lunedì 5 luglio 2010

Intercettazioni, il pasticciaccio del comma ammazza-blog

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L'emendamento Cassinelli è giunto alla ennesima versione, forse peggiorativa. Anzi, certamente. Ne rende conto il blog di Fabio Chiusi, il Nichilista, già in precedenza mobilitatosi contro quel comma 29 del ddl intercettazioni che mira ad estendere la legge del 1947 sulla stampa anche ai blog, limitatamente agli articoli inerenti all'obbligo di rettifica.
Cassinelli propone ora un nuovo testo, modificato rispetto a quanto detto in precedenza anche su questo blog. Le modifiche non sono tutte negative. Alcune tendono a ridurre gli effetti di tale obbligo, in termini sanzionatori: la multa passerebbe da 100 a 500 euro, ma solo laddove si è provveduto a fornire un indirizzo di posta elettronica certificata. Altrimenti si applica la sanzione maggiorata, che può variare da 250 a 2500.
Cassinelli, poi, ha operato una ulteriore modifica ai limiti di tempo entro cui il blogger deve provvedere alla rettifica: non più entro 7 giorni dalla richiesta ma 10 e con decorrenza dal momento in cui vi è conoscibilità della rettifica, "la quale non è valida se inoltrata con mezzi per i quali non sia possibile verificarne la ricezione da parte del destinatario" (il Nichilista, cit.).
Fin qui le modifiche hanno senso poiché vanno nella direzione sinora auspicata. Dopodiché Cassinelli peggiora tutto sostituendo la formula "i siti e le pagine diffusi per via telematica" con "contenuti pubblicati sulla rete internet". Con questo aggiustamento sventurato, Cassinelli apre l'obbligo di rettifica a tutta la rete, ai social network come Facebook, alle piattaforme di videosharing come Youtube. Anche i commenti sarebbero soggetti alla normativa. Questo è un vero atto di censura. Un bavaglio in piega regola. Peggio del peggio. La domanda è: Cassinelli se ne è reso conto? Oppure ha avuto un riflusso di berlusconismo in vena?
Se si vuole emendare questa porcheria che è stata messa nel ddl intercettazioni, lo si faccia per bene. Tanto vale emendare. Si usi una formula più esplicita e meno estensiva. Si vuole l'obbligo di rettifica per i blogger? Si scriva esattamente questo. Se ne abbia il coraggio, almeno. Sapremmo poi con chi prendercela e perché. Non si usino formule generiche. Che poi, a ben vedere, ampliare l'obbligo di rettifica ai contenuti della rete, quindi anche ai commenti, che non sono opera dei gestori del blog, né dei gestori della pagina del social network, né del social network medesimo, dovrebbero tutti adottare un indirizzo di posta certificata e scriverlo a margine del commento, pena l'aumento di sanzione. Che un commento debba essere soggetto alla medesima normativa, lo trovo ridicolo. Sarebbe la fine dei commenti. La fine del concetto di social network. La fine dell'idea di una vera e libera sfera dell'opinione pubblica che si dirama attraverso la rete.
Conclusione? Cassinelli rettifichi sé stesso.
Sitografia:
                                                                                                      http://yespolitical.wordpress.com/

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