lunedì 21 giugno 2010

REACT! ALEMANNO, TREMONTI, GIU' LE MANI DALLA CULTURA!

Ascolta il post Listen to this Page. Powered by Tingwo.co
Assemblea mercoledi 23 giugno h. 17
presso lo spazio culturale Angelo Mai -  viale delle Terme di Caracalla 55/a
In Europa si investe nel settore culturale in media circa l’1,5%;l’Italia investe nello stesso settore lo 0,3 %.
Una politica suicida ben rappresentata dal devastante effetto TreBondi  che mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro, che taglia il 25% del Fondo Unico per lo Spettacolosopprime l’Eti (Ente Teatrale Italiano)-  che significa chiudere 3 teatri storici a Roma,  Firenze e Bologna,mettere a rischio 144 posti di lavoro, cancellare il principale canale di promozione all’estero del nostro teatro.
La stessa politica purtroppo viene recepita dalla giunta Alemanno, che a partire da uno dei primi atti del Campidoglio, 
taglia l'80% dei finanziamenti per le iniziative culturali dei Municipi, portando alla chiusura molte attività nei territori e i nterrompendo bruscamente il ciclo già contraddittorio della “Roma Capitale europea della cultura” che fino a qualche anno fa tanto faceva parlare di sé.

Si trattava però di un ambiguo risultato, destinato a fallire rapidamente e a mostrare la sua debolezza.
Il miracolo di “Roma Capitale europea della cultura” si fondava su una espansione selvaggia, giocata su migliaia di lavoratori precari dell'indotto culturale, turistico e dei servizi: un mondo di stage, di contratti “atipici” utilizzati in modo spregiudicato e di lavoro nero vero e proprio. Un sistema fragile, per niente lungimirante, che mai avrebbe potuto garantire continuità culturale e lavorativa per Roma.


A seguire la destra al Governo di Roma, che attua senza esitazione il suo cavallo di battaglia: la
cancellazione dell’intervento pubblico e dell’idea stessa di welfare come campo di azione di chi gestisce “la cosa pubblica”, a partire dal taglio dei servizi e degli investimenti produttivi per la capitale.
Una situazione drammatica che colpisce soprattutto il settore della cultura, che negli anni passati aveva trainato la fase espansiva dell'economia cittadina.
La Giunta Alemanno, incapace di una più attenta programmazione della spesa pensa di coprire l'assenza di proposta con grandi e piccoli eventi di scarsa qualità che consumano le esigue risorse a disposizione - in una stupefacente continuità con i peggiori caratteri della Roma veltroniana. Tra un 
Capodanno da strapaese (1milione di euro) e un teatro itinerante deserto “contro il bullismo” (800mila euro), si chiede a migliaia di artisti, tecnici, organizzatori, attori di cambiare lavoro oppure di iscriversi a qualche associazione di comodo che ruota intorno all’estrema destra romana, sempre in prima fila tra i vincitori dei pochi bandi del Comune rimasti.





Il tema delle risorse pubbliche per la cultura coinvolge tutti coloro che in questi giorni si stanno mobilitando contro la guerra all’intelligenza del governo Berlusconi. Ma non solo:insieme ai tagli,  emerge con forza l'assenza di spazi adeguati alla cultura, oltre al collasso di quelli esistenti, costretti a sopravvivere tra riduzione dei finanziamenti, sgomberi forzati e costi di gestione insostenibili.

Una china che si può fermare attraverso il recupero e la destinazione culturale del patrimonio immobiliare abbandonato, pubblico e privato.

In questo senso, 
l'esperienza degli spazi sociali autogestiti, dei laboratori di sperimentazione, rappresenta un valore per la città, perché capaci di tenere insieme riqualificazione territoriale (soprattutto in periferia) e accesso diffuso alla cultura – in particolare in questa asfissiante crisi.

Per questo la giunta Alemanno punta ad azzerare questo patrimonio, usando il cappio di una “legalizzazione mercantile”, fatta di costi di affitto e di utenze (e richieste di arretrati!) insostenibili.
Per avviare questa campagna partiamo da noi, artisti, tecnici, associazioni, cooperative e centri sociali, laboratori, che ogni giorno producono arte e sperimentazione, spazi attraversati da migliaia di persone che mantengono viva la scena culturale cittadina.

Ci battiamo per un 
fondo strutturale per la produzione indipendente e per i precari del settore, che strappi dalle mani delle “superlobby” di Alemanno le risorse per metterle a servizio di chi si organizza in forma autonoma e autogestita.
Su questa sfida ad Alemanno e alla sua cricca, chiamiamo tutta la città a un primo appuntamento pubblico di confronto per 
mercoledi 23 giugno, alle 17, presso lo spazio culturale Angelo Mai, viale delle Terme di Caracalla 55/a


Primi Firmatari:Action, Angelo Mai, Assalti Frontali, Associazione culturale Defrag, Capotrave, Centro di cultura popolare Tufello, Centro Sociale Torbellamonaca, Comitato cittadino per il Teatro del Lido di Ostia, CSC students, Esc, Horus Project, Kollatino Underground, La linea di Greta, La Strada, Margine Operativo, Rialto, Spartaco, Sans Papier, Strike, Teatri di Vetro, Teatro Furio Camillo, Triangolo Scaleno Teatro,  Zeropuntotre

Per aderire: reactroma@gmail.com
blog: http://react2010.wordpress.com/

0 commenti:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...