domenica 23 maggio 2010

La strage di Capaci diciotto anni dopo Napolitano: "Aspetti ancora oscuri"

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In migliaia sotto l'albero Falcone, dove si sono congiunti i corte partiti dall'Ucciardone e da via l". Il procuratore antimafia Piero Grasso: "Preservare l'indipendenza della magistratura 
Palermo, 23 maggio 2010 - "Chi non salta è mafioso", dicono i bambini di tutta Italia che si sono ritrovati sotto l’albero Falcone, in via Notarbartolo a Palermo. I due cortei partiti dall’aula bunker del carcere Ucciardone e da via D’Amelio si sono uniti in un’unica grande folla di circa diecimila persone per ricordare il giudice ucciso dalla mafia 18 anni fa. Dietro gli striscioni non solo gli alunni ma anche insegnanti, rappresentanti delle associazioni, scout e cittadini. Tutti uniti "per non dimenticare" come recita il grande lenzuolo che precede il corteo.
L'albero Falcone era stato profanato e spogliato circa un mese fa. Biglietti e foto raccolti in 18 anni levati via dalla mano di una barbona inconsapevole. Li ha buttati in un cassonetto dell’immondizia, persi per sempre. Ma l’Albero Falcone si è subito riempito. Oggi lo si può vedere, pieno di germogli più che mai: "L’albero Falcone non si tocca", si legge in un manifesto. Poi tanti pensieri, messaggi d’amore, di indignazione e di testarda voglia di "inverdire" la grande magnolia segno della rivolta alla mafia. Una voce dal microfono grida: "Benvenuti all’Albero Falcone". 
Maria Falcone ripete: "Questo albero rappresenta la Palermo per bene, la Palermo vera". In questo pomeriggio tiepido tutti si sono fermati a contemplarlo. Bigliettini, foto, anche peluche. 
NAPOLITANO: SOSTEGNO ALLE INDAGINI - Meritano “il massimo sostegno le indagini tuttora in corso su aspetti ancora oscuri del contesto in cui si svolsero i fatti devastanti di quel drammatico periodo”: così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del diciottesimo anniversario della strage di Capaci auspica che venga sgombrato il campo “da ogni ambiguità sulle circostanze e le responsabilità di quegli eventi”.
In un messaggio alla sorella del giudice ucciso, il capo dello Stato scrive: “L’iniziativa di premiare i lavori predisposti dagli studenti al termine di un percorso di educazione alla legalità prosegue la stagione di impegno civile germogliata dal sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e dei giovani agenti, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani”.  
GRASSO: UNITI CONTRO LA MAFIA - “Tutti insieme tenendoci per mano dobbiamo riuscire a far capire che ormai dobbiamo dire no alla mafia e a tutto ciò che rappresenta il suo sistema che cerca di infiltrarsi nel potere per gestirlo”: è il primo commento di Pietro Grasso al momento dello sbarco dei 2.500 giovani arrivati da tutta Italia a. “Oggi - ha detto Grasso parlando a Sky TG24 - è una giornata particolare dimentichiamo tutto il resto e ricordiamo solo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Oggi si compie un nuovo miracolo. Questi ragazzi, questo giorno sono la dimostrazione di un cambiamento reale, che c’è una consapevolezza generale, perché si afferma finalmente che la mafia è un problema nazionale, una sfida che tutti devono assumere insieme”. 
Il procuratore nazionale Antimafia ha colto anche l’occasione per chiedere che "l’indipendenza della magistratura sia sempre preservata da eventuali condizionamenti da parte dell’esecutivo". 
SCHIFANI: FALCONE PUNTO DI RIFERIMENTO - Il Presidente del Senato Renato Schifani auspica che “l’esempio di rettitudine di Giovanni Falcone resti un punto di riferimento da seguire per noi tutti” scrive la seconda carica dello Stato in un messaggio inviato a Maria e Anna Falcone, sorelle del magistrato, e alla Fondazione ‘Giovanni e Francesca Falcone’.
“Giovanni Falcone ha donato la sua intelligenza e la sua vita per difendere i nostri valori più importanti, mosso dalla volontà di preservare dall’oppressione criminale il nostro futuro, il futuro dei nostri figli”.
“Il suo sacrificio ha cambiato molte cose: ha arricchito le nostre coscienze e ha contribuito in maniera decisiva alla diffusione della cultura della legalità e della lotta al fenomeno mafioso, soprattutto tra i giovani. Ed è proprio l’albero di Falcone, quella grande magnolia piantata davanti all’abitazione dopo la sua uccisione, - aggiunge il Presidente del Senato - a rappresentare uno dei simboli più concreti e commoventi della lotta per la legalità”. 
MARONI DEPONE UNA CORONA - Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, questa mattina ha deposto una corona di alloro presso la stele di Capaci, prima di recarsi presso l’Aula Bunker alla cerimonia "Legalità e lotta alla mafia: giovani e istituzioni insieme". "Quella di oggi è una bella giornata per lo Stato. Facciamo memoria di due esempi di coraggio e determinazione, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: e grazie a loro che possiamo cogliere i frutti preziosi della lotta alla mafia". 
GELMINI: LA SCUOLA FORMA CITTADINI RESPONSABILI -  "La scuola sta lavorando per formare i cittadini di domani e farne cittadini responsabili, per attuare una cittadinanza piena - ha detto il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini - È il modo per ricordare Falcone e realizzare una continuità fra l’impegno di questi magistrati, simbolo del servizio allo Stato, a favore della giustizia, e l’impegno di questi ragazzi. Il lavoro fatto dal governo, anche in materia di confische di beni, che da luoghi di terrore sono trasformati in luoghi di formazione e crescita della legalità, è importantissimo". 
ALFANO: MAFIOSI SONO UOMINI SENZA ONORE - "Ma quale onore? I mafiosi sono uomini senza onore e senza dignità. Riprendiamoci le parole a cui la mafia ha dato un valore distorto come onore, famiglia e rispetto". Queste le parole del ministro della Giustizia Angelino Alfano intervenendo al convegno organizzato per il diciottesimo anniversario della strage di Capaci. "Loro chiamano infami quelli che collaborano con la giustizia - ha aggiunto il Guardasigilli - ma i veri infami sono loro".

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