Si è svolto nel pomeriggio di oggi, davanti al Rettorato dell’Università di
Messina, il sit-in indetto dalla Rete No Ponte per contestare la decisione di
assegnare ad Eurolink (General Contractor per la progettazione e l’esecuzione
dei lavori del ponte sullo stretto) un intero edificio del Polo scientifico di
Papardo di 4.400 Mq., destinato in precedenza alla nascita di “nuove imprese”,
frutto di ricerca e di innovazione. A queste – costituite in particolare da
giovani laureati – sarebbero stati garantiti, secondo l’originaria
destinazione, spazi, servizi e strumenti a costo contenuto.
FUORI IL PONTE DALL’UNIVERSITA’, questo lo slogan dell’iniziativa della Rete
No Ponte, aveva, inoltre, il significato di rivendicare ai saperi critici e
alla democrazia, e non alla subordinazione all’impresa, il principale luogo
della formazione.
Pare che il Rettore Tomasello abbia detto ai ricercatori, ricevuti in
delegazione, che male interpretata sia stata dai “no ponte” l’iniziativa dell’
Università di Messina.
E’ stato, quindi, chiesto di poter interloquire con il Senato Accademico per
spiegare le ragioni della protesta e riceverne tutte le delucidazioni del caso.
Una richiesta normale in una città normale ed in una università normale.
La risposta è stata, dopo una serie di rinvii, la chiusura netta ad ogni
interlocuzione.
Un’università blindata dalle forze dell’ordine ed un Senato Accademico chiuso
alle istanze dei cittadini ci consegnano uno scenario triste e oscuro in una
città sulla quale incombe, sempre più pesante, l’ombra del ponte.
La Rete No Ponte comunicherà nei prossimi giorni, in conferenza stampa, le
iniziative che intenderà prendere per dare continuità alla protesta di oggi.
Messina, RETE NO PONTE
retenoponte@retenoponte.it
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