Da qualsiasi parte ci si volti si viene sommersi da una valanga di merda e deve essere assuefazione al terribile puzzo che lascia molti italiani indifferenti ai fatti sconvolgenti che accadono negli ultimi tempi. E’ da molti anni che sui cittadini italiani vengono lanciate badilate di letame da chi si crede più furbo degli altri. Alcuni cittadini si ribellano, alzano la testa, lottano per i propri diritti o lasciano il paese. Altri nel letame ci sguazzano e mai vorrebbero uscirci.
Quando credevamo che con Scajola e la casa pagata a sua insaputa avessimo raggiunto il limite, mai ci saremmo immaginati che un altra secchiata di sterco ci sarebbe stata versata sul capo con la nomina di Brancher a ministro del nulla con il solo fine di salvarlo dal processo che lo vede imputato.
Quando credevamo che con la vicenda di Brancher il letamaio fosse stato completamente svuotato sulle nostre teste, mai ci saremmo immaginati che un ennesimo carico di liquame fetente ci sarebbe stato gettato addosso con la notizia della nuova “P2”. Arrestati Flavio Carboni (già coinvolto nel caso Calvi e del crac dell’Ambrosiano), Pasquale Lombardi (giudice tributario, ex DC e Forza Italia) e Arcangelo Martino (che aveva tentato di fornire un alibi per l’incontro tra Papi e Noemi), si viene a sapere che anche Dennis Verdini (quello del “siamo più di un milione” e già indagato per corruzione), Arcibaldo Miller (capo degli ispettori ministeriali), Antonio Martone (presidente della Commissione per la riforma Brunetta) e l’immancanbile Marcello dell’Utri (mafioso per la corte d’appello almeno fino al 1992) si incontravano con i tre arrestati. Scopo degli incontri, avvenuti anche a casa Verdini, era quello di condizionare la decisione che la Corte Costituzionale stava prendendo in merito al Lodo Alfano. Tentativo poi fallito in quanto la legge venne bocciata.
Ovviamente non finisce qui e via un’altra palata che si aggiunge ormai al mare di merda su cui il paese a stento galleggia. Il gruppetto di amici si mette in moto anche per confezionare un dossier a sfondo sessuale su misura contro Caldoro che sta per diventare il candidato PDL nelle ultime elezioni regionali campane al posto di Cosentino. Leggere le intercettazioni, cosa che non potremmo fare se la legge bavaglio fosse in vigore, fa comprendere come Cosentino, che si è dimesso due giorni fa per non dover essere cacciato dal voto di sfiducia alla Camera, fosse parte attiva del complotto teso a screditare l’attuale governatore Caldoro. Ecco i maiali che si divertono a sguazzare nel letame che li circonda e che mai vorrebbero abbandonare.
Ora che galleggiare in questa immensa cloaca sembra impossibile, c’è un’altra secchiata pronta ad essere versata sull’Italia, la secchiata che con ogni probabilità farà annegare nel letame il paese, colpevoli e non. Tutto dipende da un nome in codice: "Cesare". Questo "Cesare" era a conoscenza di tutte le azioni su cui la nuova P2 si dedicava con amore, proprio per soddisfare le necessità di "Cesare" stesso. Secondo i carabinieri che hanno condotto l’indagine non ci sono dubbi: "Cesare" è lo "pseudonimo utilizzato dai soggetti per riferirsi al presidente del Consiglio". Secondo Ghedini, avvocato del presidente del Consiglio, “L'interpretazione data negli atti oltre che inveritiera è ridicola”. Resta da capire come interpretare l’intercettazione tra Cosentino e Lombardi del 2 ottobre 2009: “Lui è rimasto contento per quello che gli stiamo facendo per il 6”. Il 6 ottobre 2009 era il giorno in cui la Corte Costituzionale doveva prononunciarsi sul Lodo Alfano.
Non ci meraviglieremmo se dietro questo “Cesare” si celasse veramente il presidente del Consiglio, il suo curriculum dovrebbe giustificare ogni porcheria che viene smascherata. Semplicemente saremmo curiosi di vedere quanti italiani, per l'ennesima volta, preferiranno questo fetore al profumo della legalità.FONTE:
http://voglioresistere.blogspot.com/
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