martedì 29 giugno 2010

Marcello Dell'Utri è stato Condannato.

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"In nome del Popolo Italiano" Marcello Dell'Utri è stato Condannato per Concorso Esterno in Associazione Mafiosa, per i reati fino al 1992, 7 anni di reclusione, pena ridotta rispetto ai 9 del primo grado. Assoltoper i fatti successivi. Cade la parte dell'intermediazione, della "trattativa" tra Stato e Mafia.
Per ora naturalmente. Aspettiamo di leggere la sentenza, aspettiamo che ai Graviano venga voglia di parlare. Preparatevi a sentirne delle belle.
Ah, in ogni caso: dimissioni, subito________________________________________

                      
                                                        Avete capito bene, io me ne fotto.
                               Siamo tutti lì, con il fiato sospeso, chissà se verrà condannato, 
        chissà se stavolta verrà assolto, pure io eh, ci mancherebbe, ma tranquilli, è questione di ore.
In ogni caso, io me ne fotto. Perché non succederà niente, è già troppo tardi, l'anomalia è stata messa a sistema da tempo, l'unica cosa che ci resta da fare è riposizionare lo specchietto retrovisore, e non più guardarci le spalle da questa brutta gente, che sì, è tanto brutta, ma esaminarci, in faccia, encefalogramma democratico pressoché assente, appeal costituzionale nullo, siamo i peggiori cittadini della storia della Repubblica, scarsi, stanchi, creduloni, e solo un decennio di normalità istituzionale potrà riportarci alla ragione. In fondo non è tutta colpa nostra, vent'anni di endovene catodiche pesano, e ti cambiano, e cambiano soprattutto chi ha tempo di guardarsi quell'unico telegiornale alla sera, il Tg1 magari, in buonafede, saranno bravi quelli del Tg1, e poi via a letto che domani si lavora.


Io me ne fotto di questa sentenza, è già tutto sbagliato. Non ci temono più, noi sovrani del nulla, possono permettersi qualsiasi cosa, poi al massimo qualche passetto indietro. Possono permettersi una legge che sevizia il lavoro di giornalisti e blogger e magistrati, in un periodo di cricche e tangenti e case e mafie, quando la corruzione pesa sulla schiena del cittadino come mai negli ultimi 60 anni, 10 volte Tangentopoli, lo possono fare, possono permettersi di non fornire a giornalisti e magistrati e blogger e persone comuni tutti gli strumenti necessari per uscire da questa melma, fognatura strutturale e strutturata, ed anzi!, fare l'esatto opposto, dinamica altrove inconcepibile e pericolosa e che mi spaventa più di qualsiasi cosa. Perchè nel 1992 non sarebbe successo, e ora sì. Possono permettersi di creare un Ministro al niente, perché possa usufruire di una legge ad personam, una delle tante, perché era un dipendente di Papi, uno che gli faceva certi lavoretti, e che è meglio tenere buono. Non importa se poi la cosa si concretizza o meno, e vorrei essere chiaro su questo puntoè il solo coraggio di pensarle, certe cose, il coraggio di dirle in pubblico, nei luoghi sacri della vita civile, questo il vero dramma. In un periodo di sfiducia totale poi, in un periodo di crisi e di vacche magre, non c'è pudore che sovrasti l'interesse particolare, ma figuriamoci. Possono permettersi questo e quello, perché sanno che in fondo la nostra reazione non sarà poi così esplosiva, già zavorrati preventivamente da mesi di preparazione mediatica, demagogia mischiata a disinformazione e servita tiepida da mattina a sera, e qualsiasi cosa accada dopo, avranno gli strumenti per attutire il colpo, qualsiasi colpo, fino a che, eccolo, il silenzio.

Io me ne fotto
 di questa sentenza, è già tutto sbagliato, montagne fecali a cui sommare o sottrarre secchielli di vergogna, cose orrende, per carità, ma è come aggiungere qualcosa ad una quantità infinitamente grande, cambia niente. Un Senatore pregiudicato, amante di Mussolini, amico di mafiosi, lui stesso lo ha ammesso, uno che mandava un boss di Cosa Nostra ad estorcere danari in suo nome e per suo conto, un Senatore che ha detto più volte che della politica non gliene "frega niente", che è lì solo per difendersi "dal Processo", e noi muti, muti, cose ingoiate ed in qualche modo digerite. Cosa ci fa Dell'Utri in Parlamento, io lo voglio sapere, con quale coraggio sta lì, con quale coraggio è stato messo lì? Dicono che stavolta cade tutto, dicono che stavolta si giudica il Potere, ma cosa aggiungerà questa sentenza ad un personaggio comeMarcello Dell'Utri, che impatto avrà la decisione dei giudici su una tolleranza democratica violentata, la nostra, allargata, deformata, cos'è che può ancora indignarci, stupirci, se non lo fa quanto già sappiamo, quanto già abbiamo a disposizione? Perchè traggono forza dalla nostra debolezza, un circolo vizioso che non trova ostacoli e di scandalo in scandalo s'ingrossa e rotola, veloce, dirompente, partiti di governo inguardabili che sguazzano tra abusi costituzionali, etici, sociali, finanziari, e poi menzogne quotidiane, tangenti certificate, puttane presidenziali, inciuci cardinali e scandali settimanali che c'infiammano ma intanto l'ammasso rotola ed il tempo passa, e le legislature pure, e tutto finisce in non si sa bene cosa, e noi qui che aspettiamo Palermo, ancora e ancora una volta, e ci sono sentenze che sono lì da anni, le hanno lette in 4, è già tutto sbagliato.

Marcello Dell'Utri viene condannato per aver concorso nelle attività della associazione di tipo mafioso denominata Cosa Nostra, nonché nel perseguimento degli scopi della stessa, mettendo a disposizione della medesima associazione l’influenza ed il potere derivanti dalla sua posizione di esponente del mondo finanziario ed imprenditoriale, nonché dalle relazioni intessute nel corso della sua attività, partecipando in questo modo al mantenimento, al rafforzamento ed alla espansione della associazione medesima ... partecipando personalmente ad incontri con esponenti anche di vertice di Cosa Nostra ... intrattenendo, inoltre, rapporti continuativi con ... numerosi esponenti di rilievo di detto sodalizio criminale, tra i quali Bontate Stefano, Teresi Girolamo, Pullarà Ignazio, Pullarà Giovanbattista, Mangano Vittorio, Cinà Gaetano, Di Napoli Giuseppe, Di Napoli Pietro, Ganci Raffaele, Riina Salvatore. (...)

Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale. (...)

Gli elementi probatori emersi dall’indagine dibattimentale espletata hanno consentito di fare luce (...) sul ruolo ricoperto da Dell'Utri nell’attività di costante mediazione, con il coordinamento di Cinà Gaetano, tra quel sodalizio criminoso, il più pericoloso e sanguinario nel panorama delle organizzazioni criminali operanti al mondo, e gli ambienti imprenditoriali e finanziari ... sulla funzione di “garanzia” svolta nei confronti di Silvio Berlusconi (...)



Queste condotte sono rimaste pienamente ed inconfutabilmenteprovate da fatti, episodi, testimonianze, intercettazioni telefoniche ed ambientali di conversazioni tra lo stesso Dell’Utri e Silvio Berlusconi, Vittorio Mangano, Gaetano Cinà ed anche da dichiarazioni di collaboratori di giustizia.
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Stralci dalle Motivazioni della Condanna in 1° Grado per Concorso Esterno in Associazione Mafiosa di Marcello Dell'Utri, 2004.
Qui
 la Sentenza.

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