59 morti e oltre cento feriti. E’ questo il tragico bilancio, ancora provvisorio, di un attacco kamikaze avvenuto questa mattina a Baghdad.
Obiettivo dell’attentatore suicida un centro di addestramento reclute dell’esercito iracheno.
La dinamica dell’attentato è tristemente nota. Il kamikaze, con il suo giubbotto carico di esplosivo, si è mischiato alle persone che sostavano all’esterno dell’edificio in attesa di entraree si è fatto saltare in aria.
La maggioranza delle vittime erano giovani reclute per le quali l’esercito rappresentava l’unica speranza di una vita migliore e di uno stipendio “sicuro” da portare a casa a fine mese.
Ahmad Kazem ha 19 anni ed è uno dei sopravvissuti all’attacco “ Non capisco come il kamikaze sia riuscito a passare – dice il giovane – per entrare occorreva superare il metal detector e una perquisizione. Avrebbe dovuto nascondersi dalla sera di ieri”.
Questo sanguinoso attentato, compiuto nella prima settimana del Ramadan, si è verificato a 14 giorni dalla fine ufficiale della missione di combattimento delle forze Usa. Secondo gli accordi del novembre 2008, gli americani lasceranno definitivamente l’Irak alla fine del 2011.
Quello di oggi, e altri attentati, dimostrano però l’inadeguatezza attuale delle forze armate irachene. E’ questo il parere del generale Babaker Zebari, Capo di Stato Maggiore, che giudica prematuro il ritiro americano. Sempre secondo il generale l’esercito iracheno, che pur conta 200mila uomini, non sarà in grado di mantenere a pieno il controllo della situazione almeno fino al 2020.
Ma il presidente Obama impegnato su molti fronti, compreso quello interno, ha già molti e più gravi problemi legati alla campagna afghana, e difficilmente prolungherà la presenza delle forze Usa in Iraq.
fonte : http://www.tg3.rai.it/
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