mercoledì 8 settembre 2010

Sakineh, sospesa la condanna alla lapidazione

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Finalmente una buona notizia! La grande mobilitazione contro la condanna a morte della donna Iraniana ha portato i primi frutti! 

Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast, ha annunciato la sospensione della sentenza di lapidazione per Sakineh (il verdetto verrà sottoposto a revisione), la donna condannata per adulterio e per presunta complicità con l'omicidio del marito «Il verdetto riguardo la vicenda di tradimento extraconiugale è stata bloccata ed è stata sottoposta a revisione»   

fonte http://stopthecensure.blogspot.com/



           Sospesa la lapidazione di Sakineh


di AlBo
 
ROMA - Le autorità iraniane hanno annunciato - a sorpresa - di aver sospeso la sentenza di lapidazione per Sakineh, la donna condannata per adulterio e per presunta complicità con l’omicidio del marito. 
A dare l’annuncio è stato, in mattinata, il portavoce del ministero degli esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast che, in un’intervista a una Tv locale, lapidariamente ha dichiarato: “Il verdetto riguardo la vicenda di tradimento extraconiugale è stata bloccata ed è stata sottoposta a revisione”.

In merito alla decisione assunta dalle autorità iraniane, non v’è dubbio che essa sia il frutto delle pressioni e della mobilitazione del mondo intero se è vero che, nel darne l’annuncio, il portavoce del ministero, tornando su una polemica già avviata nei giorni scorsi,  ha invitato “i supporter della donna” ad aver rispetto per i parenti della vittima, ancora in lutto. “Comunque - ha proseguito Mehmanparast - la difesa una persona dall’accusa di omicidio non dovrebbe essere trasformata in una questione di diritti umani”. Secondo Mehmanparast se così fosse i paesi europei dovrebbero rilasciare in nome dei diritti umani tutti gli assassini incarcerati”. 

Parole inequivocabilmente piccate che evidenziano, appunto, il disagio e la stizza per una decisione divenuta ineludibile me che, ciò nonostante,  non raffreddano la critica nei confronti della comunità internazionale e in principal modo di Italia e Francia fatte oggetto di forte censura, nei giorni scorsi, nel documento approvato dal Comitato “diritti umani” del Parlamento iraniano (Majlis).   “Le posizioni adottate da Italia e Francia su questo caso - afferma Zohreh Elahian, membro del Majlis - sono un chiaro esempio della loro interferenza nel sistema giudiziario iraniano e nei nostri affari interni. Questi approcci - prosegue il politico - sono illegali e di mera propaganda contro la Repubblica islamica”.  

In mattinata il Parlamento europeo aveva votato all’unanimità una risoluzione in cui si chiedeva all’Iran di riesaminare il caso della donna. Il Parlamento ha anche chiesto di “sospendere” l’esecuzione di Ebrahim Hamidi, un iraniano di 18 anni, accusato di sodomia e condannato a morte. La risoluzione, infine, frutto di un compromesso tra tutti i gruppi politici di Strasburgo, chiede alle autorità iraniane di “liberare senza indugio” anche tutte le persone imprigionate per aver manifestato liberamente e pacificamente. Il testo sottolinea che la libertà di pensiero, di coscienza, di religione sono “diritti fondamentali che devono essere garantiti in ogni circostanza”. 

In occasione del voto, numerosi euro deputati hanno indossato una maglietta bianca con impresso il volto di Sakineh e su scritto “Salvate Sakineh”. 

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