venerdì 25 giugno 2010

Inaccettabile attacco alla democrazia e alla libertà di manifestazione del pensiero

Ascolta il post Listen to this Page. Powered by Tingwo.co



di Michele
E' il caso di considerare innanzitutto la classifica di Freedom House. Nel rapporto 2010 di Freedom House (organizzazione autonoma con sede negli Stati Uniti, che si pone come obiettivo la promozione della libertà nel mondo) l'Italia si conferma paese 'parzialmente libero' (partly free), unico paese della Zona Euro. Nella classifica generale del 2010 l'Italia è al settantaduesimo posto, a pari merito con India e Benin, dietro persino al Cile e alla Corea del Sud.
Dal rapporto 2010 di Freedom House si legge che:
il Primo Ministro Silvio Berlusconi si è scontrato con la stampa per la copertura della sua vita personale, che ha portato a querele contro i media esteri e locali e alla censura di ogni contenuto critico da parte della TV di stato.
Il ritorno al potere di Berlusconi nell’aprile 2008 gli ha permesso nuovamente di poter controllare fino al 90% delle emittenti televisive nazionali, mediante gli sbocchi alle televisioni pubbliche e le sue partecipazioni ai media privati.

Il primo ministro risulta essere il principale azionista di Mediaset, del principale editore nazionale Mondadori e della più grande concessionaria di pubblicità Publitalia.”

La libertà di stampa in Italia non è tutelata, secondo Freedom House, anche per “le limitazioni imposte dalla legislazione, per l’aumento delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti da parte del crimine organizzato e di gruppi dell’estrema destra, e a causa di una preoccupante concentrazione della proprietà dei media.”
Le pressioni su Annozero, programma di approfondimento politico più seguito, e la mancanza di pluralismo e rispetto della par condicio avutasi nei Tg Mediaset e Rai, escluso il Tg3, confermano la fondatezza dell'allarme lanciato da Freedom House:
da intercettazioni telefoniche condotte dalla procura di Trani, legate a un'inchiesta su carte di credito e tassi di usura, risulta che Berlusconi, nel tentativo di mettere il bavaglio ad Annozero, ha fatto pressioni su Giancarlo Innocenzi, membro dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con inviti molto espliciti a chiudere il programma;
nell’ambito della stessa inchiesta della procura di Trani, risulta da un’altra intercettazione che il direttore del Tg1 Minzolini ha promesso a Berlusconi di intervenire con editoriali per screditare Spatuzza e alcuni magistrati;
al Tg1 è in corso una vera e propria epurazione dei giornalisti
 che non hanno firmato un documento di sostegno al direttore Minzolini: dopo il caporedattore Massimo De Strobel, Minzolini ha annunciato al comitato di redazione che sono stati sollevati dal loro incarico di conduttore del Tg Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso, tutti professionisti che hanno contribuito a scrivere la storia di quella che un tempo è stata la più importante testata televisiva;
la manifestazione di sabato 20 marzo 
2010 a Milano in ricordo delle vittime delle mafie è stata oscurata dal Tg1
 che ha ignorato così in modo offensivo e grottesco un grande corteo di 150.000 persone;
la notizia dell'indagine su Cicchitto (capogruppo del PDL alla Camera dei deputati) non è stata data da Tg1, Tg2 e i Tg Mediaset, nel monopolio informativo di Rai-Set l'unico che non ha censurato la notizia è stato il Tg3 e per questo pesantemente attaccato dall'imbavagliatore che non accetta la diffusione di notizie a lui scomode;
la manifestazione del 16 giugno 2010 all'Aquila, che ha visto la partecipazione di 20.000 aquilani, per chiedere la sospensione delle tasse ed azioni di rilancio per le popolazioni ed i territori terremotati, è stata oscurata da Tg1, Tg2 e dai Tg Mediaset;
Minzolini, direttore del Tg1, ha considerato l'inchiesta di Bari, una delle più importanti, una non notizia
;
il Tg1 ha dato la notizia della prescrizione di Mills, ritenuto colpevole in cassazione, come assoluzione
, senza neppure preoccuparsi di correggere l’errore; le proteste dei terremotati abruzzesi, dei precari della scuola licenziati e degli operai delle aziende a rischio chiusura sono state ripetutamente oscurate da Tg1, Tg2 e dai Tg Mediaset;
pochissimo spazio alle spiegazioni sul caso di corruzione nella vicenda Mills ma ampio spazio alle accuse di Berlusconi ai giudici che fanno semplicemente il loro lavoro senza subire interferenze; le parole di Veronica Lario più gravi ("non sta bene", "non posso stare con uno che frequenta minorenni") non sono state citate nei suddetti Tg. Sulla sentenza della Cassazione, che ha dichiarato legittima l'ordinanza di arresto per Nicola Cosentino, da segnalare l’ennesima censura del Tg1 di Minzolini, sempre di più al servizio del padrone premier con i suoi editoriali faziosi in cui riporta opinioni personali di parte che non trovano un reale riscontro oggettivo.
Masi, direttore generale della Rai, ha rifiutato l'offerta di Sky dicendo no a 125 milioni di euro per il passaggio al digitale, favorendo così Mediaset, un motivo in più per capire a quanto si è abbassato il livello di pluralismo in Rai-Set.
E’ successo più volte che Vespa ha messo a disposizione una puntata di Porta a Porta in cui Berlusconi ha fatto comizi per 2 ore senza contraddittorio, addirittura rinviando la programmazione di Ballarò sull’altra rete, per consentire in prima serata lo show delle bugie sulla ricostruzione in Abruzzo.
L’inizio della messa in onda di Annozero è stata fino all’ultimo giorno a rischio, perché non si può raccontare di fatti che riguardano Berlusconi e di cui hanno parlato i giornali di tutto il mondo, perché si vuole imbavagliare Travaglio e chi racconta verità scomode. Annozero inizialmente è andata in onda senza alcuni contratti firmati, tra cui quello di Travaglio, ma Santoro non ha ceduto a chi voleva togliere Travaglio, e siccome la Rai è obbligata da una sentenza a far trasmettere Santoro, nonostante le intimidazioni e tentativi di imbavagliare la libera informazione di Annozero, la trasmissione è dovuta partire anche con Travaglio.
Nel mirino di chi cerca di fermare la diffusione di fatti scomodi è finita anche la trasmissione Report di Milena Gabanelli; infatti, la trasmissione di inchieste ha rischiato di restare senza copertura legale e non si capisce perchè, visto che finora non hanno perso alcuna causa quando hanno ricevuto querele spesso pretestuose.
Inoltre, non si è detto che i debiti di Alitalia sono finiti tra i debiti dello stato ma si è parlato di un fantomatico salvataggio da parte del “messia” Berlusconi che invece l'ha svenduta ai loschi personaggi della Cai. Si è nascosta la gravità della proposta di legge blocca-intercettazioni, che favorisce i delinquenti e mette il bavaglio al diritto di cronaca. Si sono nascosti i tagli alla spesa per le forze dell’ordine, i tagli che sono stati fatti alla scuola e all'università facendo passare una legge di bilancio come riforma, i tagli agli enti locali (229 milioni di euro in 3 anni) e alle comunità montane. Non si è detto che: Berlusconi appena tornato al governo ha abrogato norme di contrasto all'evasione fiscale varate dal governo precedente; ha abolito i tetti agli stipendi dei manager pubblici sempre varate dal precedente governo; ha abrogato le norme più restrittive varate dal precedente governo sull'utilizzo dei voli di stato; ha cancellato la legge che contrastava la pratica delle “dimissioni in bianco” (pratica illegale tesa ad obbligare i neoassunti a firmare una lettera di dimissioni priva di data, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro) da parte del lavoratore al momento dell'assunzione. Non si è detto che la social card non è stata attivata a tutti gli aventi diritto, non si è detto della privatizzazione di enti beneficiari di beni pubblici come le risorse idriche, non si detto che il decreto del ministro Bondi ha esteso a tutti i prodotti elettronici dotati di memoria il cosiddetto “equo compenso”. 

La decisione del Cda della Rai di sospendere i programmi di approfondimento politico in campagna elettorale è una grave violazione del diritto dei cittadini ad essere informati ed anche del dovere del servizio pubblico radiotelevisivo di dare un’informazione plurale e corretta.
I fatti dicono che l'informazione di Rai e Mediaset è distorta e manipolata a favore di Berlusconi e non contro di lui che, muovendo accuse false, si lamenta dell'opposto.
Siccome in Italia esiste un articolo della Costituzione (art. 21) che garantisce la libertà di manifestazione del pensiero, non è accettabile che si tenti di imbavagliare anche quella minima parte di liberi giornalisti allo scopo di non far conoscere la drammatica realtà attuale italiana e in modo che vengano comunicate solo le favole della disinformazione berlusconiana.
fonte:

0 commenti:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...