Ci siamo avvicinati parecchio alla vera foto della spia Franco senza saperlo. L’occasione dovrebbe essere quella, siamo nel 2006 e durante una presentazione di un auto è stata scattata una foto, in cui sono presenti Gianni Letta e Bruno Vespa, in cui sarebbe riconoscibile sullo sfondo la spia Franco, l’alto ufficiale dei servizi segreti, ancora attivo e presto convocato sia dalCopasir presieduto da Massimo D’alema, sia dagli organi di controllo dell’Aisi e dell’Aise. La rivista in questione è Parioli Pocket, che nel 2006 ha pubblicato la foto in cui Massimo Ciancimino ha riconosciuto l’eminenza grigia che ha accompagnato suo padre, lo stesso personaggio che gli intimò di andarsene dalla Sicilia dopo la cattura di Provenzano. Non provate a cercare il sito della rivista, è stato accuratamente bypassato tranciando letteralmente il server, probabilmente per motivi di sicurezza. Questa l’ultima copia cache disponibile:
Ecco la foto originale di Parioli Pocket, uno dei tre cerchi rossi rappresenta la spia Franco
Ma cosa sta succedendo a Palermo? Proprio oggi, nel giorno del 17° anniversario della strage dei Gergofili sono già venuti a galla una serie di fatti che stanno alzando la tensione tra Roma e Palermo. Sergio Lari, procuratore di Caltanissetta, è stato convocato a Roma dal Copasir per riferire al Parlamento, in base alle prove acquisite, chi sia la spia “traditrice”. Al suo ritorno ha trovato una busta piena di proiettili, indirizzata anche al presidente di Confindustria Ivan Lo Bello e Antonello Montante. Piero Grasso, incassata ieri la fiducia del CSM che lo ha confermato a capo della procura nazionale antimafia, ha clamorosamente affermato che:
Le stragi mafiose del ’93 erano tese a causare disordine per dare la possibilità ad una entità esterna di proporsi come soluzione. Le stragi del ’93 a Firenze e Milano, gli attentati alle chiese a Roma bbero dato la possibilità ad un’entità esterna di proporsi come soluzione per poter riprendere in pugno l’intera situazione economica, politica, sociale, che veniva dalle macerie di Tangentopoli
L’Italia come il pezzo di un puzzle più grande? Davvero le stragi erano parte di un piano complesso per svoltare pagina? Raccogliamo qualche altre pezzo di questo enorme puzzle. Per farlo torniamo ad una delle pagine del libro di Luca Tescaroli, Perché fu ucciso Giovanni Falconeche a pagina 50 riporta una trascrizione dell’udienza di Tommaso Buscetta del 1996:Le stragi mafiose del ’93 erano tese a causare disordine per dare la possibilità ad una entità esterna di proporsi come soluzione. Le stragi del ’93 a Firenze e Milano, gli attentati alle chiese a Roma bbero dato la possibilità ad un’entità esterna di proporsi come soluzione per poter riprendere in pugno l’intera situazione economica, politica, sociale, che veniva dalle macerie di Tangentopoli
Giovanni o Gianni De Gennaro, già ex capo della polizia ai tempi del G8 di Genova, ha lavorato con Falcone per 11 anni ed è attualmente capo del DIS, ovvero l’organo di controllo dell’attività dei servizi segreti che risponde soltanto alla presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato creato ad hoc nel 2007. Sembra chiaro come il vento sia cambiato, nei più alti vertici dei servizi segreti si vogliono chiudere i conti con il passato. Ma allora chi sono i mandanti delle stragi, perché Falcone e Borsellino dovevano morire? C’è un aspetto poco noto delle indagini dei due giudici palermitani che sarebbe il caso di raccontare. Se ne accenna in maniera fumosa, ma proprio nel momento in cui viene varata una manovra finanziaria d’emergenza ed i mercati finanziari crollano, è giusto far sapere a cosa arrivarono a scoprire Falcone e Borsellino negli anni ‘90. Perché proprio gli USA si sono esposti ufficialmente chiedendo di non andare avanti con il decreto legge sulle intercettazioni? Qualcosa a che fare con la legge di controllo su Wall Street? Rallentiamo un attimo e procediamo a passi lenti. Tutto si concentra sulla figura di uno strumento finanziario noto come Collaterale. Falcone scoprì come questo strumento finanziario, usato sia dalla Federal Reserve americana sia dalla vecchia banca centrale tedesca, è perfetto per grandi operazioni di riciclaggio di denaro sporco.I brokers infatti possono letteralmente creare denaro inesistente coperto dal valore del collaterale. Una volta terminata l’operazione di riciclaggio è impossibile risalire alla rete di chi ha avviato il tutto. Per capire meglio di cosa stiamo parlando prendo uno stralcio di una meravigliosa inchiesta pubblicata da Etleboro:
Sembra di leggere la spiegazione di come è stato possibile avviare l’attuale crisi finanziaria, vero? Ma per essere ancora più espliciti a riguardo:
Scalfire questo sodalizio estremo è costato la vita a Falcone e a Borsellino che intendeva proseguire le sue indagini. Ad operare doveva essere la mafia siciliana, braccio armato di tante stragi di Stato in Italia, adeguatamente guidate da agenti dei servizi segreti che da sempre si limitano a seguire ordini. Manca un altro elemento di cui si parlò un anno fa. Mentre Borsellino saltava in aria assieme alla sua scorta, mentre una lunga mano portava via l’agenda rossa, a Castello Utveggio, sede del Cerisdi, non solo c’era una sezione dei servizi segreti italiani, dove probabilmente era stato da poco spinto il tasto che attivò la bomba in via D’Amelio, ma si parla anche di agenti segreti americani. Gioacchino Genchi, a due ore dall’attentato di via D’Amelio, riuscì a triangolare una telefonata tra Castello Utveggio ed una barca ormeggiata al golfo di Palermo, dove stando a quanto detto da Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso:
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