mercoledì 7 luglio 2010

Gli attivisti no ponte parlano il linguaggio della democrazia Il Senato Accademico quello della corporazione

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Si è svolto nel pomeriggio di oggi, davanti al Rettorato dell’Università di

Messina, il sit-in indetto dalla Rete No Ponte per contestare la decisione di

assegnare ad Eurolink (General Contractor per la progettazione e l’esecuzione

dei lavori del ponte sullo stretto) un intero edificio del Polo scientifico di

Papardo di 4.400 Mq., destinato in precedenza alla nascita di “nuove imprese”,

frutto di ricerca e di innovazione. A queste – costituite in particolare da

giovani laureati – sarebbero stati garantiti, secondo l’originaria

destinazione, spazi, servizi e strumenti a costo contenuto.

FUORI IL PONTE DALL’UNIVERSITA’, questo lo slogan dell’iniziativa della Rete

No Ponte, aveva, inoltre, il significato di rivendicare ai saperi critici e

alla democrazia, e non alla subordinazione all’impresa, il principale luogo

della formazione.

Pare che il Rettore Tomasello abbia detto ai ricercatori, ricevuti in

delegazione, che male interpretata sia stata dai “no ponte” l’iniziativa dell’

Università di Messina.

E’ stato, quindi, chiesto di poter interloquire con il Senato Accademico per

spiegare le ragioni della protesta e riceverne tutte le delucidazioni del caso.

Una richiesta normale in una città normale ed in una università normale.

La risposta è stata, dopo una serie di rinvii, la chiusura netta ad ogni

interlocuzione.

Un’università blindata dalle forze dell’ordine ed un Senato Accademico chiuso

alle istanze dei cittadini ci consegnano uno scenario triste e oscuro in una

città sulla quale incombe, sempre più pesante, l’ombra del ponte.

La Rete No Ponte comunicherà nei prossimi giorni, in conferenza stampa, le

iniziative che intenderà prendere per dare continuità alla protesta di oggi.



Messina, RETE NO PONTE
retenoponte@retenoponte.it

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