i Silvia Cordella È altoatesino l’uomo dei Servizi che per circa trent’anni ha affiancato Vito Calogero Ciancimino nella sua lunga carriera tra mafia e politica.

Osservazioni e analisi ancora senza definitive risposte che sono alla base di una certa dose di apprensione da parte delle Procure di Palermo e Caltanissetta, impegnata quest’ultima nella nuova inchiesta sui mandati esterni della morte del dottor Borsellino che ieri ha dato mandato alla Dia di perquisire le case di Roma, Palermo, Bologna e Cortina di Massimo Ciancimino. Un’azione che denota una certa diffidenza dei magistrati nisseni nei confronti del figlio di don Vito, più volte criticato di centellinare le prove a supporto delle sue dichiarazioni a cui lui risponde affermando la sua buona intenzione a collaborare con la magistratura e rivendicando il suo contributo senza il quale non si saprebbe nulla dei rapporti tra suo padre e i soggetti appartenenti al mondo dei Servizi. Nel dubbio però che ciò possa riservare sorprese i magistrati hanno occupato i suoi appartamenti. Quel che sperano di trovare è la foto del “signor Franco” che lui stesso aveva annunciato di voler fornire e altra documentazione che Ciancimino junior potrebbe essersi riservato di consegnare in questi mesi di interrogatori. I controlli riguardano anche le abitazioni di amici e parenti come quelli in corso a casa di sua sorella Luciana dove sono stati rinvenuti alcuni appunti di Vito Ciancimino inerenti i suoi rapporti con i costruttori mafiosi palermitani Nino Buscemi e Francesco Bonura. In uno vi è scritto “Bonura-Dell´Utri, faranno la stessa fine”.
Altri invece adducono ad affari a “Pizzo Sella” a Palermo e alle ragioni della morte di Roberto Calvi. Il presidente del Banco Ambrosiano che a metà degli anni Settanta aveva partecipato alla movimentazione del denaro di Bonura, Buscemi e di Vito Ciancimino negli investimenti per la costruzione di Milano 2.
E ora, mentre i pm di Caltanissetta mettono a soqquadro le residenze dei Ciancimino, la Procura di Palermo lavora sull’identificazione dei nomi che accompagnano quello del Signor Franco nella lista consegnata dal testimone. Tra i componenti vi sarebbero anche uomini dello Stato che hanno rivestito e tuttora rivestono alti incarichi istituzionali, in passato legati a doppio filo con don Vito Calogero Ciancimino. Scoprire dunque la verità su questa parte d’inchiesta sarà il prossimo compito dei magistrati di Palermo che affideranno a tecnici competenti la perizia di questo ennesimo reperto del disonore.
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