzando specie diverse.
Classificazione della gravità delle procedure
La nuova legislazione introduce una serie di categorie del dolore inflitto alle cavie (“non risveglio”, “lievi”, “moderate” o “gravi”), secondo un emendamento approvato dal Parlamento durante la prima lettura della legge.
Per evitare la ripetizione della sofferenza infitta alle cavie, la Commissione aveva proposto di permettere il riutilizzo dell’animale solo per le procedure di sperimentazione con un livello di dolore al massimo classificato come “lieve”. I deputati hanno invece ritenuto che tale limite potesse risultare troppo severo e avere l’effetto indesiderato di richiedere l’uso di un maggior numero di animali per il raggiungimento dei risultati scientifici. Pertanto, in accordo coi governi nazionali, i deputati hanno deciso di consentire il riutilizzo delle cavie per esperimenti classificati come “moderati”, dopo aver consultato un veterinario.
Ispezioni e clausola di revisione
Per assicurare il rispetto delle nuove regole, i deputati europei hanno insistito sulla necessità di ispezioni regolari dei laboratori che effettuano esperimenti scientifici con l’uso di animali.
L’accordo raggiunto con il Consiglio prevede che siano ispezionati, annualmente, almeno un terzo dei laboratori, con una porzione di tali ispezioni da effettuarsi senza preavviso. La Commissione dovrà vegliare al rispetto di tale disposizione.
Infine, la Commissione dovrà presentare una relazione sull’efficacia della nuova legislazione, insieme a una proposta di revisione, 5 anni dopo la su entrata in vigore.
Interventi dei deputati italiani
Giancarlo Scottà (Lega, EFD) ha sottolineato che il testo trova un punto di equilibrio che permette di “utilizzare metodi che provocano il minor dolore possibile … senza ostacolare la lotta contro le malattie”.
Paolo De Castro (PD, S&D), presidente della commissione per l’agricoltura, ha ricordato che la votazione arriva dopo un anno e mezzo di “difficili negoziati”, affermando che il testo in esame “migliora la direttiva del 1986, ormai obsoleta” e rappresenta “un avanzamento rispetto alla legislazione attuale”.
Cristiana Muscardini (PdL, PPE) ha espresso la speranza che l’accordo sia presto rivisto per smettere di “esercitare esperimenti inutili e ripetitivi”, aggiungendo che con esprimenti in vitro o con simulatori del metabolismo umano “si possono raggiungere obiettivi più certi di quelli delle sperimentazioni animali”.
Elisabetta Gardini (PdL, PPE) ha invece sostenuto che “purtroppo, la ricerca sugli animali resta fondamentale e non esistono ancora alternative… a detta dei ricercatori”. “Grazie a questi metodi, abbiamo cure contro leucemia, diabete e certi tipi di tumori”, ha concluso.
Prima dell’inizio della votazione, Sonia Alfano (IdV, ALDE) ha criticato l’accordo, poiché permette “l’esperimento per scopi didattici e il riutilizzo degli animali anche con metodi che provocano dolore” e “non incentiverà l’uso di metodi alternativi”. Ha quindi chiesto il rinvio del testo in commissione parlamentare ma l”Aula ha respinto a maggioranza tale richiesta e dato il suo via libera al testo.
Intervista alla relatrice, Elisabeth Jeggle dal sito del Parlamento Europeo…
PROTEZIONE DEGLI ANIMALI SI’, MA NON A SCAPITO DELLA RICERCA SULLE MALATTIE GRAVI
Elisabeth Jeggle, 63 anni, è parlamentare dal 1999 e vicepresidente del gruppo sul benessere degli animali
Sui cosmetici, siamo tutti d’accordo: gli esperimenti sugli animali si possono evitare. Ma quando in gioco c’è la vita umana, e la ricerca potrebbe aiutare a guarire gravi malattie come l’HIV, l’Alzheimer o la sclerosi multipla, è giusto mettere in primo piano il rispetto degli animali? Secondo Elisabeth Jeggle, gli esperimenti sugli animali devono essere limitati, ma questo principio non può in nessun modo costituire un ostacolo alla ricerca scientifica sulle malattie gravi. La Commissione europea ha proposto di mettere al bando gli esperimenti su alcune categorie di animali, inclusi i primati. Ma in maggio il Parlamento ha approvato una relazione che riduce le categorie di animali su cui la ricerca scientifica potrebbe applicarsi, sostenendo che un tale bando penalizzerebbe i ricercatori europei rispetto a quelli asiatici o americani. Lunedì di questa settimana, Commissione, Consiglio e Parlamento hanno trovato vari punti di compromesso sulla questione, che potrebbe essere definitivamente vagliata dall’Aula a febbraio 2010. La tedesca Elisabeth Jeggle, PPE, guida la delegazione parlamentare nei negoziati.
Sui cosmetici, siamo tutti d’accordo: gli esperimenti sugli animali si possono evitare. Ma quando in gioco c’è la vita umana, e la ricerca potrebbe aiutare a guarire gravi malattie come l’HIV, l’Alzheimer o la sclerosi multipla, è giusto mettere in primo piano il rispetto degli animali? Secondo Elisabeth Jeggle, gli esperimenti sugli animali devono essere limitati, ma questo principio non può in nessun modo costituire un ostacolo alla ricerca scientifica sulle malattie gravi. La Commissione europea ha proposto di mettere al bando gli esperimenti su alcune categorie di animali, inclusi i primati. Ma in maggio il Parlamento ha approvato una relazione che riduce le categorie di animali su cui la ricerca scientifica potrebbe applicarsi, sostenendo che un tale bando penalizzerebbe i ricercatori europei rispetto a quelli asiatici o americani. Lunedì di questa settimana, Commissione, Consiglio e Parlamento hanno trovato vari punti di compromesso sulla questione, che potrebbe essere definitivamente vagliata dall’Aula a febbraio 2010. La tedesca Elisabeth Jeggle, PPE, guida la delegazione parlamentare nei negoziati.
Onorevole Jeggle, di che cosa tratta questa direttiva?
La prima direttiva sulla tutela degli animali usati per ragioni scientifiche risale al 1986. A quei tempi, avevamo tutti legislazioni diverse in materia. Ora dobbiamo adattarla all’entrata di nuovi Paesi e alle nuove conoscenze. Il concetto chiave della nuova legge deve essere il principio delle tre “R”: rimpiazzare, ridurre e raffinare l’uso degli animali negli esperimenti scientifici. La legge riguarda soprattutto la ricerca scientifica per produrre medicine contro malattie sempre più diffuse a causa dell’invecchiamento della popolazione, come l’Alzheimer, la sclerosi multipla e il Parkinson.
La prima direttiva sulla tutela degli animali usati per ragioni scientifiche risale al 1986. A quei tempi, avevamo tutti legislazioni diverse in materia. Ora dobbiamo adattarla all’entrata di nuovi Paesi e alle nuove conoscenze. Il concetto chiave della nuova legge deve essere il principio delle tre “R”: rimpiazzare, ridurre e raffinare l’uso degli animali negli esperimenti scientifici. La legge riguarda soprattutto la ricerca scientifica per produrre medicine contro malattie sempre più diffuse a causa dell’invecchiamento della popolazione, come l’Alzheimer, la sclerosi multipla e il Parkinson.
Perché i negoziati sono così complicati?
Perché è un tema sensibile e molto emotivo. Ed è anche una questione importante: la protezione degli animali è un principio condiviso nella nostra società. D’altra parte, a nome della delegazione del Parlamento, io ho insistito sul rispetto della dignità umana, soprattutto degli anziani e dei malati. Questo era anche il senso del rapporto del Parlamento: la dignità umana è per noi una priorità . E’ difficile mettere insieme i due punti di vista, da un lato ho le associazioni di animalisti che vorrebbero mettere completamente al bando la ricerca sugli animali, ma dall’altro dobbiamo garantire che in Europa la ricerca possa andare avanti. Se siamo troppo restrittivi, la ricerca e l’industria andranno all’estero, e non avremo nessun impatto sulla protezione degli animali.
Perché è un tema sensibile e molto emotivo. Ed è anche una questione importante: la protezione degli animali è un principio condiviso nella nostra società. D’altra parte, a nome della delegazione del Parlamento, io ho insistito sul rispetto della dignità umana, soprattutto degli anziani e dei malati. Questo era anche il senso del rapporto del Parlamento: la dignità umana è per noi una priorità . E’ difficile mettere insieme i due punti di vista, da un lato ho le associazioni di animalisti che vorrebbero mettere completamente al bando la ricerca sugli animali, ma dall’altro dobbiamo garantire che in Europa la ricerca possa andare avanti. Se siamo troppo restrittivi, la ricerca e l’industria andranno all’estero, e non avremo nessun impatto sulla protezione degli animali.
A che punto della procedura siamo?
La proposta della Commissione era più a favore degli animali. Il Parlamento ha votato il suo rapporto a maggio, ed eravamo tutti d’accordo che si trattava un compromesso ragionevole. Il mio compito, ora, è di introdurre quanti più elementi possibili della posizione del Parlamento nel testo finale. Ieri abbiamo affrontato una serie di questioni con il Consiglio e la Commissione. Ora dobbiamo riportarle ai nostri gruppi politici e vedere cosa ne pensano. Secondo me si potrà votare su un testo finale fra febbraio e marzo.
La proposta della Commissione era più a favore degli animali. Il Parlamento ha votato il suo rapporto a maggio, ed eravamo tutti d’accordo che si trattava un compromesso ragionevole. Il mio compito, ora, è di introdurre quanti più elementi possibili della posizione del Parlamento nel testo finale. Ieri abbiamo affrontato una serie di questioni con il Consiglio e la Commissione. Ora dobbiamo riportarle ai nostri gruppi politici e vedere cosa ne pensano. Secondo me si potrà votare su un testo finale fra febbraio e marzo.
PER MEMORIA
elenco dei parlamentari italiani che hanno votato la legge europea:
1 – Gabriele ALBERTINI ( PPE – PdL)
2 – Magdi Cristiano ALLAM ( PPE – Io Amo l’Italia)
3 – Roberta ANGELILLI ( PPE – PdL)
4 – Antonello ANTINORO ( PPE – UDC)
5 – Alfredo ANTONIOZZI ( PPE – PdL)
6 – Pino ARLACCHI ( ALDE/ADLE – IdV)
7 – Raffaele BALDASSARRE ( PPE – PdL)
8 – Paolo BARTOLOZZI ( PPE – PdL)
9 – Sergio BERLATO ( PPE – PdL)
10 – Luigi BERLINGUER ( S&D – PD)
11 – Mara BIZZOTTO ( EFD – Lega Nord)
12 – Vito BONSIGNORE ( PPE – PdL)
13 – Mario BORGHEZIO ( EFD – Lega Nord)
14 – Antonio CANCIAN ( PPE – PdL)
15 – Carlo CASINI ( PPE – UDC)
16 – Sergio Gaetano COFFERATI ( S&D – PD)
17 – Giovanni COLLINO ( PPE – PdL)
18 – Lara COMI ( PPE – PdL)
19 – Paolo DE CASTRO ( S&D – PD)
20 – Luigi Ciriaco DE MITA ( PPE – UDC)
21 – Herbert DORFMANN ( PPE – SVP)
22 – Carlo FIDANZA ( PPE – PdL)
23 – Lorenzo FONTANA ( EFD – Lega Nord)
24 – Elisabetta GARDINI ( PPE – PdL)
25 – Roberto GUALTIERI ( S&D – PD)
26 – Salvatore IACOLINO ( PPE – PdL)
27 – Vincenzo IOVINE ( ALDE/ADLE – IdV)
28 – Giovanni LA VIA ( PPE – PdL)
29 – Clemente MASTELLA ( PPE – UDE)
30 – Barbara MATERA ( PPE – PdL)
31 – Mario MAURO ( PPE – PdL)
32 – Erminia MAZZONI ( PPE – PdL)
33 – Claudio MORGANTI ( EFD – Lega Nord)
34 – Alfredo PALLONE ( PPE – PdL)
35 – Pier Antonio PANZERI ( S&D – PD)
36 – Aldo PATRICIELLO ( PPE – PdL)
37 – Mario PIRILLO ( S&D – PD)
38 – Gianni PITTELLA ( S&D – PD)
39 – Vittorio PRODI ( S&D – PD)
40 – Fiorello PROVERA ( EFD – Lega Nord)
41 – Licia RONZULLI ( PPE – PdL)
42 – Oreste ROSSI ( EFD – Lega Nord)
43 – Potito SALATTO ( PPE – PdL)
44 – Matteo SALVINI ( EFD – Lega Nord)
45 – Amalia SARTORI ( PPE – PdL)
46 – David-Maria SASSOLI ( S&D – PD)
47 – Giancarlo SCOTTÀ ( EFD – Lega Nord)
48 – Marco SCURRIA ( PPE – PdL)
49 – Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS ( PPE – PdL)
50 – Francesco Enrico SPERONI ( EFD – Lega Nord)
51 – Salvatore TATARELLA ( PPE – PdL)
52 – Iva ZANICCHI ( PPE – PdL)
2 – Magdi Cristiano ALLAM ( PPE – Io Amo l’Italia)
3 – Roberta ANGELILLI ( PPE – PdL)
4 – Antonello ANTINORO ( PPE – UDC)
5 – Alfredo ANTONIOZZI ( PPE – PdL)
6 – Pino ARLACCHI ( ALDE/ADLE – IdV)
7 – Raffaele BALDASSARRE ( PPE – PdL)
8 – Paolo BARTOLOZZI ( PPE – PdL)
9 – Sergio BERLATO ( PPE – PdL)
10 – Luigi BERLINGUER ( S&D – PD)
11 – Mara BIZZOTTO ( EFD – Lega Nord)
12 – Vito BONSIGNORE ( PPE – PdL)
13 – Mario BORGHEZIO ( EFD – Lega Nord)
14 – Antonio CANCIAN ( PPE – PdL)
15 – Carlo CASINI ( PPE – UDC)
16 – Sergio Gaetano COFFERATI ( S&D – PD)
17 – Giovanni COLLINO ( PPE – PdL)
18 – Lara COMI ( PPE – PdL)
19 – Paolo DE CASTRO ( S&D – PD)
20 – Luigi Ciriaco DE MITA ( PPE – UDC)
21 – Herbert DORFMANN ( PPE – SVP)
22 – Carlo FIDANZA ( PPE – PdL)
23 – Lorenzo FONTANA ( EFD – Lega Nord)
24 – Elisabetta GARDINI ( PPE – PdL)
25 – Roberto GUALTIERI ( S&D – PD)
26 – Salvatore IACOLINO ( PPE – PdL)
27 – Vincenzo IOVINE ( ALDE/ADLE – IdV)
28 – Giovanni LA VIA ( PPE – PdL)
29 – Clemente MASTELLA ( PPE – UDE)
30 – Barbara MATERA ( PPE – PdL)
31 – Mario MAURO ( PPE – PdL)
32 – Erminia MAZZONI ( PPE – PdL)
33 – Claudio MORGANTI ( EFD – Lega Nord)
34 – Alfredo PALLONE ( PPE – PdL)
35 – Pier Antonio PANZERI ( S&D – PD)
36 – Aldo PATRICIELLO ( PPE – PdL)
37 – Mario PIRILLO ( S&D – PD)
38 – Gianni PITTELLA ( S&D – PD)
39 – Vittorio PRODI ( S&D – PD)
40 – Fiorello PROVERA ( EFD – Lega Nord)
41 – Licia RONZULLI ( PPE – PdL)
42 – Oreste ROSSI ( EFD – Lega Nord)
43 – Potito SALATTO ( PPE – PdL)
44 – Matteo SALVINI ( EFD – Lega Nord)
45 – Amalia SARTORI ( PPE – PdL)
46 – David-Maria SASSOLI ( S&D – PD)
47 – Giancarlo SCOTTÀ ( EFD – Lega Nord)
48 – Marco SCURRIA ( PPE – PdL)
49 – Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS ( PPE – PdL)
50 – Francesco Enrico SPERONI ( EFD – Lega Nord)
51 – Salvatore TATARELLA ( PPE – PdL)
52 – Iva ZANICCHI ( PPE – PdL)
2 commenti:
Io non sono un esperto in nessuna delle due parti pro o contro vivisezione ma, in questo primo scritto, umilmente, vorrei invitare le persone pro-sperimentazione, siano essi ricercatori o no, a percorrere insieme a me una traccia fatta di pensieri. Il più onestamente possibile. Nessuno di voi al mattino venendo al lavoro e guardando un albero, un cespuglio, un uccello, pensa che quelle son “cose” che lui non ha fatto, non ha costruito e non sa ricreare. Ed è qui la grande differenza. Un motore si può rifare come anche un orologio. Vi è un concetto ben chiaro alla base del loro progetto e costruzione. Così non è per un gabbiano o un semplice filo d’erba. Si ha a che fare con qualcosa che sfugge ad una pura concettualizzazione e perciò ad una sua realizzazione-copia. Essi rimandano, perché ne sono segno obiettivo, ad un “pensiero di costruzione” di un tipo diverso più evoluto e completo. Essi sono vivi. In essi vi è la Vita che fa la differenza. Una vita, badate bene, che noi non VEDIAMO ma di cui ne deduciamo l’esistenza attraverso effetti visibili. Se confronterete ora il vostro lavoro con questo decorso di pensiero risulterà evidente che non siete “sintonizzati” con esso. Voi inducete trasformazioni corporee mediante l’introduzione di sostanze estranee, voi cercate nei tessuti, nei valori sanguigni, nelle ossa, nella carne quello che lì non c’è e non ci sarà mai. E alla fine “usate” simboli viventi di qualcosa di più alto già in sé, per un contenuto che a loro non compete. Un contenuto più basso del loro livello di appartenenza. Ed è qui, in questo Errore, che si generano le diversità di risultati con le diversità delle specie e, alla fine, con l’Uomo. Ai puri fini della Vita essa non è diversa se umana od animale. E se l’assioma della conoscenza è l’unione di percezione e pensiero allora il pensiero è il limite. Inteso come qualità, come mezzo di indagine. Che non è all’altezza dell’indagine. Ma che si vuole a tutti i costi usare per portare avanti una ricerca, per svariati motivi, che non hanno nulla a che fare con l’indagine. Avete iniziato con un Errore, state continuando in esso senza alcun rispetto nei confronti del Principio della Vita, con una mancanza di coerenza e coscienza spaventose nei confronti della vostra ricerca e dei mezzi che usate. La vostra miopia interiore scade nella meccanica della procedura e sfocia nella arroganza di risultati mai evidenti. Non dite bugie. Siamo noi gli Oggetti della situazione sanitaria. Quella che dovrebbe essere la maggior fruitrice del vostro lavoro. Avete sconfitto la poliomelite ? sono arrivati i tumori. Sconfiggerete i tumori ? e verranno altre malattie o modificazioni di esse. Aspettative di vita ? Due , tre, cinque anni in più ? Attaccati ai blister o a tubetti ed aghi ad ottanta e più anni? Sostanze nuove? Ne abbiamo a centinaia e funzionano. Un problema di umiltà. Vedo invece germi parassiti che si nutrono di raccolte fondi, frutto di paure e speranze illuse, incapaci di creare valore se non per i loro corruttori. L’altra fonte. La vostra alterigia ed arroganza le abbiamo viste sui volti e nei toni delle risposte alla Garattini e di tanti “professori e primari didattici”. Profanatori di simboli superiori viventi, burattini in mano alla regista Brama. “E le stelle stanno a guardare” è il vostro periodo. Oggi siete anacronistici. Oggi che abbiamo scoperto il vostro Errore. La sperimentazione senza animali è ancora tutta da scoprire. Abbiate il coraggio e la volontà di intraprendere questa strada per rispetto nei confronti della Vita.
Paolo Verzegnassi
Io non sono un esperto in nessuna delle due parti pro o contro vivisezione ma, in questo primo scritto, umilmente, vorrei invitare le persone pro-sperimentazione, siano essi ricercatori o no, a percorrere insieme a me una traccia fatta di pensieri. Il più onestamente possibile. Nessuno di voi al mattino venendo al lavoro e guardando un albero, un cespuglio, un uccello, pensa che quelle son “cose” che lui non ha fatto, non ha costruito e non sa ricreare. Ed è qui la grande differenza. Un motore si può rifare come anche un orologio. Vi è un concetto ben chiaro alla base del loro progetto e costruzione. Così non è per un gabbiano o un semplice filo d’erba. Si ha a che fare con qualcosa che sfugge ad una pura concettualizzazione e perciò ad una sua realizzazione-copia. Essi rimandano, perché ne sono segno obiettivo, ad un “pensiero di costruzione” di un tipo diverso più evoluto e completo. Essi sono vivi. In essi vi è la Vita che fa la differenza. Una vita, badate bene, che noi non VEDIAMO ma di cui ne deduciamo l’esistenza attraverso effetti visibili. Se confronterete ora il vostro lavoro con questo decorso di pensiero risulterà evidente che non siete “sintonizzati” con esso. Voi inducete trasformazioni corporee mediante l’introduzione di sostanze estranee, voi cercate nei tessuti, nei valori sanguigni, nelle ossa, nella carne quello che lì non c’è e non ci sarà mai. E alla fine “usate” simboli viventi di qualcosa di più alto già in sé, per un contenuto che a loro non compete. Un contenuto più basso del loro livello di appartenenza. Ed è qui, in questo Errore, che si generano le diversità di risultati con le diversità delle specie e, alla fine, con l’Uomo. Ai puri fini della Vita essa non è diversa se umana od animale. E se l’assioma della conoscenza è l’unione di percezione e pensiero allora il pensiero è il limite. Inteso come qualità, come mezzo di indagine. Che non è all’altezza dell’indagine. Ma che si vuole a tutti i costi usare per portare avanti una ricerca, per svariati motivi, che non hanno nulla a che fare con l’indagine. Avete iniziato con un Errore, state continuando in esso senza alcun rispetto nei confronti del Principio della Vita, con una mancanza di coerenza e coscienza spaventose nei confronti della vostra ricerca e dei mezzi che usate. La vostra miopia interiore scade nella meccanica della procedura e sfocia nella arroganza di risultati mai evidenti. Non dite bugie. Siamo noi gli Oggetti della situazione sanitaria. Quella che dovrebbe essere la maggior fruitrice del vostro lavoro. Avete sconfitto la poliomelite ? sono arrivati i tumori. Sconfiggerete i tumori ? e verranno altre malattie o modificazioni di esse. Aspettative di vita ? Due , tre, cinque anni in più ? Attaccati ai blister o a tubetti ed aghi ad ottanta e più anni? Sostanze nuove? Ne abbiamo a centinaia e funzionano. Un problema di umiltà. Vedo invece germi parassiti che si nutrono di raccolte fondi, frutto di paure e speranze illuse, incapaci di creare valore se non per i loro corruttori. L’altra fonte. La vostra alterigia ed arroganza le abbiamo viste sui volti e nei toni delle risposte alla Garattini e di tanti “professori e primari didattici”. Profanatori di simboli superiori viventi, burattini in mano alla regista Brama. “E le stelle stanno a guardare” è il vostro periodo. Oggi siete anacronistici. Oggi che abbiamo scoperto il vostro Errore. La sperimentazione senza animali è ancora tutta da scoprire. Abbiate il coraggio e la volontà di intraprendere questa strada per rispetto nei confronti della Vita.
Paolo Verzegnassi
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